Incredibile ma vero, Joaquin Correa vuole tornare a giocare in Italia e sarebbe disposto ad accettare una sola destinazione: la Lazio. Il giocatore dell’Inter, rientrato dal prestito dall’Olympique Marsiglia, non è stato riscattato dal club francese, ma non rientra neanche nei piani dei nerazzurri. Inzaghi lo aveva fortemente vuoluto nel momento del suo trasferimento a Milano, ma l’argentino non ha rispettato le aspettative e adesso sta sondando il terreno per fare rientro nella Capitale. Baroni è alla ricerca di qualche altro innesto offensivo e la società potrebbe sfruttare l’operazione facendo leva su un prestito secco a parametro zero, ma il Tucu non scalda il cuore dei tifosi biancocelesti, che si aspettano un giocatore più importante, che possa essere anche garanzia di gol. Ma il ritorno di Correa alla Lazio, è davvero possibile? In esclusiva a Tag24 è intervenuto Cesar, che ha vestito entrambe le maglie nel corso della sua carriera.
Correa vuole la Lazio, operazione possibile?
D: Correa non rientra nei parametri dell’Inter e vorrebbe tornare alla Lazio. Per te è un’operazione possibile e soprattutto, sei favorevole alle minestre riscaldate?
R: Di solito non ci credo. Intanto per tornare alla Lazio, l’Inter dovrebbe pagare una parte dell’ingaggio e lui si dovrebbe abbassare lo stipendio. Penso che nessuno dei due voglia questo, che è un meccanismo che non funziona. Lotito tra l’altro non arriverebbe mai a pagare quelle cifre e quindi la vedo un’operazione difficilissima. A livello calcistico invece, per lui sarebbe importante per riscattarsi. E’ un giocatore che mi piace, che però non è riuscito a fare a Milano a fare ciò che aveva mostrato a Roma. Non si è espresso come avrebbe dovuto e non ha trovato continuità.
D: Baroni sta imprimendo su questa squadra la sua idea di gioco: il Tucu è un giocatore che potrebbe essere utile alla causa?
R: Direi proprio di sì perchè è un giocatore ancora giovane e valido. Sarebbe un’ottima opportunità di questo mercato, per il tipo di gioco che vuole proporre Baroni e per il modulo che tutti ipotizziamo che faranno i biancocelesti. Ha la giusta mentalità e tutto giocherebbe a suo favore.
D: Oltre a quello di Correa, si fanno i nomi di James Rodriguez, Simeone, Laurientè e Dia. C’è un profilo che ritieni più giusto per la Lazio?
R: James Rodriguez è utopia, ma non penso proprio che lui possa arrivare alla Lazio. Parliamo di un ragazzo fortissimo, che ha appena fatto una strepitosa Copa America e che ha ancora tanto da dare al calcio. Parliamo ci cifre troppo importanti però. Dia è un giocatore che mi piace, uno che si è già affermato e ha fatto vedere di saper fare gol. Tra questi però, credo che Simeone sarebbe perfetto. Innanzitutto ha un cognome da sempre legato alla Lazio ed è una piazza che lo accoglierebbe al massimo. E poi anche a Napoli ha dato sempre il suo contributo perchè ha tanta voglia. Un’esperienza a Roma gli darebbe tantissimo perchè avrebbe possibilità di essere titolare. La Lazio però deve fare il salto di qualità con dei colpi mirati e precisi per poter lottare per l’Europa.
Gli obiettivi della Lazio
D: Che ne pensi di mister Baroni?
R: Ero un pò scettico all’inizio, ma ora penso che sia un profilo adatto al cambiamento che sta attuando la Lazio. Si sta aprendo un ciclo nuovo e lui è un allenatore esperto. Si erano fatti anche i nomi diversi, di tecnici più giovani come Italiano, piuttosto che quando era arrivato Tudor. Probabilmente loro non avrebbero accettato questo tipo di rivoluzione tecnica. Penso che la Lazio possa fare bene, ma non benissimo. E’ una rosa che in prospettiva ci può stare, ma nell’immediato bisogna avere pazienza.
D: Sono partiti i big più importanti, pensi che sia una Lazio che in questo momento manca di qualità?
R: Credo proprio di sì. Manca un fantasista, se non addirittura due. Purtroppo però è così e credo che puntare sui giovani vada bene, ma al tempo stesso serve anche qualche giocatore affermato. In prospettiva non vedo nessuno che possa dare estro a questa squadra. Per quanto possano essere uniti e voler fare bene, il talento è un’altra cosa. Speriamo bene, ma ultimamente siamo abituati anche a questo.