C’è aria di rottura tra Grillo e Conte in vista dell’Assemblea Costituente del Movimento Cinque Stelle che dovrebbe tenersi tra settembre e ottobre. Oggi il fondatore del M5s ha inviato una lettera al presidente pubblicata sul sito del partito. Grillo, dichiarandosi “custode dei valori del Movimento”, chiede di discutere in via preventiva con Conte dei temi che verranno affrontati nel processo costituente.

Il presidente del Movimento Cinque Stelle non ci sta e rimanda la proposta al mittente con un’altra lunghissima lettera pubblicata sul sito dei pentastellati.

Cosa ha scritto Grillo a Conte?

Nella prima missiva il fondatore del Movimento Cinque Stelle ricorda a Conte che nel loro ultimo incontro si erano promessi di programmare alcuni appuntamenti per discutere su ‘temi di rilancio del M5s‘, una necessità fondamentale soprattutto dopo il deludente risultato maturato alle elezioni europee dell’8 e 9 giugno dove i pentastellati hanno registrato solo il 10%.

Grillo dice a Conte di sapere che vuole organizzare l’assemblea costituente per discutere del rilancio e di alcuni temi inerenti al futuro del M5s e si dice sorpreso di non saperne nulla. Il fondatore del movimento pentastellato insiste sul fatto di essere il Garante dei valori del M5s e chiede di essere coinvolto. Grillo invita poi a non strumentalizzare le sue dichiarazioni e di non dimenticare il suo ruolo nella storia del partito. Ecco il testo integrale della prima lettera:

“L’ultima volta che ci siamo incontrati ci eravamo ripromessi di programmare alcuni incontri con un gruppo ristretto dei nostri, per discutere dei temi su cui rilanciare il Movimento, che è afflitto da un’evidente crisi di consenso. Apprendo che vorresti indire un’assemblea costituente per discutere di questi e altri temi. Non ne abbiamo mai parlato, ma come sai, in quanto Garante, sono il custode dei valori del Movimento e dovremmo quantomeno discuterne prima nel corso degli incontri che ti avevo chiesto di fare, anche perché ogni decisione non potrà non essere presa nel rispetto dei valori del Movimento. So che li condividi anche tu e non ho dunque alcun dubbio che saremo allineati su tutto, nonostante ci sia chi faccia intendere il contrario, strumentalizzando mie dichiarazioni decontestualizzate e facendo finta di dimenticare chi sono, pur avendo applaudito a molte altre mie battute e iperboli”

La lunga risposta di Conte

La risposta di Giuseppe Conte arriva poco dopo la missiva di Grillo. Il presidente del Movimento Cinque Stelle, in una lunga lettera, tranquillizza il fondatore ma spiega anche le esigenze future del partito e l’importanza di tenere fede ai principi di quest’ultimo.

Da parte di Conte, si legge, ci sarà sempre la disponibilità al dialogo. Il presidente dei 5s spiega che nessuno osa mettere in discussione il ruolo di Grillo e la sua funzione di Garante. Segue poi un secco ‘no’ alla discussione preventiva dei temi da sottoporre all’Assemblea Costituente: un rifiuto motivato dal rispetto dell’intera comunità che ruota intorno al M5s.

Secondo Conte non è possibile fare una discussione ristretta dei temi fondamentali per il futuro del Movimento Cinque Stelle: non sarebbe rispettoso dei membri e dello Statuto del partito. Una scelta diametralmente opposta al progetto che si ha intenzione di lanciare, spiega Conte nella sua lettera di risposta. Ecco il testo integrale:

Caro Beppe,

come già ti anticipai nel corso dell’ultimo incontro, con il Consiglio Nazionale stiamo lavorando per affrontare una bellissima sfida: un’Assemblea Costituente quale occasione di vero confronto e partecipazione per rinnovare l’azione politica del Movimento.

Viviamo questa vigilia con grande impegno, consapevoli che stiamo progettando il più grande esperimento di democrazia “partecipativa” mai realizzato, in Europa, da una forza politica, in linea con i criteri contenuti nella Raccomandazione della Commissione europea del 12 dicembre 2023, sul “coinvolgimento e la partecipazione effettiva” dei cittadini e delle organizzazioni della società civile alle politiche pubbliche.

E’ un progetto pienamente in linea con i principi e i valori del Movimento e, in particolare, con il principio della “democrazia partecipativa”, che va anche oltre il principio originario della “democrazia diretta”. I partecipanti, infatti, non si limiteranno soltanto a esprimere il loro voto su quesiti decisi e posti dall’alto, ma saranno essi stessi a indicare temi e progetti da discutere, originando un moto “dal basso” che poi condurrà, attraverso approfondite istruttorie, alle deliberazioni finali rimesse agli iscritti, in modo da definire i nuovi obiettivi strategici del Movimento.

