Dall’analisi dei telefoni cellulari appartenenti ai due 16enni che, secondo gli inquirenti, si sarebbero macchiati dell’omicidio di Thomas Luciani, il ragazzo che lo scorso 23 giugno è stato ucciso a coltellate in un parco del centro di Pescara, sarebbe emerso che uno di loro stava cercando la vittima da almeno due giorni.
Chi sono gli assassini di Thomas Luciani e cosa rischiano? Avrebbero premeditato l’omicidio
Sembra che il venerdì precedente gli avesse consegnato in anticipo, per dell’hashish, una somma di 70 euro e che Thomas Cristopher – da poco fuggito dalla comunità in cui si trovava dopo una condanna per piccoli reati – non glielo avesse ancora procurato.
Il giorno dell’omicidio, tramite il profilo di un amico, avrebbe pubblicato sui social una foto che lo ritraeva alla stazione di Pescara: il ragazzo arrestato se ne sarebbe accorto e, insieme al suo gruppo di amici, armato di un coltello, sarebbe uscito a cercarlo. Il loro, dunque, non sarebbe stato un incontro casuale. A darne notizia, citando l’edizione odierna del quotidiano Il Centro, è La Repubblica.
Una volta attirato il 16enne in una zona buia e sprovvista di telecamere del parco, il ragazzo, con l’aiuto dell’amico, lo avrebbe accoltellato per ben 25 volte, lasciandolo a terra inerme. Se non fosse stato ucciso, stando a quanto emerso dall’analisi del suo telefono cellulare, “Crox”, come lo chiamavano gli amici, avrebbe preso un treno per Vasto, dove vive la fidanzata, e poi sarebbe tornato a Campobasso nella struttura che lo accoglieva.
Non ne ha avuto il tempo. Nel provvedimento con cui ha disposto il trasferimento in degli Istituti Penali per Minori dei suoi presunti assassini, il gip ha scritto che, scagliandosi contro di lui, volevano solo “provocare sofferenza e morte”. Dopo averlo lasciato senza vita tra le sterpaglie, come se niente fosse, se ne andarono in spiaggia.
Il ritrovamento del corpo del 16enne nel parco Baden Powell di Pescara
Nessuno dei presenti si preoccupò di allertare i soccorsi o la polizia. Qualcuno scattò addirittura una foto dei presunti assassini a petto nudo, in pose da “gangster”. Uno di loro, una volta fermato, ha raccontato di non conoscere la vittima. A smentirlo, il ritrovamento, su uno dei cellulari analizzati, di un video che li ritrae insieme nel luglio del 2023.
Ieri, 24 luglio 2024, a Rosciano si è svolta una fiaccolata in memoria di Thomas. In prima fila, accompagnata dal suo avvocato, c’era la nonna Olga Cipriano, che nelle scorse settimane ha reso nota l’intenzione di creare un’associazione per garantire supporto e sostegno ai giovani che vivono nel disagio.
Grazie a tutti coloro che hanno partecipato, la solidarietà e l’affetto, in questo tragico e grandissimo dolore, mi sostiene e mi incita ad andare avanti nei miei progetti per aiutare i giovani ad avere il coraggio di cambiare,
ha scritto su Facebook, facendo sapere di aver fatto stampare, per tutti gli amici del nipote, un messaggio di vita.
Può stare tra la cover e il cellulare. Ogni volta che vi sentite a disagio o soli, guardatelo, lui vi consolerà,
le sue toccanti parole. Il “suo tesoro” viveva con lei dall’età di tre anni. Davanti a sé aveva ancora tutta la vita. Gli è stata tolta, senza un motivo, in modo brutale e tragico. Come è accaduto alla coetanea Michelle Causo, la ragazza che un anno fa è stata accoltellata e poi abbandonata – con un carrello della spesa – accanto a dei cassonetti per l’immondizia, nel quartiere Primavalle di Roma. Il killer 17enne è stato da poco condannato a 20 anni di carcere.