Serena Bortone arriva all’Alibi di Roma per presentare il suo libro come una super star acclamata da quella comunità LGBTQ+ che non ha mai nascosto di amare e da cui viene costantemente ricambiata. Conduttrice apprezzata e voce tra le più libere dell’informazione sta conquistando anche le librerie con il romanzo “A te così vicino così dolce” dove il racconto di una storia personale diventa l’occasione di lanciare un messaggio a favore dei diritti e delle libertà troppo spesso oppresse. La sua intervista esclusiva a TAG24, la prima che ha rilasciato dopo la presentazione dei nuovi palinsesti Rai.
Serena Bortone e il suo nuovo libro, un romanzo inno di libertà
Serena Bortone non entra in polemica parlando di Rai, la rivedremo su Radio 2 nella nuova stagione, o del quadro di Pistoletto. La giornalista dopo quanto detto in diretta sul caso Scurati non ha mai voluto rilasciare dichiarazioni contro la sua azienda in pubblico, anzi ancora oggi na volta sottolinea la missione del servizio pubblico quando le chiediamo se la deriva culturale di oggi sia legata anche al successo di programmi cosiddetti “trash” come Temptation Island: “Io non ne farei una questione di generi televisivi perché ognuno può avere una sua dignità. Credo che la televisione abbia il grande compito di dare strumenti per la comprensione della realtà. Può farlo con ogni programma, raccontando un libro, una storia d’amore. Credo che il servizio pubblico debba avere il compito di raccontare la contemporaneità con attenzione e con rispetto”.
Nel romanzo si parla di amicizia, un valore molto importante per Serena Bortone: “Nelle amicizie profonde c’è sempre una componente amorosa, anche se non è mai sessuale. Io ho sempre avuto gioia nell’ avere amiche donne perché non provo invidia e non ho mai avuto competizione femminile”.
“Ho voluto scrivere questo libro perché siamo tutti esseri umani”, sottolinea la giornalista “la verità intesa come dogma non esiste. Ci sono comportamenti che ci portano a dibatterci in un’esistenza difficile. All’epoca per me cisgender eterosessuale era difficile trovare un’identità, figuratevi per una persona trans. È sempre emozionante confrontarsi con qualunque persona, l’altro ha sempre qualcosa da darti. È ancora più emozionante raccontare la storia avvenuta nella mia adolescente con un amico trasfonder negli anni ‘80 a persone che possono averlo vissuto in epoche diverse”.
Il suo pensiero di libertà e la denuncia contro gli episodi di omofobia
Nel raccontare la sua adolescenza si capisce molto della formazione del pensiero di Serena Bortone: “Incontrando intolleranza e classismo ho compreso che mi ero accomodata sulla panca degli oppressori in un luogo che non mi apparteneva”. Libertà sempre in ogni ambito e contesto come linee guida.
Tornando alla comunità LGBTQ+ sottolinea come la situazione sia migliore rispetto al passato: “Sicuramente oggi è meno difficile e c’è molta più conoscenza, ci si rapporta all’autenticità con una consapevolezza maggiore. Le strutture hanno capacità di guida e le famiglie sono più formate”, ma poi denuncia gli ultimi terribili episodi come l’aggressione all’eur e il gravissimo episodio del video con il professore omofobo al Tuscolano: “Dispiace leggere di casi di cronaca con aggressioni a persone di orientamento sessuale diverso. Bisogna parlare e far capire che non esiste la libertà di offendere, ingiuria e offesa sono maleducazione e attacchi aggressivi. Vanno sempre condannati da tutti, non può esistere la libertà di insultare”.