La maggioranza di Governo ha trovato un’intesa sul Dl carceri su cui, da qualche settimana, era emersa un evidente diversità di vedute tra Forza Italia e le altre forze della compagine governativa.
Il raggiungimento dell’accordo, annunciato oggi da Giulia Bongiorno, senatrice e presidente della commissione Giustizia del Senato, supera lo stallo con cui si erano i chiusi i lavori di ieri, con l’accantonamento degli emendamenti presentati da Forza Italia e la sola approvazione di quelli avanzati dal Governo.
Il chiarimento tra le forze di centrodestra non placa, tuttavia, la polemica politica con le opposizioni, ieri compatte nell’abbandonare i lavori della commissione Giustizia dopo la bocciatura, voluta dalle forze di maggioranza, degli oltre 200 emendamenti presentati per migliorare il testo del Dl.
Dl carceri, perché le opposizioni hanno abbandonato i lavori in commissione Giustizia
A spiegare a Tag24 quanto accaduto ieri durante i lavori sul Dl Carceri, la senatrice Ada Lopreiato, capogruppo del Movimento 5 Stelle in commissione Giustizia:
«Partiamo dall’inizio. Per risolvere il problema delle carceri, il Governo ha presentato un decreto scritto malissimo, dando alle opposizioni tempi strettissimi per presentare emendamenti, da noi effettivamente portati in commissione nonostante il poco tempo a disposizione.
Peccato che questi emendamenti non siano stati proprio considerati. Al contrario, ieri, governo e relatori di maggioranza hanno ritenuto di presentare ben 14 emendamenti, che di fatto riscrivono e stravolgono il Decreto già discusso, bocciando con un secco no tutte le proposte avanzate da noi opposizioni. Il fatto che le nostre proposte non siano state minimamente considerate ci ha chiaramente fatto arrabbiare. Un tema così complesso richiederebbe condivisione, e non forzature: per questo abbiamo deciso di abbandonare i lavori».
Dl carceri, continua lo scontro in commissione Giustizia. Lopreiato (M5S): “Dalla presidente Bongiorno parole infelici”
La protesta delle opposizioni di ieri, tuttavia, non sembra aver sortito gli effetti sperati. Come raccontato dalla capogruppo del M5S Lopreiato, aprendo i lavori di oggi la presidente della Commissione Giustizia Bongiorno ha scelto di usare toni non concilianti:
«Stamattina la senatrice Bongiorno, agendo più da avvocata che da Presidente della commissione Giustizia, si è rivolta a noi dell’opposizione accusandoci di non essere aggiornati sull’andamento dei lavori, data la nostra assenza di ieri. Assenza che, a suo dire, ci ha impedito di registrare l’apertura della Commissione alle nostre proposte.
Questa ricostruzione è tuttavia assolutamente inesatta dato che ieri, in maniera ingiustificata, la maggioranza ha espresso un no secco agli oltre 200 emendamenti presentati dalle opposizioni. Emendamenti che, peraltro, erano volti a colmare le lacune di un decreto, quale quello Carceri, assolutamente vuoto e inefficace per affrontare il momento di grande emergenza che vivono gli Istituti penitenziari italiani.
La proposta del Governo, infatti, si muove seguendo un’ottica securitaria che trascura completamente le misure fondamentali per la rieducazione e la riabilitazione dei condannati».
Dl Carceri, Lopreiato (M5S): “No allo svuotacarceri, contro il sovraffollamento servono le misure alternative”
Al di là dello scontro politico, infatti, ciò sui cui vale la pena interrogarsi è il merito del Dl Carceri. Il dubbio, infatti, è che le misure adottate dal Governo possano essere inefficaci a dare risposta all’emergenza che vive il settore penitenziario italiano. Interrogata su quali fossero le proposte avanzate dal Movimento 5 Stelle, poi bocciate dal Governo ieri, la senatrice Lopreiato ha spiegato:
«Noi del Movimento 5 Stelle siamo contrari alle misure svuotacarcere. Crediamo infatti che i provvedimenti per far uscire in maniera indiscriminata tanti detenuti non solo non siano risolutivi, ma anzi contribuiscano al problema delle recidive. Per di più non possiamo accettare l’idea di far tornare in libertà persone che si sono macchiate di reati gravi.
