Chi è El Mayo? Si tratta di uno dei più famosi boss della droga messicani catturato lo scorso giovedì dopo una complessa operazione condotta dalle forze dell’ordine statunitensi.
La notizia, confermata direttamente dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, segna un importante passo avanti nella lotta contro il narcotraffico. Oltre ad una rivincita fondamentale della polizia americana che da anni era sulle tracce dell’uomo.
Chi è El Mayo: età e patrimonio
Ismael Zambada, questo il vero nome del narcotrafficante ha 76 anni ed è nato nella capitale dello Stato di Sinaloa a Culiacan dove ha trascorso tutta la sua vita adulta. Prima dell’arresto infatti non aveva mai passato un solo giorno della sua vita in carcere, nonostante da decenni ormai fosse ricercato.
Tra i suoi traffici illegali vi è anche la co-fondazione del cartello di Sinaloa insieme a El Chapo, altro noto nome nel mondo del narcotraffico messicano. Da ciò che è trapelato su di lui pare avesse iniziato a lavorare per nell’ambito del narcotraffico già dagli anni ’80 e ’90.
La cattura di El Mayo rappresenta un tassello particolarmente significativo nella lotta al narcotraffico internazionale. Infatti con il suo arresto si pone finalmente fine ad una latitanza che durava da quasi 40 anni.
Nonostante i suoi sforzi per mantenere un basso profilo e non dare nell’occhio l’inafferrabile boss era uno dei principali obiettivi della DEA. La divisione antidroga della polizia statunitense era addirittura arrivata ad offrire una ricompensa di 15 milioni di dollari a chiunque avesse informazioni in grado di aiutarli nella sua cattura. Cifra superiore ai 10 milioni di dollari offerti per la cattura di Nemesio detto “El Mencho”, leader del cartello Jalisco New Generation, altra grande organizzazione criminale messicana.
Dopo l’estradizione di El Chapo negli Stati Uniti nel 2017, toccò ad El Mayo prendere in mano il cartello messicano e gestire i suoi traffici.
L’arresto di Guzman Lopez, figlio di El Chapo, rappresenta poi un altro colpo significativo per tutto il cartello. Dopo la cattura e l’estradizione del padre, Guzman Lopez e i suoi fratelli, conosciuti anche come “Los Chapitos” o “Piccoli Chapo”, presero il controllo della fazione del cartello diventando in poco tempo i maggiori esportatori di droga negli Stati Uniti.
Nel tempo, però i rapporti tra El Mayo e Los Chapitos sono andati a deteriorarsi, portando con sè la nascita di tensioni interne. Tutto questo ora, con l’assenza di Zambada, potrebbe portare a violenze e instabilità in tutto il Messico.
Secondo le stime più recenti il patrimonio di El Mayo ammonterebbe a circa 3 milioni di dollari, ovvero circa 60 miliardi di pesos. Patrimonio e ricchezze nate da attività illecite legate al narcotraffico.
I reati di cui è accusato
El Mayo si trova ora in arresto accusato già dallo scorso febbraio di associazione a delinquere volta a produrre e distribuire fentanyl. Ovvero un oppioide sintetico molto potente e pericoloso, spesso mescolato e venduto insieme ad altre droghe.
La sostanza, identificata dalla DEA, sarebbe la principale causa di morte per gli americani di età compresa tra 18 e 45 anni.
Il comunicato ufficiale del Dipartimento di Giustizia sottolinea l’importanza dell’arresto. Spiegando che oltre al boss si trovano in prigione anche altri due presunti leader del cartello di Sinaloa.
Tra i vari arresti, avvenuti negli anni vi è quello di El Chapo, che attualmente sta scontando la pena dell’ergastolo in una prigione di massima sicurezza. Di uno dei suoi figli, Ovidio Guzman Lopez e del sicario capo del cartello, Néstor Isidro Pérez Salas detto El Nini.
La DEA ha infine fatto sapere che continuerà a cercare giustizia per ogni vita americana persa lavorando instancabilmente per prevenire altre morti inutili perseguendo tutti i responsabili.