Provvedimento fondamentale o enorme (e imbarazzante) buco nell’acqua del governo? Il ministro Raffaele Fitto non ci sta a far passare la Zes unica per il sud istituita in questo 2024 per un flop e continua a difendere la misura che, nelle intenzioni, dovrebbe rappresentare un incentivo agli investimenti nel Meridione.
Restano, tuttavia, pendenti i rilievi dell’Agenzia delle Entrate sui livelli di credito d’imposta messi a disposizione che hanno fatto scattare l’ira delle imprese.
Zes unica sud 2024, Fitto: “Definirla flop è lunare, sono basito”
Oggi, 26 luglio 2024, doveva essere la giornata degli annunci trionfali a Palazzo Chigi. Tuttavia, pur non essendo mancati i toni entusiastici, la presentazione della Zes unica per il sud ha dovuto fare i conti con le polemiche e gli attriti delle ultime ore.
La Zes rischia, infatti, di trasformarsi in un altro terreno scivoloso per l’esecutivo. Fitto, ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr, si è già ‘scontrato’ a distanza, infatti, con il suo collega Giorgetti, titolare del dicastero dell’Economia. Il motivo è il tax credit da record (fino al 60%, pari a circa 1,8 miliardi di euro) annunciato per gli investimenti delle aziende nel Mezzogiorno ma immediatamente ridimensionato dall’Agenzia delle Entrate a causa delle eccessive richieste arrivate, che avrebbero portato il credito d’imposta a schizzare fino ai 9,4 miliardi.
Una mossa che Fitto non ha affatto gradito e oggi ribadisce di aver chiesto chiarimenti al direttore dell’Agenzia, difendendo con forza la misura:
“Non c’è nessun nesso tra la struttura della Zes e il credito d’imposta. Mettere insieme le due cose non ha alcuna logica. Parlare di ‘fallimento della Zes’ è lunare, mi lascia basito. La Zes fa una cosa diversa dal credito d’imposta”.
Fitto chiarisce ulteriormente il suo punto di vista, sottolineando che quanto sarà l’ammontare del credito d’imposta può essere valutato solamente dopo che sarà stabilito il valore degli investimenti effettivi messi in campo.
Meloni: “Non è assistenzialismo, il Sud ora può competere ad armi pari”
Dal canto suo, Giorgia Meloni parla della Zes come di un “provvedimento fondamentale per l’Italia“, che garantisce alle varie anime territoriali del Mezzogiorno una serie di interventi – fiscali e amministrativi – che le metteranno in grado di attrarre investimenti.
La presidente del Consiglio sottolinea come la ‘stella polare’ dell’intera iniziativa sia il lasciare spazio alla libertà d’impresa e alla competitività, forte di quelle che la premier definisce le “straordinarie ricchezze e potenzialità” del Meridione:
“È un provvedimento nel quale personalmente credo molto, e al quale il governo crede molto perché il suo obiettivo è quello di garantire al Mezzogiorno la possibilità di competere ad armi pari“.
Eccellenze che, secondo Meloni, il Sud finora non ha espresso appieno perché bloccato dalle “logiche assistenzialistiche che abbiamo visto in passato“ dalle quali, assicura, la Zes è totalmente differente.