Assicureremo ampia partecipazione ai giovani, anche minorenni, perché sarebbe un controsenso progettare il loro futuro senza coinvolgerli direttamente.

Questo progetto è il modo migliore per affrontare la “crisi di consenso” di cui pure ragioni nella tua lettera. Una delle ragioni di questa crisi – sono d’accordo con te – riguarda proprio l’“identità” stessa del Movimento.

Nonostante ci siamo dotati di una “Carta dei principi e dei valori” e nonostante l’impegno della intera Comunità in tante battaglie qualificanti che a tali principi e valori si ispirano, siamo chiamati a fare di più per mobilitare quei tanti, troppi cittadini che ormai si astengono da qualsiasi forma di partecipazione e impegno politico.

Il contesto è fortemente mutato. Nel 2018 il Movimento riuscì a guadagnarsi una fortissima investitura elettorale presentandosi ai cittadini come il più credibile interprete di un diffuso disagio sociale e il più qualificato “eversore” rispetto a un sistema politico anchilosato e cristallizzato in consolidati apparati di potere.

Pur non essendo auto-sufficienti e – per questo – costretti a confluire in due distinti governi di coalizione, nei governi Conte I e Conte II abbiamo realizzato un vasto progetto riformatore, attuando all’incirca l’80% degli impegni presi con i cittadini.

Purtroppo la genuinità e coerenza del nostro impegno politico è stato offuscato dall’appoggio al Governo Draghi, che ci ha costretti nella scomoda posizione di dover votare molti provvedimenti che non erano affatto in linea con la richiesta di cambiamento dei nostri elettori. In quella fase, ogni nostro tentativo di difendere le nostre più qualificanti riforme è stato inquinato dalla costante accusa di voler fare cadere il Governo di unità nazionale. L’indicazione di Cingolani al Ministero della transizione ecologica non si è rivelata felice, e la mitologica “agenda Draghi” ci ha fatto molto male: all’atto della formazione del governo abbiamo perso molti parlamentari e iscritti e, nella fase finale, sono venuti al pettine nodi irrisolti, con la scissione guidata da Di Maio. E proprio il Governo Draghi ha poi spianato un’autostrada alla vittoria di Meloni.

Dobbiamo affrontare l’attuale parabola politica del Movimento con coraggio e determinazione, senza indugiare in un passato che non ritorna. E’ per questo che abbiamo dato vita a oltre 300 gruppi territoriali, con attivisti che finalmente hanno ritrovato un contesto in cui discutere e realizzare progetti a beneficio delle comunità locali. Abbiamo attivato la Scuola di formazione che offre a tutti i nostri iscritti approfondimenti gratuiti, su temi di vitale importanza, tenuti da docenti altamente qualificati.

L’unica vera costante rispetto al passato è la forte opposizione nei nostri confronti dell’establishment politico-finanziario. Ma è un segno positivo. Conferma la fedeltà ai nostri ideali e la nostra irriducibile incompatibilità con tutte le opache consorterie che nel nostro Paese inquinano i processi decisionali democratici e alimentano rendite di potere al di fuori di qualsiasi criterio meritocratico e concorrenziale.

Il Paese, oggi più che mai, ha “bisogno” del Movimento. Ora che sono coinvolto nell’agone politico, mi rendo ancor più conto dell’assoluta necessità di una forza politica che tenga alta l’asticella della cultura delle regole e dell’etica pubblica, che continui a battersi contro la corruzione, le diffuse ingiustizie, le profonde diseguaglianze.

Siamo e dovremo sempre essere radicali nel difendere i nostri principi e valori. Il Movimento è nato e dovrà sempre operare per il bene dei cittadini, contrastando la degenerazione che spinge la classe politica a ritagliarsi forme di privilegio e spazi di impunità.

Ma non saremmo coerenti se, al nostro interno, non lasciassimo che l’Assemblea degli iscritti, che è l’organo sovrano della nostra associazione, decida liberamente progetti e nuovi obiettivi strategici. Lasciamo che la nostra Comunità si interroghi sul proprio futuro. Non dobbiamo avere paura di metterci tutti in discussione. Io per primo. Ti anticipo che la gestione delle varie fasi del processo costituente sarà affidato a un gruppo di esperti indipendenti, specializzati nella gestione di processi deliberativi complessi. Questo proprio al fine di evitare qualsiasi forma di interpositio – mia o dell’attuale gruppo dirigente – che possa alterare l’autenticità delle partecipazioni con elementi di etero-decisione.

