Chi è Vincent Flibustier? Ha fatto grande scalpore il post diffuso su X da parte di Vincent Flibustier, con il quale si attribuiva la responsabilità del malfunzionamento informatico mondiale avvenuto il 19 luglio 2024 e ancora oggi non del tutto risolto.

L’uomo ha infatti rilasciato una immagine che lo ritrae all’interno degli uffici della società di sicurezza informatica statunitense CrowdStrike. La foto è stata poi accompagnata da una breve didascalia, con cui spiegava come, nel primo giorno di impiego, avesse semplicemente lanciato un piccolo aggiornamento e che questo avesse poi creato problemi a cascata in tutto il mondo.

Sono bastate queste poche parole a scatenare il web. In tantissimi hanno commentato il post e, in breve tempo, è diventato virale sulla piattaforma social. La notizia è arrivata poi anche agli organi di informazione, che in un primo momento, hanno riportato come Vincent Flibustier fosse effettivamente il responsabile del blackout informatico.

In realtà si è trattato di un semplice scherzo e, come spiegato subito dopo dal diretto interessato, un tangibile esperimento a dimostrazione di come i social possano alimentare in poco tempo una fake news.

Chi è Vincent Flibustier: età e professione

Vincent Flibustier è il nome d’arte di Vincent Herregat, un giornalista satirico di 34 anni e di nazionalità belga. Già dal suo nickname appare evidente come il suo intento sia quello di prendersi burla delle notizie di attualità e in questo modo attirare su di sé il chiacchiericcio.

Nel 2014 ha fondato il sito di giornalismo satirico NordPresse e tuttora ne è il direttore. Si tratta di un canale di divulgazione di notizie in chiave parodistica, nato in contrapposizione al gruppo leader della stampa belga SudPresse.

Vincent Flibustier ha infatti spiegato che proprio il modo “disgustoso” di fare giornalismo di SudPress, lo aveva spinto istintivamente a creare un sito in chiave critica.

L’obiettivo iniziale era infatti quello di riportare gli avvenimenti di attualità e le più controverse notizie che rimbalzano in rete con un tono irridente. NordPresse ha acquisito notorietà anche grazie alla tecnica del clickbait e sfruttando una grafica del tutto simile a SudPresse in modo da aumentare la credibilità dei contenuti divulgati.

Le polemiche su NordPresse

Non sono mancate le polemiche. Vincent Flibustier è stato infatti accusato di essersi allontanato dagli intenti parodistici per ricercare un maggior numero di visualizzazioni. Per farlo avrebbe diffuso fake news e bufale prive di elementi umoristici.

Con gli anni però Vincent Flibustier è diventato un debunker, vale a dire un giornalista impegnato unicamente nello smascherare le bufale che circolano online. È tornato ad accusare la linea editoriale dei media nazionali e ha cercato di spronare i lettori a sviluppare un proprio spirito critico.

Proprio riflettendo su questo punto, ha deciso di proporre corsi per combattere la disinformazione e per acquisire la giusta consapevolezza sulle fake news. Ha presieduto diverse conferenze in istituti scolastici ed è apparso anche in televisione intervistato da France TV.

In una di queste occasioni ha esternato la convinzione che le persone siano maggiormente attratte dagli articoli che supportano i propri pregiudizi. Infatti secondo lui le persone non vanno alla ricerca della verità oggettiva. Secondo lui, questo concetto sarebbe alla base della diffusione di false o incomplete informazioni sul web e del loro modo di manipolare il pensiero degli utenti.

Perché si è finto il responsabile del blackout informatico mondiale?

Vincent Flibustier ha spiegato che la diffusione del post nel quale si attribuiva la colpa del blackout informatico mondiale fosse un semplice esperimento sociale. Il contenuto è stato subito commentato da centinaia di utenti e in poco tempo è balzato in testa ai trends del giorno su X.

Sebbene l’intento umoristico fosse evidente sin dal principio, il debunker belga ha pubblicato un secondo post nel quale si diceva amareggiato di aver perso il posto di lavoro alla CrowdStrike per un errore nella modifica di un codice informatico.

L’ammissione di responsabilità è stata ritenuta autentica da migliaia di persone e ripresa anche da alcuni organi di stampa. Da lì a poco però è stato lo stesso Vincent Flibustier a spiegare che si trattasse non solo di uno scherzo. In questo ha di fatto dimostrato, nel modo più evidente, come una fake news possa diffondersi in rete.

Vincent Flibustier ha infine aggiunto che ha fornito il colpevole perfetto a tutti gli utenti che necessitassero di un singolo soggetto su cui riversare la frustrazione dei malfunzionamenti informatici in tutto il mondo.