Per combattere il sovraffollamento, abbiamo proposto il ricorso a misure alternative alla detenzione vera e propria. Pensiamo ad esempio al ricorso alle Case di Comunità di Reinserimento Sociale, da rendere accessibili a chi ha un residuo di pena inferiore ai 12 mesi o per chi si trova in un regime di semi-libertà ma non ha la possibilità di trascorrere la pena ai domiciliari, magari perché privo di residenza.
Infine, con i nostri emendamenti abbiamo posto l’attenzione su quelle figure fondamentali per il processo di rieducazione dei condannati, proponendo l’integrazione di professionisti come psicologi e sociologici e, soprattutto, dell’organico di Polizia penitenziaria. Il piano assunzioni del Governo – 1.000 unità tra il 2025 e il 2026 – non risolve infatti il problema della carenza di personale, dato lo scarto tra chi sarà assunto e andrà in pensione e, soprattutto, il fabbisogno stimato dai sindacati di Polizia che si aggira tra le 11mila e le 18mila unità».
Dl Carceri, Lopreiato (M5S): “Impensabile fare uscire chi ha usato violenza contro le donne”
Il dubbio, tuttavia, è che anche queste misure trascurino l’urgenza di un intervento che attenui, immediatamente, i tassi di sovraffollamento carcerario, andando così a incidere sul benessere dei detenuti e del Personale di polizia penitenziaria. Secondo la capogruppo del M5S in commissione Giustizia al Senato, le proposte avanzate dal suo gruppo andrebbero però in questa direzione:
«Chiaramente ci sono dei tempi oggettivi che vanno rispettati, ma ci sono soluzioni che potrebbero alleggerire in maniera considerevole la problematica attuale.
Penso ad esempio al tema dei minori in carcere: noi tutti sappiamo bene come il Governo, con il decreto Caivano, si sia posto in maniera estremamente severa nei confronti dei minori, aumentando le pene per i reati da loro compiuti. Noi del Movimento 5 Stelle abbiamo invece ritenuto di agire in maniera opposta, contenendo le pene per alcuni reati, come ad esempio lo spaccio di sostanze leggere.
Il punto è che agire contro il sovraffollamento non significa far uscire dalle carceri le persone che si sono macchiate di gravi reati. Nella pdl Giachetti, ad esempio, si parla di sconto di pena anche per le persone macchiatesi di reati relativi al Codice rosso. Ritengo questo fatto assolutamente inaccettabile: come possiamo giustificare simili scelte di fronte alle vittime di questi soggetti?».
Dl Carceri, Lopreiato (M5S): “Reclamiamo la presenza del ministro Nordio”
La notizia del raggiungimento di un accordo, in seno alla maggioranza, sugli emendamenti al Dl Carceri non rassicura infine la senatrice Lopreiato, che anzi sottolinea la grave assenza, nello svolgimento dei lavori per l’emergenza carceri, del ministro Nordio:
«Su questo tema la maggioranza non ha assolutamente le idee chiare. Oggi le forze di centro destra affermando di aver raggiunto un’intesa. La realtà è ben diversa: nonostante gli annunci e i proclami, solo ieri i partiti di Governo risultavano divisi.
Al di là di questo, tuttavia, il punto che tengo a sottolineare è un altro: noi reclamiamo la presenza del ministro Nordio in Aula. Non è possibile che, su un argomento così importante, il ministro della Giustizia non si confronti con le forze parlamentari e diserti la Commissione Giustizia, da lui presenziata solo una volta in due anni».