Il credito d’imposta della Zona economica speciale (Zes) Unica 2024 deve essere ricalcolato. È questa l’impostazione che il ministero per gli Affari europei, le politiche di Coesione e il Pnrr di Raffaele Fitto sta dando a quella che appare una sproporzione tra il numero delle domande pervenute sugli incentivi per gli investimenti delle imprese del Mezzogiorno d’Italia e le risorse stanziate.
Si parte da un dato di fatto calcolato dall’Agenzia delle entrate, sulla cui piattaforma si potevano presentare le domande dal 12 giugno al 12 luglio 2024. A fronte delle richieste dei bonus della Zes Unica 2024, la percentuale di credito d’imposta spettante a ciascuna impresa scenda da un auspicato 60% a poco più del 17%.
Credito d’imposta Zes Unica 2024 da ricalcolare: ecco perché
E, pertanto, il ricalcolo della percentuale di credito d’imposta sugli incentivi assicurati dalla Zona economica speciale (Zes) Unica 2024 sono la soluzione individuata dal ministero guidato da Raffaele Fitto come primo passaggio, prima di aumentare gli stanziamenti della misura (che dovrà, in ogni caso, avvenire).
Conti alla mano, le domande per il credito d’imposta 2024 sulla Zes Unica si potevano presentare sulla piattaforma telematica “ZES UNICA” dell’Agenzia delle entrate dal 12 giugno al 12 luglio 2024. Le risorse stanziate per agevolare gli investimenti delle imprese in attrezzature, macchinari, impianti, sistemi tecnologici sono pari a 1,8 miliardi di euro.
Quante domande presentate per la Zona economica speciale Unica 2024?
Le domande che le imprese hanno inviato tramite le piattaforma telematica sono state oltre 16.000. Se le imprese dovessero ottenere il credito d’imposta promesso alla vigilia sugli investimenti realizzati dal 1° gennaio al 15 novembre 2024 – finestra temporale di ammissibilità delle spese – non sarebbe sufficiente al cifra fin qui stanziata di 1,8 miliardi di euro ma ne servirebbero 9,45 miliardi di euro.
Alle imprese spettano crediti d’imposta per il 17,68% anziché del 60%
L’altra possibilità – già prevista dal bando di adesione alla misura della Zona economica speciale Unica 2024 – è quella di una rideterminazione della percentuale di bonus spettante a ciascuna impresa in base alle domande presentate e agli investimenti realizzati. Ma, basandosi sui numeri pervenuti, l’Agenzia delle entrate ha calcolato che il credito d’imposta spettante sugli investimenti non va oltre il 17,668 per cento. Una percentuale di gran lunga inferiore a quella del 60% di agevolazione degli investimento.
Da qui la richiesta del ministro per gli Affari europei, le politiche di Coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, di rideterminare la percentuale di credito d’imposta spettante sulle spese della Zes Unica 2024 al fine di avvicinarsi, per quanto più possibile, all’aliquota di agevolazione del 60%.
Investimenti della Zona economica speciale fino al 15 novembre 2024
Tale soluzione è stata individuata considerando che, in primis, alla data di prenotazione del credito d’imposta, le spese riguardanti gli investimenti già effettuati – a partire dal 1° gennaio 2024 – sono state pari a 250 milioni di euro. Altri investimenti, per una quota di 9,2 miliardi di euro, andranno effettuati fino al 15 novembre 2024.
Si tratta, pertanto, di una stima che le imprese erano chiamate a fare, in via preventiva, ai fini della domanda. Una scrematura delle spese, in tal senso, sarebbe facilmente prevedibile. Ovvero, non tutti gli investimenti inseriti dalle imprese nella domanda alla fine si realizzeranno effettivamente. E ciò dovrebbe determinare un calo della spesa stimata sulla misura.
Credito imposta Zes, oltre a ricalcolare la percentuale servono nuove risorse
Tuttavia, la forbice tra le previsioni di spesa e le domande presentate dalle imprese è talmente importante che un incremento delle risorse da parte del Governo per la Zes Unica 2024 è facilmente intuibile. Lo ha confermato in questi ultimi giorni lo stesso ministro Raffaele Fitto che si attende “ulteriori coperture finanziarie”.