Luigi Marattin, il deputato di Italia Viva che, dopo l’esito delle elezioni europee, si è candidato a guidare il partito con l’obiettivo di includerlo in una nuova formazione liberal-democratica capace di coinvolgere anche Azione, questa mattina, 23 luglio, sui suoi social, ha scritto: “In questi giorni accadono tante cose strane”. Evidentemente, si riferisce all’ultima uscita di Matteo Renzi che, dopo la sconfitta delle europee, si era detto pronto a fare un passo indietro. Ma ora, invece, detta di nuovo la linea politica: per lui, al di là del centrodestra e del centrosinistra, non c’è più spazio per un Terzo Polo, nè per un nuovo partito liberal-democratico come vorrebbe Marattin. Italia Viva, per l’ex premier, deve rientrare a tutti gli effetti nel centrosinistra. Tag24.it ne ha parlato con un suo fedelissimo: il capogruppo al Senato Enrico Borghi. E con Nicola Fratoianni, il leader assieme a Angelo Bonelli di Alleanza Verdi e Sinistra, uno dei partiti del centrosinistra.

Renzi e Conte insieme? Borghi (Italia Viva): “I motivi del campo largo con loro due”

Questa storia inizia venerdì 19 luglio tra le pagine del Corriere della Sera: quel giorno, contengono un’intervista a Matteo Renzi molto significativa perché vorrebbe segnare una nuova era per Italia Viva. L’ex premier annuncia che ai vertici del partito proporrà di rientrare nel centrosinistra, anche se questo significherà andare a braccetto con il Movimento Cinque Stelle di Giuseppe Conte, finora suo grande avversario. Luigi Marattin, il deputato che dopo la sconfitta delle europee, si era candidato a leader di Italia Viva volendo rilanciare il Terzo Polo, è il primo a dolersene. Italia Viva si spacca: tant’è che tramite Tag24, la senatrice Fregolent lo attacca duramente. E oggi, 23 luglio, il capogruppo al SEnato di Italia Viva Enrico Borghi la mette così:

“Le elezioni europee e quelle ancora più recenti nel Regno Unito e in Francia dimostrano che ci sono due campi: quello degli europeisti riformisti e quello dei sovranisti nazionalisti. Noi non possiamo stare nel campo di quest’ultimi, che chiudono gli spazi di libertà e di opportunità. Il tema, quindi, è come si riorganizza quell’altro campo, al di là degli aspetti più folcloristici. Noi vogliamo fare la nostra parte”

Ci sarà spazio per un accordo tra Giuseppe Conte e Matteo Renzi?

“Il tema non è l’incontro tra due persone, ma la qualità delle politiche che si mettono in campo in un quadro, come quello italiano, in cuii gli spazi di un terzo polo sono compressi e in cui l’ultima stagione del centrosinistra al governo con delle politiche riformiste non mi sembra che abbia fatto così male”

L’apertura di Fratoianni (Avs): “Contano le scelte di merito”

Ma Matteo Renzi e Italia Viva sono i benvenuti nel campo del centrosinistra? Il Partito Democratico, il perno della coalizione, ha aperto le porte. Tant’è che Elly Schlein, prima ancora di andare in gol con l’assist di Renzi in occasione della Partita del cuore, ha avvisato le altre formazioni di centrosinistra: “Zero veti”. E Alleanza Verdi Sinistra, con Nicola Fratoianni, sembra ascoltarla:

“Renzi? La politica non è una partita di calcio. Non si può fare tutto e il contrario di tutto. Non si può votare un giorno con la sinistra e un altro con la destra. Contano le scelte di merito. E su queste scelte è possibile e necessario costruire un’alternativa al governo delle destre. Noi continueremo ad impegnarci affinché la convergenza delle opposizioni sia capace di produrre risultati per le persone in carne e in ossa”

Cosa significa? Che la strada del nuovo centrosinistra, da Fratoianni e Conte a Renzi (e magari Calenda), potrà essere costruita solo sulla base di un programma in cui tutti si rivedono. Ci sono due anni e mezzo per costruirlo: tanto manca alla conclusione naturale del Governo Meloni.