Case all’asta in calo: facciamo una mappa geografica, ecco la normativa di riferimento e come funziona.

Le aste pubblicate nel primo semestre del corrente anno sono state pari a 69.730, circa 18.000 in meno rispetto allo scorso anno. La base d’asta si attesta sui 127.000 euro con picchi che eccedono i 270.000 in Trentino-Alto Adige. La maggior parte delle aste si concentra nell’Italia Centrale e la Lombardia è la regione con la più elevata percentuale di pubblicazione. A rivelarlo sono i dati dell’Osservatorio Brick di Berry Srl (ex Cherry Srl).

Case all’asta in calo di oltre 20 punti percentuali

Continua a calare il numero delle case all’asta in Italia: a rivelarlo sono i dati dell’Osservatorio Brick, secondo cui dal 2022 allo scorso anno la riduzione su base annua delle aste pubblicate è stato pari a 19 punti percentuali. Il valore medio degli immobili è cresciuto di 7 punti percentuali, in linea con il trend delle quotazioni di mercato. Nel primo semestre del corrente anno il calo è incrementato, sfiorando il 20 percento di aste in meno rispetto al primo semestre dello scorso anno. Nel primo semestre del corrente anno le aste pubblicate sono pari a 69.730, circa 18.000 in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno per valore globale dell’offerta pari a 12 miliardi di euro.

L’Osservatorio Brick ha preso come riferimento le categorie di immobili commerciali, residenziali ed industriali. La base dell’asta rimane modesta, anche se registra un incremento, attestandosi intorno ai 127.000 euro. Gli immobili rappresentano oltre il 50 percento delle pubblicazioni. Le basi d’asta variano a seconda delle categorie: gli immobili commerciali hanno una base media pari a 192mila euro, gli immobili industriali hanno una base pari a 636mila euro e gli immobili residenziali hanno una base pari a 127mila euro.

Case all’asta in calo: mappa geografica

A livello regionale, il Trentino Alto Adige ha il valore medio più elevato con circa 277mila euro. Segue la Sardegna con un valore medio pari a 276mila euro, la Toscana con un valore pari a 240mila euro e l’Emilia-Romagna con un valore medio pari a 207mila euro. In coda alla classifica reperiamo la Calabria (97mila euro) ed il Molise, il cui valore medio è pari a 95mila euro.

Considerando i macro-territori in cui è suddiviso lo Stivale italiano la maggior parte delle pubblicazioni le troviamo nell’Italia Centrale (29 punti percentuali), seguito dal Meridione italiano (24 punti percentuali), il Nord-Ovest (il 20 percento), l’Italia Insulare (16 punti percentuali) e Nord Est (11 punti percentuali). La Lombardia è la regione in testa alla classifica: qui si registra il 12 percento delle pubblicazioni totali.

Al secondo posto in classifica troviamo la Sicilia con 8mila aste ed il Lazio con 7.700 aste. Prendendo in considerazione le città, a Roma le aste sono oltre 3mila contro le 1.700 aste della città di Milano. Prendendo in considerazione il valore delle procedure, la Lombardia vanta un totale pari a 1,6 miliardi di euro, segue il Lazio con 1,3 miliardi di euro, la Toscana con 1,1 miliardi di euro. A livello provinciale la Città di Roma è la prima in classifica con un valore pari ad un miliardo di euro. Fa seguito Milano con 390 milioni di euro.

Case all’asta in calo: come funzionava in passato?

La classica procedura è quella senza incanto: si tratta di un procedimento che permette ai partecipanti di presentare le offerte in busta chiusa alle quali va addizionato il 10 percento di cauzione. Con l’apertura delle buste inizia la gara ed il bene viene assegnato a chi offre di più.

Nel caso di asta deserta è indetta una nuova gara a prezzo più basso. Questa modalità era la più diffusa, ora è poco utilizzata. Per avviare le procedure non è più necessario presentarsi in Tribunale: basta essere presenti nello studio di Notai, Avvocati e Commercialisti oppure connettersi telematicamente.