Sarebbero più di 150 le telecamere attualmente al vaglio degli inquirenti che lavorano al caso di Vincenza Saracino, la 50enne trovata morta all’esterno di un casolare abbandonato di Preganziol, nel Trevigiano, all’inizio di luglio: l’obiettivo è trovare almeno un frame che mostri il suo assassino.
Chi ha ucciso Vincenza Saracino? Al vaglio degli inquirenti le telecamere di videosorveglianza di Preganziol
Un sospettato c’è già. Si tratta, secondo Il Gazzettino Veneto, di un uomo che “Enza” – come la chiamavano gli amici – conosceva bene e con cui, il giorno del suo omicidio, avrebbe avuto un appuntamento per chiarire una questione.
L’analisi delle telecamere di videosorveglianza di Preganziol servirebbe a rafforzare il quadro probatorio nei suoi confronti, in attesa che arrivino i risultati degli esami effettuati dai carabinieri del Ris sui reperti rinvenuti sulla scena del crimine.
Al vaglio degli inquirenti ci sarebbero, in particolare, i filmati dei dispositivi collocati lungo il tragitto compiuto dalla 50enne per tornare a casa dal lavoro e lungo il possibile percorso compiuto dal suo assassino per la fuga: è improbabile, infatti, che arrivando o andando via dal casolare, l’uomo sia riuscito a sfuggire completamente alla fitta rete di sicurezza di videosorveglianza del paese.
Cosa sappiamo finora dell’omicidio
Stando a quanto ricostruito finora, Saracino sarebbe stata uccisa il pomeriggio del 2 luglio. Quel giorno, dopo essere uscita dal suo luogo di lavoro, un sexy shop di Preganziol, si sarebbe diretta – in sella alla sua City Bike di colore azzurro – all’Iperlando di via Europa, vicino casa sua, per una piccola spesa.
Poi, percorrendo via Baratta Nuova e via Baratta Vecchia, sarebbe arrivata a Settecomuni, fermandosi dal tabaccaio per acquistare delle sigarette. A quel punto, dopo aver inviato un messaggio alla figlia per avvisarla che sarebbe tornata a casa per cena, si sarebbe diretta veso il casolare abbandonato dove il suo corpo, il giorno dopo, è stato ritrovato senza vita.
Presentava una profonda ferita all’altezza del collo: secondo gli inquirenti il suo assassino l’avrebbe picchiata e accoltellata. Poi ne avrebbe gettato la bici tra i rovi, in modo da nasconderla alla vista di chi, nelle ore successive, si sarebbe messo sulle tracce della donna. Non è un dettaglio di poco conto: sulla due ruote potrebbero infatti esserci delle tracce biologiche che gli appartengono.
Celebrati i funerali della donna. Resta un giallo il movente
Lo scorso 17 luglio centinaia di persone hanno preso parte, nella chiesa parrocchiale di Canizzano, a Treviso, ai funerali della 50enne, che dal parroco, nel corso dell’omelia, è stata definita “semplice ed esuberante” allo stesso tempo.
Il movente del suo omicidio resta un giallo. Sembrebbere aver perso consistenza, infatti, la pista passionale: non si esclude che la donna possa essere stata uccisa per soldi o per altre questioni. Solo gli accertamenti in corso potranno chiarirlo, dando una risposta ai suoi familiari.
La sua storia ricorda, per certi versi, quella di Antonella Di Massa, scomparsa e poi trovata morta sull’isola di Ischia. I fatti risalgono allo scorso febbraio. La donna, di 51 anni, sparì dopo aver fatto una piccola spesa ed essersi diretta, a bordo della sua Fiat Panda, nei pressi di un parcheggio di Succhivo.
Alcuni filmati la mostrano, mentre, con fare agitato, si “guarda le spalle”, dirigendosi – con il volto coperto – verso il terreno in cui il suo corpo è stato rinvenuto da alcuni inviati della trasmissione “Chi l’ha visto” impegnati in delle riprese. Ad oggi non si sa bene cosa le sia accaduto: le indagini sono ancora in corso.