Perché la Via Appia è diventata patrimonio mondiale dell’UNESCO? L’ufficializzazione della decisione presa dal Comitato del sito è arrivata sabato 27 luglio. Si tratta del 60esimo sito UNESCO presente in Italia. Scopriamo insieme tutti i dettagli e la storia della mitica Regina Viarum.
Perché la Via Appia è Patrimonio dell’UNESCO? La decisione del Comitato
La Via Appia è patrimonio mondiale dell’umanità: l’UNESCO ha approvato l’iscrizione del sito in occasione della 46esima sessione del Comitato del Patrimonio Mondiale. La candidatura era stata promossa nel 2022 dal Ministero della Cultura italiano. Un risultato importane, arrivato grazie all’unione delle forze di diverse regioni italiane: Lazio, Campania, Basilicata e Puglia, Più diverse città, comuni e università che si sono battute per la nomina.
Ma perché la Via Appia è Patrimonio dell’ UNESCO? La risposta è semplice: è una delle più antiche strade costruita dai Romani, che ha contribuito all’espansione della capitale e che ha rappresentato un modello da seguire per tutte le altre strade pubbliche romane edificate successivamente. Un’opera meravigliosa, una mole di lavoro immensa della civiltà romana, che resite ancora oggi. Il via ai lavori per la monumentale strada risale al 312 a.C, per volere del censore Appio Claudio Cieco. L’obiettivo era quello di facilitare il collegamento e gli spostamenti tra Roma e Capua.
La via poi venne prolungata fino a Benevento, Venosa Taranto e Brindisi, congiuntamente all’espansione del dominio dell’impero romano. Nonostante fosse stata inizialmente ideata per lo spostamento di eserciti e truppe, la strada poi diventò protagonista del flusso di commerci e culture.
Quanti sono i siti UNESCO in Italia?
L’Italia ha in totale 60 siti che fanno parte del Patrimonio dell’UNESCO. Ecco la lista completa di tutte le meraviglie che si trovano nel nostro Paese inserite nel patrimonio, dalla più recente alla più lontana nel tempo:
- 60. 2024 Via Appia
- 59. 2023 Carsismo e grotte nelle evaporiti dell’Appennino settentrionale
- 58. 2021 I Portici di Bologna
- 57. 2021 The Great Spa Towns of Europe (sito transnazionale, Italia, Repubblica Ceca, Regno Unito, Francia, Germania, Austria, Belgio, per l’Italia Montecatini Terme)
- 56. 2021 I cicli affrescati del Trecento a Padova
- 55. 2019 Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene
- 54. 2018 Ivrea, città industriale del XX secolo
- 53. 2017 Antiche faggete primordiali dei Carpazi e di altre regioni d’Europa (sito transnazionale, Albania, Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Germania, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna e Ucraina, per l’Italia Parco Nazionale Lazio, Abruzzo e Molise, Sasso Fratino, Monte Raschio, Foresta Umbra, Cozzo Ferriero, Monte Cimino, Riserva di Valle infernale)
- 52. 2017 Opere di difesa veneziane del XVI e XVII sec. Stato di Terra-Stato di Mare Occidentale (sito transnazionale, Italia e Montenegro, per l’Italia Peschiera, Bergamo, Palmanova)
- 51. 2015 Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale
- 50. 2014 Paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato
- 49. 2013 Monte Etna
- 48. 2013 Ville e giardini medicei in Toscana
- 47. 2011 Siti palafitticoli preistorici delle alpi (sito transnazionale, Italia Svizzera, Austria, Francia, Germania e Slovenia, per l’Italia le regioni Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Trentino Alto Adige, Veneto.)