Nella tua lettera mi scrivi che ti farebbe piacere organizzare alcuni incontri per discutere su temi utili a rilanciare il Movimento. Il tuo apporto è più che benvenuto e ti confermo la piena apertura a discutere con te, come e quando vorrai.

Indichi anche alcuni temi, dalla pace alla tutela dei più deboli, dalla transizione ecologica a quella digitale. Ti assicuro che l’intera nostra Comunità è da tempo impegnata a ogni livello – europeo, nazionale, locale – nel perseguire molteplici iniziative, ben concrete, in questa direzione. E anche quando gli obiettivi non risultano immediatamente declinabili sul piano pratico, non sono da trascurare le iniziative di denuncia e di stimolo nei confronti di chi, in questo momento, ha responsabilità di governo, a livello nazionale e internazionale.

Questo processo costituente servirà a “riossigenare” il Movimento, rilanciandone la vis propulsiva e innovativa. Con i nuovi temi proveremo a costruire un progetto di cambiamento della società, secondo la logica olistica one-health, integrando in una medesima prospettiva il benessere degli esseri umani, la tutela degli animali e la protezione degli eco-sistemi e della biodiversità.

Avrai sempre la massima disponibilità, mia e di tutti i referenti dei Comitati tematici, a raccogliere i tuoi suggerimenti. Nessuno mette in discussione il tuo ruolo storico di fondatore e la tua funzione attuale di Garante. Io non l’ho fatto. Ma con grande schiettezza – anche alla luce delle responsabilità politiche che mi sono assunto – devo informarti che non posso accogliere la tua proposta di discutere “preventivamente” i temi da sottoporre all’Assemblea Costituente. E’ una richiesta diametralmente opposta al progetto che stiamo avviando e allo spirito che mi ha spinto a indire l’Assemblea.

Immaginare che io e te, da soli o – come pure scrivi – insieme a “un gruppo ristretto dei nostri”, si proceda a individuare e discutere temi da sottoporre all’Assemblea, significherebbe arrogarsi la scelta di indicare i temi su cui l’Assemblea è legittimata a pronunciarsi, assumendo che rispetto a tutti gli altri essa sia priva di legittimazione.

Questa conclusione non è in linea con il principio – anche statutario – secondo cui l’intera comunità degli iscritti è l’organo sovrano, il supremo organo di decisione, secondo i principi e le regole di un organismo “associativo” di diritto privato che caratterizzano il Movimento.

Agli inizi della settimana prossima si terrà la terza riunione del Consiglio Nazionale dedicata alla definizione di tutti i passaggi e dettagli di questo processo costituente. E’ il nostro Organo più rappresentativo, dove siedono anche i rappresentanti diretti degli iscritti. Non appena avremo la “guida” finale ti informerò prontamente.

Liberiamo le energie e affidiamoci all’entusiasmo di una comunità di donne e uomini e di tanti giovani che condividono i nostri principi e valori. Lasciamo che la discussione si sviluppi libera e non predeterminata. E’ questo il modo migliore per rilanciare lo spirito del Movimento, l’ispirazione che spinge tanti cittadini a impegnarsi nelle istituzioni senza pensare al tornaconto personale, genuinamente animati dalla voglia di cambiare questo nostro Paese contro tutto e tutti. Io conservo intatto questo spirito: è questa la motivazione che – anche a fronte di insulti e attacchi di ogni tipo – mi rende ogni giorno più determinato, è questa la motivazione che mi rincuora quando i risultati elettorali sono buoni, ma ancor più mi fortifica quando risultano deludenti.

Guardiamo al futuro con rinnovato impegno comune.

Con pari amicizia e affetto,

Giuseppe Conte

P.S. Mi chiedi di divulgare la tua lettera: raccolgo il tuo invito immaginando che questo nostro scambio possa motivare i nostri iscritti e simpatizzanti a partecipare attivamente al nostro progetto “costituente”.

Nella lettera Conte spiega che la prossima settimana potrebbero esserci ulteriori novità sulla data dell’Assemblea che avrà il compito di ‘riossigenare‘ il Movimento. I rapporti tra il leader e il fondatore dei 5s – peraltro già tesi – sono peggiorati dopo le ultime elezioni europee: Grillo ha ironizzato sul risultato elettorale pur ‘confermando’ l’ex premier al comando del partito.