Reggio Emilia piange un’altra perdita, quella di Giacomina Castagnetti. Una donna, ma soprattutto un simbolo della lotta partigiana nella Seconda guerra mondiale che si è spenta nella serata di ieri, domenica 21 luglio 2024. Ecco chi era, la causa morte, l’età, il marito, i figli e la storia della Staffetta protagonista della Resistenza.
Giacomina Castagnetti: chi era, età e causa morte della Staffetta partigiana
Neppure il tempo di smettere di piangere il partigiano Alì, nome con il quale era conosciuto Giglio Mazzi, che Reggio Emilia deve dire addio a un altro pezzo della sua storia partigiana, Giacomina Castagnetti.
Classe 1925, Castagnetti si è spenta all’età di 98 anni per cause naturali. Con lei, però, se ne va una vita intera di ricordi di quell’Italia del ’40, dilaniata dal nazismo e dalle bombe. Ma chi era Giacomina Castagnetti? In molti la definirebbero un esempio instancabile di resistenza e appassionata ascoltatrice degli appuntamenti organizzati da Istoreco, l’Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea.
Lucidissimi e intensi i suoi racconti della Resistenza, come era altrettanto forte il suo affetto per gli amici di una vita, fra i quali proprio Alì, che aveva soccorso dopo un agguato fascista. Ma la sua casa nel comune di Castelnovo ne’ Monti era per tutti un punto di ritrovo.
Originaria di Roncolo di Quattro Castella, Castagnetti ha avuto una famiglia numero e profondamente antifascista e altrettanto profondamente segnata dal dolore. Infatti, a pochi mesi dalla sua nascita, il papà Giacomo muore in un incidente. Da qui, la decisione della madre di darle il nome del defunto marito.
La storia di Giacomina Castagnetti
La storia di Giacomina Castagnetti – o solo Giacomina, come la conoscevano in paese – si è intrecciata strettamente alla lotta antifascista e al soccorso rosso. Quest’ultimo conosciuto verso la fine degli anni ’30, quando la famiglia si è trasferita a Castellazzo, al confine fra Reggio e San Martino in Rio.
Come la casa di Castelnovo, anche quella di Castellazzo è stata per lungo tempo un rifugio sicuro per partigiani, prigionieri, amici, disertori e personalità varie. A tutti, però, Giacomina elargiva sorrisi e cure e, poi, nascosta agli occhi indiscreti, se ne andava in giro in sella alla sua bici a consegnare messaggi, cibo e armi ai militanti rossi.
Dal dopoguerra, invece, si è dedicata anima e corso al lavoro nei Gruppi di difesa della Donna, anche se teneva a puntualizzare che: “È un titolo non giusto, perché noi non eravamo a difesa della donna, noi eravamo a difesa della lotta partigiana e, quindi, vedevamo tutti allo stesso modo, uomini e donne“. Poi ha cominciato a ricoprire ruoli sino ad allora riservati agli uomini. Dal ruolo di consigliere comunale – fra le prime donne a ricoprire tale carica alla partecipazione all’Udi, Unione Donne Italiane, della quale è diventata uno dei pilastri fondamentali.
Una vita di battaglie che alla fine l’hanno portata, nel ’48, ad essere incarcerata a Rubiera, dopo uno sciopero delle lavoratrici.
Figli e marito della partigiana, morta a 98 anni
Sulla sua vita privata, però, sono noti pochissimi dettagli. Per quanto riguarda il suo matrimonio si sa che Giacomina Castagnetti ha conosciuto il marito, Onelio Coli, proprio a Castelnovo ne’ Monti. Lui lì faceva l’avvocato e insieme hanno avuto un figlio, Paolo.