- 46. 2011 I longobardi in Italia. Luoghi di potere
- 45. 2010 Monte San Giorgio (sito transnazionale, Italia e Svizzera)
- 44. 2009 Dolomiti
- 43. 2008 La ferrovia retica nel paesaggio dell’Albula e del Bernina (sito transnazionale, Italia e Svizzera)
- 42. 2008 Mantova e Sabbioneta
- 41. 2006 Genova, le Strade Nuove e il Sistema dei Palazzi dei Rolli
- 40. 2005 Siracusa e le necropoli rupestri di Pantalica
- 39. 2004 Val d’Orcia
- 38. 2004 Necropoli Etrusche di Cerveteri e Tarquinia
- 37. 2003 Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia
- 36. 2002 Le città tardo barocche del Val di Noto (Sicilia sud-orientale)
- 35. 2001 Villa d’Este (Tivoli)
- 34. 2000 Assisi, La Basilica di San Francesco e altri siti Francescani
- 33. 2000 Città di Verona
- 32. 2000 Isole Eolie
- 31. 1999 Villa Adriana (Tivoli)
- 30. 1998 Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, con i siti archeologici di Paestum, Velia e la Certosa di Padula
- 29. 1998 Centro Storico di Urbino
- 28. 1998 Area archeologica e Basilica Patriarcale di Aquileia
- 27. 1997 L’Orto botanico di Padova
- 26. 1997 Piazza Armerina, villa romana del Casale
- 25. 1997 Area Archeologica di Agrigento
- 24. 1997 Su Nuraxi di Barumini
- 23. 1997 Residenze Sabaude
- 22. 1997 Portovenere, Cinque Terre e Isole (Palmaria, Tino e Tinetto)
- 21. 1997 Modena: Cattedrale, Torre Civica e Piazza Grande
- 20. 1997 Costiera Amalfitana
- 19. 1997 Il Palazzo reale del XVIII secolo di Caserta con il Parco, l’Acquedotto vanvitelliano e il Complesso di San Leucio
- 18. 1997 Aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata
- 17. 1996 Centro storico di Pienza
- 16. 1996 Monumenti paleocristiani di Ravenna
- 15. 1996 Trulli di Alberobello
- 14. 1996 Castel del Monte
- 13. 1995 Centro storico di Siena
- 12. 1995 Centro storico di Napoli
- 11. 1995 Crespi d’Adda
- 10. 1995 Ferrara, città del Rinascimento, e il Delta del Po
- 9. 1994 La città di Vicenza e le ville del Palladio in Veneto
- 8 1993 I Sassi e il Parco delle Chiese Rupestri di Matera
- 7. 1990 Centro Storico di San Gimignano
- 6. 1987 Piazza del Duomo a Pisa
- 5. 1987 Venezia e la sua Laguna
- 4. 1982 Centro storico di Firenze
- 3. 1980 La Chiesa e il convento Domenicano di Santa Maria delle Grazie e il ‘Cenacolo’ di Leonardo da Vinci
- 2. 1980 (e 1990) Centro storico di Roma, le proprietà extraterritoriali della Santa Sede nella città e San Paolo fuori le Mura (sito transnazionale, Italia e Stato della Città del Vaticano)
- 1. 1979 Arte Rupestre della Valle Camonica
Qual è il Paese con più siti UNESCO?
Il Paese che nel mondo attualmente conta la maggioranza di siti che si trovano sul proprio territorio e che sono stati inseriti nel Patrimonio UNESCO è l’Italia. La classifica del 2024 al secondo posto prevede la Cina (57 siti), seguita a parimerito da Germania e Francia (52).
Gualtieri e Sangiuliano: “E’ un risultato importantissimo”
La decisione di inserire la Via Appia nel patrimonio dell’UNESCO è stata accolta con entusiasmo dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri che ha detto:
“Si tratta di un riconoscimento davvero importante per una strada storica che rappresenta il simbolo di un’intera civiltà, il percorso che ha sempre unito Roma al Sud della penisola e al resto delle popolazioni e dei grandi commerci mediterranei, tappa privilegiata per poi spingersi anche verso Oriente. Attraversando paesaggi mozzafiato e spesso incontaminati, luoghi di grande importanza spirituale, catacombe e acquedotti maestosi, città e località storiche, la via Appia trova oggi la sua degna collocazione tra le grandi meraviglie del mondo”.
Alla gioia del primo cittadino di Roma si unisce anche il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano:
“Esprimo tutta la mia soddisfazione e il mio orgoglio per il grande risultato ottenuto. L’Unesco ha colto l’eccezionale valore universale di una straordinaria opera ingegneristica che nei secoli è stata essenziale per gli scambi commerciali, sociali e culturali con il Mediterraneo e l’oriente. Congratulazioni a tutte le istituzioni e comunità che hanno collaborato con il Ministero della Cultura per arrivare a questo prestigioso traguardo. È un riconoscimento del valore della nostra storia e della nostra identità, dal quale può nascere una valorizzazione in grado di portare benefici economici ai territori interessati”.