Le dimissioni ‘irrevocabili’ del presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, sono arrivate nella tarda mattinata di oggi venerdì 26 luglio 2024. Una decisione che era nell’aria da giorni e che apre un nuovo capitolo per la regione, scossa dall’inchiesta giudiziaria per corruzione della Procura di Genova in cui è coinvolto l’ormai ex governatore (agli arresti domiciliari dallo scorso 7 maggio), che porterà gli elettori alle urne con circa 12 mesi di anticipo rispetto alla naturale scadenza della consiliatura.
Da domani la Liguria sarà ufficialmente in campagna elettorale e i partiti dovranno accelerare i lavori e le trattative per l’individuazione dei candidati alla presidenza della regione dopo il passo indietro del presidente di Noi Moderati.
Elezioni Regionali Liguria 2024, quando si vota? Ecco cosa succede dopo le dimissioni di Giovanni Toti
La conseguenza immediata delle dimissioni del presidente in carica Giovanni Toti è lo scioglimento anticipato del Consiglio e della Giunta regionale che da questo momento resteranno in carica per assicurare la continuità amministrativa dell’Ente e per gli atti di ordinaria amministrazione, urgenti o indifferibili.
Il presidente facente funzione Alessandro Piana dovrà convocare, d’intesa con la presidente della Corte di Appello di Genova nuove elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale e l’elezione del presidente entro e non oltre 90 giorni dalla data delle dimissioni.
Calendario alla mano, quindi, il termine ultimo per le Elezioni regionali in Liguria 2024 dovrebbe essere il 26 ottobre 2024, che però cade di sabato quindi, il termine ultimo dovrebbe essere spostato al 20 e 21 ottobre, per consentire agli elettori di recarsi alle urne nel fine settimana.
Dimissioni Toti, corsa contro il tempo per la scelta dei candidati
Con la scadenza fissata a fine ottobre, i partiti hanno pochissimo tempo a disposizione per la campagna elettorale e il fatto che coincida con il periodo delle vacanze estive, quando le città si spopolano, non aiuta. Da qui la necessità di accelerare le trattative per l’individuazione dei candidati alla poltrona di governatore.
In realtà in entrambe le coalizioni il totonomine era già partito da alcune settimane, ma con le dimissioni del presidente Toti quella che prima era solo un’ipotesi adesso è diventata una certezza.
Pochi i nomi circolati fino a questo momento. Nel centrosinistra l’unico papabile candidato al momento sembrerebbe l’ex ministro del Pd Andrea Orlando, ma bisogna capire se intorno al suo nome sia possibile trovare una convergenza tra tutte le forze dell’area progressista.
In campo avversario, gli unici nomi circolati sono quelli del viceministro della Lega Edoardo Rixi e del sindaco di Genova Marco Bucci, indipendente di centrodestra che ben si adatterebbe al profilo civico verso cui sarebbe orientata una parte della coalizione di maggioranza per dare un segnale dopo l’inchiesta della Procura di Genova.