La praticabilita’ del sentiero, al momento ancora stretto, che riporta Renzi nel perimetro del centrosinistra si verifichera’ in Parlamento. Fra i dem il tema fa discutere, nei conciliaboli di Palazzo come nelle chat delle aree politiche – sempre piu’ ‘sfarinate’ – della galassia dem. Le certezze sono poche. Una di queste e’ che il campo largo o larghissimo va costruito se si vuole avere una opportunita’ di vittoria sulle destre. E su questo “siamo ancora a caro amico”, dicono fonti parlamentari del Pd. La seconda certezza dei vertici dem e’ che il Partito Democratico e’ centrale. In altre parole, a Schlein e ai suoi tocca l’onere di tenere insieme le forze di opposizione attorno a temi che, in futuro, andranno a formare il programma della coalizione che verra’. L’altra certezza, quasi un mantra in questi giorni, e’ che “non si mettono veti e non si accettano dall’esterno”. Una formula che ha aperto la strada del centrosinistra al leader di Italia Viva. Nonostante questo, i nodi sono ancora tutti sul tavolo e non sara’ un’altra fotografia a scioglierli. “Ci pensera’ il Parlamento”, dice una fonte dem. Saranno i comportamenti che le singole forze politiche terranno in parlamento a dire se la coalizione larga e’ possibile. Qualche primissima indicazione, viene sottolineato, e’ arrivata gia’ nelle ultime settimane. La battaglia sule carceri, ieri in Senato, ha visto marciare compatte le opposizioni. C’e’ poi la mobilitazione per la raccolta delle firme contro l’Autonomia. E ci sono le amministrative che ha visto il centrosinistra presentarsi unito e vincere in molti comuni.

Il prossimo test saranno le elezioni regionali in autunno

Il prossimo test saranno le regionali d’autunno, quando si votera’ in Emilia-Romagna, Umbria e – se Toti si dimettera’ – anche in Liguria. Se il centrosinistra piu’ Renzi dovesse presentarsi unito e vincere, la strada sarebbe spianata. Nel frattempo, le diverse anime del Pd continuano a osservare le mosse dell’ex rottamatore e a interrogarsi sulla ragione della virata del leader Iv. A portare Renzi ad accelerare sulla strada della coalizione c’e’, come lui stesso spiega, lo stato di fibrillazione dell’esecutivo che lo porta a dire “le elezioni anticipate non sono piu’ un tabu’. Nella maggioranza e’ in corso un regolamento di conti che potrebbe far nascere qualcosa di nuovo a destra. Ma se si rompono noi dobbiamo evitare governi tecnici o parlamentari e andare a elezioni”.