Chi ha ucciso Milena Sutter e perché? Che fine ha fatto dopo la condanna? Sono solo alcuni degli interrogativi che ancora ruotano attorno alla storia della 13enne di Genova, scomparsa all’uscita da scuola il 6 maggio del 1971 e trovata morta in mare ad appena due settimane di distanza. Una storia ancora impressa nella mente di molti: per ricostruirla dobbiamo fare un passo indietro.

Chi ha ucciso Milena Sutter e perché? La storia, dal rapimento all’omicidio

Tutto inizia il pomeriggio del 6 maggio del 1971. Attorno alle 17 Milena Sutter, di 13 anni, esce dalla Scuola Svizzera di via Pescheria, a Genova, e, dopo essersi incamminata verso la villa di famiglia, scompare improvvisamente nel nulla.

Quando, alle 17.30, la professoressa privata che l’aspetta a casa per darle ripetizioni di storia non la vede arrivare, sapendo che è una tipa precisa e responsabile, che non si sottrae agli impegni, dà l’allarme. La denuncia formale viene presentata alle autorità alle ore 21.

Chi indaga ipotizza subito che la ragazzina, figlia di un ricco industriale, possa essere stata sequestrata a scopo di estorsione. La conferma arriva il giorno seguente, quando, nel corso di una telefonata di pochi minuti, un anonimo avvisa la famiglia Sutter che, se vorranno rivederla viva, dovranno portare 50 milioni di lire nei pressi della “prima aiuola di Corso Italia”.

La notizia fa il giro della città e sconvolge gli animi. Tra le compagne di Milena che gli inquirenti decidono di ascoltare ce n’è qualcuna che, intanto, racconta di aver notato, davanti a scuola, un “ragazzo biondino” a bordo di una Spider rossa che non aveva mai visto. Il sospetto è che sia lui il rapitore della 13enne.

L’arresto di Lorenzo Bozano e la condanna

Si tratta di Lorenzo Bozano. Ha 25 anni ed è di ottima famiglia – il padre, Paolo Bozano, è un parente dei famosi armatori di Costa Crociere -. È un ragazzo strano, che fa fatica a collocarsi nella società, a seguire le regole e che, in passato, è stato denunciato per piccoli furti.

Chi indaga lo tiene sotto controllo. Poi, però, succede qualcosa: mentre la famiglia Sutter si prepara a pagare il riscatto che le è stato chiesto per la liberazione di Milena, il suo corpo viene ritrovato senza vita a pochi metri dalla spiaggia di Priaruggia, a Quarto dei Mille, da due pescatori.

A permetterne il riconoscimento è una catenina: il suo viso, infatti, appare ormai sfigurato. La stessa sera Bozano viene arrestato con le accuse di sequestro, omicidio e occultamento di cadavere: nella sua cameretta gli investigatori avevano trovato un biglietto con scritto “affondare, seppellire, murare”. Non può essere un caso: il cadavere di Milena – che secondo l’autopsia è stata uccisa, per strozzamento, il giorno del rapimento – è stato legato a una cintura piombata da sub e fatto affondare.

Bozano si dichiara, comunque, innocente. In primo grado viene assolto; poi i giudici della Corte d’Appello lo condannano al massimo della pena: l’ergastolo. A quel punto l’uomo, colto di sorpresa, fugge, raggiungendo prima l’Africa e poi la Francia, dove viene catturato. Nel 1979 inizia a scontare la sua pena. Undici anni dopo gli viene concessa la semilibertà.

Va sull’isola d’Elba, mette in piedi un allevamento di polli, ma viene multato per non aver dichiarato i suoi guadagni al fisco, perdendo i benefici che la legge gli aveva concesso. Molesta, inoltre, due ragazzine, rifinendo in cella. Nel 2021, a due anni dal suo ritorno in libertà, è morto a causa di un malore dopo essersi tuffato in mare.