Grande sensibilità e parole profonde risuonano nel mondo del cinema. La serata inaugurale di “Marateale – Premio Internazionale Basilicata” , il 23 luglio 2024, è stata più viva e brillante che mai. Per questa sedicesima edizione l’attore e regista Paolo Ruffini è stato uno degli ospiti speciali e, con le sue riflessioni sull’amore, il cinema e il potere della positività, ha impressionato tutti i presenti al grande evento.

Marateale 2024, Paolo Ruffini: “Bisogna parlare d’amore”

Intervistato da Annalisa Colavito del Cusano Media Group, l’attore ha parlato del suo impegno artistico, di quello sociale, e ha ribadito quanto è importante far una e un’unica cosa: raccontare storie che emozionano le persone. Tag.24, media partner dell’evento, immortala così le profonde dichiarazioni rilasciate dall’attore la sera del 24 luglio 2024:

“L’amore non è tanto di moda, invece è molto interessante vedere come ci sono ancora persone che hanno voglia di parlare di questa cosa anacronistica che è l’amore. Oggi si parla di guerra. Se tu parli di guerra, nessuno ti chiede perché. Se parli d’amore, ti chiedono: “Ma come mai? Tutto è una cosa bella e ti chiedono: “Ma perché hai fatto questa cosa bella? Perché lavori con i bambini? Perché lavori con le persone down? Perché lavori a San Patrignano? Come mai?

Io penso che sia un’opportunità che abbiamo, quella di fare cinema, di comunicare cose belle. In questo momento storico siamo obnubilati da situazioni incresciose, da situazioni tremende, però credo che ci sia la necessità, l’esigenza e l’urgenza di fare cose belle, anche senza farle apposta.

Paolo Ruffini: “Il cinema è il mio migliore amico”

Paolo Ruffini durante l’incontro al Marateale sostiene che il cinema sia ormai diventato una “fotocopiatrice”, “ci sono un sacco di film uguali”, dichiara l’attore.

Il suo intento sarebbe soltanto quello di fare qualcosa che possa emozionare. E con gratitudine afferma:

“Il cinema è il mio miglior amico e mi ha salvato la vita un sacco di volte dalla solitudine, dalla tristezza. E allora penso di doverlo ringraziare, essere grato al cinema cercando di ripristinare l’identità che il cinema ha, cioè diffondere meraviglie.”

Perché ci ricordiamo i film vecchi e non quelli nuovi, Ruffini: “E’ un mondo dove l’immagine non è vera”

Ci si imbatte con Ruffini poi, in un tema spinoso, quello dell’eternità delle opere cinematografiche e di intrattenimento. I film che più lo emozionano, a rispondere alle domande di Annalisa Colavito, sarebbero per l’attore quelli più nostalgici:

Qualcuno volò sul nido del cuculo“, “8 e mezzo”, “Arancia Meccanica. Truffaut diceva che il cinema è una notizia che non finisce mai. Ci sono film, come quelli che ho citato, che vedo ogni cinque anni e mi dicono sempre qualcosa di diverso. Sono sempre urgenti. Se tu vedi “Arancia Meccanica” oggi, ti dice qualcosa su Trump. E questo è entusiasmante.

Come mai si parla sempre delle opere artistiche di una volta, mentre delle opere attuali si parla sempre meno? Chiede l’inviata. E Ruffini risponde:

” Pensa a trent’anni fa. Trent’anni fa usciva “Forrest Gump”, “Pulp Fiction”, “Natural Born Killers”, “Il re Leone”, “Le ali della libertà”… Tu ti ricordi i tre film che sono usciti quest’anno? A parte “C’è ancora domani”.

Sai chi ha vinto l’Oscar quest’anno come miglior attore? I titoli di 30 anni fa non si sbagliano e si ricordano. Taylor Swift è la regina del mondo, ma non ci si ricorda un titolo di una sua canzone.

È un mondo complicato, è un mondo dove l’immagine non è vera. Prendi Trump, nel suo caso dell’attentato: tutti si domandano se è vero o falso. Noi vediamo le immagini e non ci crediamo più, non crediamo più a niente, non crediamo a noi stessi, non crediamo a nulla.

Amo il cinema perché è un posto dove sai l’immagine è falsa e non muore nessuno.”

E’ difficile far ridere in tempi come questi, Ruffini: “Il nulla dilaga”

Ruffini è spesso riuscito a far ridere il pubblico italiano ma, in tempi tristi come questi, segnati dai conflitti e dall’odio, forse è difficile e anche anomalo ritrovare il sorriso. Si parte con una provazione, quindi:

“Forse la felicità è anche fastidiosa. Forse ci vogliono tristi, fa comodo averci tristi, un po’ storditi, un po’ stanchi.”

E Ruffini fa riferimento al capolavoro di  Wolfgang Petersen, La storia Infinita, per spiegare il suo punto di vista:

“Nella “Storia Infinita” c’è un bellissimo pezzo di Gmork, il lupo nella caverna, che dice “il nulla dilaga”. Perché? Perché le persone che non riescono più a sognare e non riescono più a sperare si riescono a comandare meglio. E in quel caso il nulla dilaga. Io penso che in questo momento siamo nel nulla della “Storia Infinita”.

Paolo Ruffini, Masterclass Marateale 2024: “Nelle scuole è necessario introdurre lezioni di cinema”

A colpire tutti i presenti durante l’incontro masterclass presso l’Hotel Murmann nel suggestivo Giardino, c’è stato, ancora una volta Ruffini, la mattina del 24 luglio 2024, che rilasciato alcune forti dichiarazioni sia sul mondo del cinema, che su quello dell’attualità:

“Il pubblico non si tocca. [… ] Il cinema non mi emoziona più, alcuni vecchi film li ricordo a memoria. […] Tra le persone intelligenti e le persone sensibili scelgo quelle sensibili, perché spesso quelle intelligenti sono cattive.”

E poi l’importanza di alcune materie che andrebbero, secondo l’attore, inserite nel piano delle scuole:

“Nelle scuole è necessario introdurre lezioni di cinema ed educazione all’immagine, oggi si vive d’immagine. I social obbligano alla perfezione, ma noi siamo esseri umani, gli esseri umani sono pieni di difetti.

La collega dell’attore, Chiara Francini, ha ritirato il premio al Marateale il 23 luglio.