Oggi, 24 luglio 2024, si è svolta, presso il palazzo del Quirinale, la tradizionale cerimonia del Ventaglio. Ma di cosa si tratta? Di un omaggio, un ventaglio per l’appunto, che i giornalisti parlamentari, riuniti nell’Associazione Stampa Parlamentare, fanno alle più alte cariche della Repubblica, il Capo dello Stato e i presidenti di Camera e Senato, nei giorni immediatamente precedenti la sospensione dei lavori parlamentari per la pausa estiva. Negli anni, è diventato un appuntamento in cui si traccia un bilancio dei mesi dell’anno lavorativo. Infatti, anche oggi, Sergio Mattarella non ha perso l’occasione di fare alcune riflessioni importanti, non lesinando nemmeno qualche stoccata. Una, ad esempio, l’ha riservata all’iniziativa di appena qualche giorno fa di Manfredi Potenti, il senatore della Lega che voleva proibire la coniugazione al femminile di alcuni termini come “sindaca”: pena 5000 euro di multa. Un’altra al presidente del Senato Ignazio La Russa che, nel corso della cerimonia del Ventaglio che lo ha riguardato, ha commentato il pestaggio subito dal giornalista Andrea Joly osservando che, comunque, “non si era qualificato”.
Cerimonia del Ventaglio 2024, significato e quando si fa al Quirinale. Mattarella: “Spero che sindaca si possa ancora dire”
La cerimonia del Ventaglio è uno degli appuntamenti più antichi della nostra storia unitaria, ben più antico della stessa Repubblica. Essa, infatti, nacque (abbastanza casualmente) nel 1893, quando i cronisti politici, notando che il presidente della Camera Giuseppe Zanardelli soffriva il caldo, gli regalarono un ventaglio di carta con tutte le loro firme. Quello di oggi, invece, dal titolo “Gli invisibili”, è stato fatto da Ilaria Caracciolo, vincitrice del concorso indetto dall’Associazione Stampa Parlamentare di concerto con l’Accademia di Belle Arti di Roma. Ma Mattarella come ha rinnovato la tradizionale cerimonia? Oggi, il Capo dello Stato, in primis, ha elencato gli ultimi episodi di violenza che hanno interessato il mondo della politica. E proprio con questo passaggio del suo discorso ha fatto riferimento alle recenti polemiche sul ddl di Manfredi Potenti, il senatore leghista che voleva obbligare per legge l’uso del maschile nei documenti pubblici anche quando a ruoli istituzionali ci fossero donne.
“Nei giorni scorsi, l’attentato a Trump; in maggio, quello al primo ministro slovacco, Fico; nello stesso mese, quello all’ex sindaca – spero che si possa ancora dire – di Berlino, Giffey, che ha fatto seguito ad altri attentati contro esponenti politici in Germania, talvolta con conseguenze mortali; due anni fa l’attentato al marito di Nancy Pelosi, sopravvissuto a fatica…”
questa la parte del discorso del Presidente della Repubblica che ha fatto riferimento al caso della “sindaca”.
La stoccata di Mattarella al presidente La Russa sulle aggressioni contro i giornalisti
Il Presidente della Repubblica, in ogni caso, in occasione della cerimonia del Ventaglio 2024, si è anche soffermato sulle aggressioni che continuano a subire i giornalisti. E, a tal proposito, alcune sue parole sono parse proprio come una stoccata al Presidente del Senato Ignazio La Russa:
“Si vanno infittendo, negli ultimi tempi, contestazioni, intimidazioni, se non aggressioni, nei confronti di giornalisti che si trovano a documentare fatti. Ma l’informazione è esattamente questo…”
Impossibile non pensare al caso del cronista de La Stampa Andrea Joly aggredito sabato 20 luglio da alcuni militanti di estrema destra: un episodio grave che il presidente del Senato Ignazio La Russa, ieri, 23 luglio, ha commentato con parole che hanno sollevato un polverone, sostenendo che in ogni caso doveva qualificarsi. Anche contro la presa di posizione della seconda carica dello Stato, Mattarella ha citato Tocqueville: “Democrazia è il potere di un popolo informato”.