Arriva l’aumento degli stipendi per i ceramisti a partire dal 2024 per effetto del rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro. L’accordo è stato trovato da Confindustria Ceramica e Filctem, Femca e Uiltec dopo un anno di trattative. Il precedente contratto, infatti, era scaduto il 30 giugno dello scorso anno. La palla ora passa alle assemblee dei lavoratori che dovranno approvare o meno l’intesa raggiunta entro il mese di settembre.
L’accordo interessa oltre 26mila lavoratori del settore, impiegati nelle circa 220 imprese. La parte economica del rinnovo del contratto sarà spalmata su più tranche, fino al 2027, anno di scadenza del contratto. Tra le novità più importanti dell’accordo, anche un deciso passo in avanti in termini di sostenibilità ambientale del settore.
Aumento stipendi ceramisti 2024, di quanto per il rinnovo del contratto?
Arriva il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro per i lavoratori della ceramica con aumenti degli stipendi per un totale di 205 euro a regime. Considerando la posizione economica D1, l’accordo tra Confindustria Ceramica e i sindacati riuniti del settore prevede incrementi retributivi che verranno spalmati su più periodi.
I primi 55 euro arriveranno nelle buste paga degli oltre 26mila lavoratori del settore a settembre 2024; ulteriori 40 euro andranno ad aggiungersi a partire da luglio 2025; altri 50 euro da luglio del 2026 e, infine, gli ultimi 60 euro arriveranno con il cedolino di giugno 2027.
Gli aumenti delle retribuzioni superano l’indice Ipca (Indice dei Prezzi al Consumo Armonizzato, al netto dei beni energetici importati) di 5 euro. Ciò significa che l’accordo ha prodotto incrementi retributivi più alti rispetto alle previsioni dell’aumento del costo della vita.
Busta paga ottobre 2024 lavoratori ceramica: 710 euro una tantum
Importante è l’aumento, una tantum, che i lavoratori della ceramica riceveranno nella busta paga di ottobre 2024. Per il ritardato accordo tra le parti, infatti, si prevede un’indennità di 710 euro, calcolata sulla vacanza contrattuale.
I lavoratori possono preferire l’opzione di versare la somma al fondo integrativo Foncer. In totale, per tutto il periodo, il nuovo contratto dei ceramisti produrrà un montante complessivo di aumento di 4.495 euro, per la prima volta uguale per tutti i settori interessati dal rinnovo.
Gli altri aumenti stipendi ceramisti 2024 sul fondo previdenziale
Ulteriori misure del nuovo contratto collettivo nazionale dei ceramisti 2024-2027 prevedono l’incremento di 3,75 euro sul fondo previdenziale Foncer. Tale aumento consente di calcolare il totale Tec di 208,75 euro. A settembre prossimo, questo accordo verrà sottoposto all’approvazione delle assemblee dei lavoratori.
Sindacati Filctem, Femca e Uiltec: le reazioni
“Un rinnovo complicato che abbiamo chiuso dopo mesi di dure trattative – si legge in una nota della piattaforma comune dei sindacati Filctem, Femca e Uiltec – Abbiamo mantenuto l’impegno preso con le lavoratrici e i lavoratori del settore, durante le assemblee svolte nei luoghi di lavoro e le manifestazioni/presidi del 14 maggio scorso, giorno dello sciopero nazionale.
Abbiamo ottenuto importi avanzamenti normativi e aumenti sui minimi superiori all’IPCA, un risultato importante che permette il recupero del potere d’acquisto dei salari. Questo rinnovo – si legge infine nella nota – guarda anche al futuro, per dare garanzie alle nuove generazioni che entreranno nel mondo del lavoro ceramico e per la tenuta industriale dell’intero settore”.
Confindustria Ceramica sul nuovo CCNL 2024-2027
“Un’intesa responsabile per la sostenibilità delle imprese e la tutela delle retribuzioni – ha detto Giorgio Romaani, presidente della Commissione sindacale di Confindustria Ceramica – È stato un negoziato lungo e complesso, durato 12 mesi, che ha dovuto affrontare sfide obiettivamente difficili.
Da un lato, il contesto di crisi di mercato, dall’altro, la necessità di rispondere al picco inflattivo dello scorso anno – ha detto ancora Romani – L’accordo raggiunto rappresenta, in questa direzione e dal nostro punto di vista, un equilibrio in grado di coniugare la salvaguardia delle retribuzioni e la competitività internazionale delle nostre aziende. Ci attendono, infatti, sfide impegnative per evitare che una transizione energetica attuata con modalità ideologiche e tempi avulsi dalla realtà tecnologica penalizzino irrimediabilmente investimenti e lavoro in Italia anche nel nostro settore”.