E’ tempo di resa dei conti al Parlamento Europeo, in tutti i sensi. Nella giornata di ieri – 23 luglio 2024 – sono state formalizzate le nomine per le commissioni al Parlamento Europeo e all’Italia mancherebbe all’appello una presidenza. Giochi di palazzo, cordoni sanitari e ripicche per voti mancati, ma, anche una questione matematica, poiché per la suddivisione degli incarichi a Strasburgo viene utilizzato il Metodo D’Hondt, ovvero una formula matematica per la ripartizione degli incarichi e dei seggi durante le competizioni elettorali.
Nomine Commissioni Ue, il metodo D’Hondt: spiegazione e precedenti
Come dicevamo, ad influire sulle nomine che comunque dovranno passare il vaglio delle Commissioni parlamentari competenti, non sono stati solo i giochi di palazzo, ma anche calcoli matematici. Ecco una spiegazione e qualche precedente dell’utilizzo del Metodo d’Hondt, la formula matematica che ha deciso la distribuzione degli incarichi all’Europarlamento.
Il metodo deve il nome allo studioso belga Victor D’Hondt che lo inventò nel 1878 e viene utilizzato per la suddivisione dei seggi nei sistemi elettorali che utilizzano il proporzionale. Tale metodo prevede che si assegnino i seggi in base ai risultati in ordine decrescente suddividendo il totale dei voti di ogni lista per il numero di seggi da assegnare collegio. Nel caso dell’assegnazione delle nomine nelle commissioni nell’Europarlamento, si tiene conto anche del peso del gruppo e del numero di componenti.
In Italia questo metodo è stato utilizzato per l’elezione del Senato fino al 1992 e per le elezioni provinciali, oggi, è usato per l’attribuzione dei seggi di minoranza nei consigli comunali e metropolitani.
Chi sono i 14 italiani nelle Commissioni Ue? Decaro e Tridico nominati presidenti
A conti fatti, comunque, nostro paese è secondo, dopo la Germania, per numero di incarichi ottenuti, con quattordici poltrone tra commissioni e sottocommissioni, ma, a far discutere è il peso di tali incarichi e soprattutto la loro distribuzione tra i partiti italiani che siedono nel Parlamento a Strasburgo.
Il ‘cordone sanitario’, voluto dalla Commissione Ue intorno al Partito dei Patrioti di Victor Orban, ha tenuto fuori dagli incarichi gli europarlamentari della Lega – che ha aderito alla formazione di ultradestra – ma di una sorta di cordone più discreto, si maligna, sia stato eretto anche per quanto riguarda Fratelli d’Italia, dopo il voto negativo della ‘truppa’ di Giorgia Meloni alla riconferma di Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione Ue.
All’Italia sono state assegnate due presidenze entrambe a due partiti di opposizione in Italia, Pd e M5S con l’ex sindaco di Bari Antonio Decaro alla guida della Commissione Ambiente e l’ex presidente dell’Inps, Pasquale Tridico alla Sottocommissione per le questioni fiscali.
Poi le vicepresidenze che sono sei per FdI, 4 per Pd una per FI (che nella passata legislatura aveva anche una presidenza) e una per Europa Verde.