Decreto Salva Casa: ecco le novità introdotte nel provvedimento. Ecco cosa si sana e cosa cambia con il Decreto Salva Casa.
Via libera alla Camera al Decreto Salva Casa che fa superare alla sanatoria il primo ostacolo per l’approvazione definitiva. Il provvedimento, che dovrebbe consentire la sanatoria degli abusi edilizi minori, porta tante novità in altri ambiti. Le irregolarità formali che si trovano negli immobili italiani comportano il blocco della compravendita.
Per rilanciare il mercato real estate e immettere nuovi immobili sul mercato, il Decreto Salva Casa punta ad una sanatoria. Il provvedimento ha altri obiettivi, tra cui ridurre il consumo del suolo occupato e recuperare gli immobili esistenti. Il disegno di legge punta a favorire il mercato degli affitti e per questo motivo interviene sul cambio di destinazione d’uso e sui vincoli imposti per riconoscere l’abitabilità di un bene immobiliare. Per realizzare questo ambizioso obiettivo nella conversione del Decreto Salva Casa sono intervenuti numerosi emendamenti: ecco i dodici punti principali e come cambiano i limiti per gli immobili abitabili.
Decreto Salva Casa: ecco le novità introdotte nel provvedimento
Il Decreto Salva Casa dovrebbe approdare al Senato martedì 23 luglio alle ore 11. Tra le principali misure previste dal provvedimento troviamo i vincoli modificati per il cambio della destinazione d’uso, lo stato legittimo del bene immobiliare, la questione della doppia conformità, la proroga ai termini di demolizione, le rettifiche alle tolleranze costruttive, cosa cambia per tende bioclimatiche e per porticati, i micro-appartamenti per cui cambiamo i paletti di superficie e di altezza, misure a favore del Vajont, sanatoria per i beni immobiliari soggetti a vincolo prima del 2006, utilizzo dei fondi provenienti dalle multe e situazioni per interventi in difformità parziale.
Doppia conformità
Il principio che al momento vincola la sanatoria di un’opera è quello della doppia conformità: l’intervento deve rispettare la normativa in vigore al momento della presentazione e al momento della realizzazione dell’istanza di sanatoria. Con il Salva Casa la doppia conformità resta nel caso di difformità totale rispetto alla Scia. La finalità è quella di rendere più semplice la sanatoria edilizia estendendo l’iter di semplificazione anche agli immobili con vincoli artistici, storici ed ambientali.
Cambio di destinazione d’utilizzo
Con le novità in arrivo saranno sempre consentiti i cambi di destinazione d’utilizzo dell’immobile sia con la realizzazione di opere che senza. Per i seminterrati e per i piani terra il cambio di destinazione d’uso sarà subordinato alle condizioni previste dai piani regionali e comunali. Sono i piani regionali a fissare le condizioni che consentiranno il cambio di destinazione d’utilizzo di seminterrati e di piani terra. In ogni caso il cambio di destinazione d’utilizzo sarà soggetto a Cila per opere rientranti nell’edilizia libera e alla Scia.
Come mutano le tolleranze costruttive
Per gli interventi edilizi realizzati entro il 24 maggio 2024 succedono nuove tolleranze: gli scostamenti possono arrivare al 6 percento per gli immobili fino a 60mq, al 5 percento per gli immobili di metratura compresa tra i 60 ed i 100 mq, al 4 percento per gli immobili tra i 100 ed i 300 mq, al tre percento per gli immobili tra i 300 ed i 500 mq ed al 2 percento per gli immobili di metratura superiore ai 500 mq.
Come si determinato lo stato legittimo
Secondo il Decreto Salva Casa per determinare lo stato legittimo del bene immobiliare si deve fare riferimento alle pratiche amministrative necessarie per eseguire interventi su edifici. La difformità sulle parti comuni non va ad impattare sullo stato legittimo delle singole unità immobiliari. La finalità è quella di ottenere i titoli abilitativi sulle parti comuni più in fretta. I controlli saranno effettuati solo sulle parti che sono interessate dai lavori.
La proroga dei termini di demolizione
Attualmente è previsto che, nel caso in cui ci siano ordinanze di demolizione di lavori abusivi, l’area verrà acquistata dall’ente comunale a titolo gratuito se entro novanta giorni non si sana l’abuso. Il Decreto Salva Casa ammette una proroga a questi termini e permette all’amministrazione comunale di prorogare il termine fino a 240 giorni per venire incontro al proprietario del bene immobiliare e che si trovino in condizioni che non gli consentano di intervenire in un arco temporale breve.
Gli interventi in edilizia libera
Con il Decreto Salva Casa si ampliano gli interventi che rientrano in edilizia libera. Le tende a pergola, le vetrate panoramiche amovibili e le strutture che difendono dalla luce solare rientrano negli interventi in edilizia libera per i quali non è necessario il permesso a costruire.