Dopo quasi 15 giorni di angosciante attesa, finiscono con un tragico epilogo le ricerche che riguardavano la scomparsa di Antonietta Arcuri. La 76enne di Taranto è stata trovata senza vita nella propria abitazione oggi 24 luglio 2024.
I Carabinieri, che avevano lanciato l’appello, hanno avviato gli accertamenti del caso.
Antonietta Arcuti trovata morta nella sua casa a Taranto: indagini in corso
La scomparsa di Antonietta Arcuri, segnalata dai Carabinieri il 13 luglio 2024 anche sui social, ha avuto un triste epilogo. Nella mattinata di oggi 24 luglio, infatti, la 76enne è stata trovata priva di vita nella propria abitazione a Taranto, in via Scoglio del Tonno nel rione Salinella.
L’ambiente si presentava estremamente sporco e saturo di rifiuti: Arcuri, infatti, era solita raccattare oggetti ed immondizia per la strada. La donna era un’ex insegnante che, a quanto risulta, possedeva anche altri 6 appartamenti, tutti ugualmente saturi di sporcizia.
Per i Carabinieri, giunti sul posto ed autori della tragica scoperta, è stato necessario far sgomberare l’appartamento di Arcuri prima di poter portare via il suo corpo ormai privo di vita. Sono in corso gli accertamenti del caso, che dovranno accertare le cause della morte dell’anziana ex insegnante.
La scomparsa di Arcuri e l’appello delle Forze dell’Ordine
La 76enne era conosciuta nella città pugliese come un’accumulatrice seriale di rifiuti: in molti spesso l’avevano vista girare per le strade del centro città con un carrello, raccogliendo sacchi della spazzatura e oggetti dai cassonetti.
Non risulta al momento alcun episodio di violenza di Arcuri nei confronti di altre persone, ma non appena i Carabinieri avevano lanciato lo scorso 13 luglio un appello affinché chiunque dessi informazioni sull’anziana, era salita la preoccupazione per la sua sorte.
Oggi la tragica scoperta da parte degli stessi Carabinieri, che ora dovranno occuparsi di capire se la donna sia morta per cause naturali o meno.
Purtroppo il caso di Arcuri rappresenta un’altra pagina di quegli emarginati e dimenticati che probabilmente nessuno ha saputo o voluto aiutare, morti nell’indifferenza generale in situazioni di estrema indigenza.