Ha fatto molto discutere la sentenza della Corte di Giustizia Europea sulla gestione dei vaccini di Ursula von der Leyen. O per essere più precisi, la gestione da parte della Commissione Europea – negli anni tra il 2020-2022 – della diffusione delle informazioni relative ai contratti stipulati con le case farmaceutiche per l’acquisto da parte dell’Ue dei vaccini anti-covid per affrontare la pandemia.
Sulla vicenda Tag24.it ha intervistato in esclusiva l’avvocato del Codacons Marco Ramadori, che negli ultimi anni ha seguito molto da vicino le vertenze riguardanti la questione dei vaccini anti-Covid. Ramadori ha commentato favorevolmente la sentenza della Corte Ue che a suo parere rappresenta un forte segnale – anche per il futuro – per la tutela del diritto dei cittadini di essere informati.
La Commissione, infatti, ha ritenuto necessario ‘secretare’ e nascondere con diversi ‘omissis’ e ‘asterischi’ molte informazioni contenute nelle versioni rese pubbliche dei contratti stipulati con le aziende produttrici dei sieri contro il Covid-19. Escamotage necessari per ‘bilanciare’ il dovere di trasparenza nei confronti dei cittadini al diritto di riservatezza verso le parti interessate dalle transazioni commerciali.
Vaccini Covid, perchè la Corte di Giustizia ha condannato Ursula von der Leyen?
Un bilanciamento che secondo i giudici lussemburghesi avrebbe fatto pendere eccessivamente la bilancia a favore di questi ultimi, spingendo la Commissione guidata da Ursula von der Leyen a omettere anche informazioni che, invece, avrebbero dovuto essere pubbliche accogliendo così i ricorsi presentati da alcuni europarlamentari dei Verdi e di alcuni privati cittadini.
Nello specifico la Corte di Giustizia Europea, con la sentenza del 17 luglio scorso, ha stabilito l’obbligo per la Commissione UE di ‘desecretare’ le informazioni relative alle clausole per i risarcimenti per i danni eventuali dovuti alla somministrazione dei vaccini e quelle inerenti l’identità dei sette negoziatori che hanno contrattato per conto dell’Ue con le case farmaceutiche produttrici dei vaccini, in quanto la tutela della riservatezza delle aziende non giustificava l’omissione di tali informazioni.
Ramadori (Codacons): “Sentenza Corte Ue rafforza il diritto dell’interesse pubblico a sapere”
La Commissione Europea si è riservata di valutare un eventuale ricorso alla sentenza per chiedere la sospensione dell’esecutività, ma che nel frattempo è stata accolta con favore dalle associazioni dei consumatori che da anni hanno intrapreso una battaglia per sostenere i cittadini alle prese con gli eventuali danni causati dai vaccini. Secondo l’avvocato Marco Ramadori del Codacons si tratta di una sentenza fondamentale perché rinforza il principio della trasparenza.
“Questa sentenza è ottima perchè riafferma il principio della trasparenza. Il diritto alla riservatezza va bilanciato con l’interesse pubblico a sapere. Questa sentenza ha riaffermato la trasparenza nei contratti pubblici a tutela del diritto di conoscere da parte dei cittadini.”
Ha spiegato Ramadori, che ha anche sottolineato l’importanza della decisione della Corte di Giustizia Europea di imporre alla Commissione UE di rendere noti i nominativi dei negoziatori Ue
“Un altro punto importante è la possibilità di poter conoscere i nominativi delle persone che hanno trattato con le aziende farmaceutiche perché potrebbero esserci conflitti di interesse. Perché i cittadini hanno diritto di sapere e di conoscere”.
Ramadori: “Faremo ricorsi se dai nuovi dati emergeranno irregolarità nei contratti”
Una sentenza che impatterà non solo su quanto accaduto nei drammatici anni della lotta alla pandemia, ma anche per il futuro, per i prossimi contatti che il ‘pubblico’ stipulerà con privati su tematiche delicate come la salute, ma anche la sicurezza.
“In futuro sempre di più ci saranno contratti con aziende che avranno per oggetto la salute, la sicurezza. La sentenza introduce un principio importante perché in futuro i cittadini e le associazioni potranno chiedere l’accesso ai contratti. Accerta il diritto dei cittadini a conoscere.”
Il legale del Codacons ha anche annunciato che non appena le informazioni sui contratti stipulati con le case farmaceutiche dalla Commissione UE, guidata in quegli anni da von der Leyen, per i vaccini saranno resi pubblici, si adopereranno per comprendere se emergeranno irregolarità.
“Se emergeranno delle irregolarità sicuramente faremo esposti e quant’altro per accertare gli accordi. Valuteremo con molta attenzione e se ci saranno irregolarità sicuramente agiremo”.
Conclude Ramadori.