È già possibile accedere alla piattaforma telematica messa a disposizione dall’Agenzia delle entrate per valutare il concordato preventivo 2024 dei lavoratori professionisti forfettari, con la determinazione di quanto possa essere conveniente accettare la proposta del Fisco, ad esempio a un avvocato.

I professionisti che adottano il regime di partita Iva previsto dalla legge 190 del 2014 (legge di Stabilità 2015), hanno la possibilità di verificare, a determinati livelli di redditi e di fatturati realizzati nell’anno d’imposta (la proposta dovrà essere accettata entro ottobre 2024 per i redditi dell’anno 2023) quanto possa convenire aderire al nuovo concordato preventivo.

Si ricorda che i forfettari adottano un regime di tassazione pari al 15%, da applicare a una base imponibile calcolata in base ad aliquote di redditività (coefficienti), calcolate sulla media dei costi e ricavi che ciascuna categoria di lavoratori autonomi realizza nello svolgimento della propria attività.

Concordato preventivo 2024 avvocato, quali sono i calcoli da fare per valutare la proposta?

Conviene a un avvocato con partita Iva forfettaria accettare la proposta dell’Agenzia delle entrate di concordato preventivo 2024 per i ricavi e i redditi realizzati nel 2023? Per valutare la proposta del Fisco, si può utilizzare il nuovo software messo a disposizione dall’Agenzia delle entrate sul proprio sito istituzionale e verificare di quanto aumenti la proposta di reddito concordato e, dunque, se accettare o meno.

I dati che servono per la proposta Agenzia delle entrate: rigo LM 22, LM 34 ed LM 63

Nel caso di un avvocato libero professionista, con Codice Ateco 69.10.10 e coefficiente di redditività del 78% per la determinazione dei redditi sui quali applicare il 15% di flat tax, è bene fare alcune proiezioni a seconda del reddito. Nel rigo LM 22 del modello Redditi Persone fisiche (PF) 2024 potrebbe essere indicato un livello di fatturato di 35.000 euro riferito all’anno 2023 e un reddito, al rigo LM 34, di 27.300 euro, determinato dall’applicazione del coefficiente di redditività.

La proposta dell’Agenzia delle entrate, che dovrà essere indicata sul rigo LM 63 del Modello Redditi PF ai fini del concordato preventivo biennale 2024, potrebbe essere di 29.944 euro, con un incremento rispetto al reddito del 9,32 per cento. Spetterà pertanto al libero professionista accettare o meno un incremento del livello di reddito di questo tipo, anche in base alle proiezioni della propria attività.

Accettare proposta Fisco con reddito 35.000 euro?

Si rileva, nel caso dei professionisti forfettari, l’anomalia presente sul software messo a disposizione in particolare per quanto concerne i primi cinque anni di attività che sono tassati al 5% fisso, e non al 15%.

Tuttavia, facendo le simulazioni sul software dell’Agenzia delle entrate, un professionista in regime di start up e imposta agevolata ottiene la stessa proposta rispetto a un professionista di lungo corso, con un incremento – nel caso di fatturati per 35.000 euro nel 2023 – del 9,32%.

Conviene il concordato preventivo 2024 a un avvocato avvocato che guadagna 15mila euro?

Nella proposta di adesione al concordato preventivo 2024, l’Agenzia delle entrate considera un reddito sotto-soglia e un fratturato e reddito minimo. Nel primo caso, per fatturati da verificare nel rigo LM 22 di 15.000 euro e un reddito dopo applicazione dell’aliquota di redditività del 78% di 11.700 euro (LM 34), la proposta dell’Agenzia delle entrate per aderire al concordato preventivo 2024 è di circa 19.500 euro, con un incremento del reddito LM 34 del 66,5 per cento.

A tal proposito, il calcolo effettuato dal software dell’Agenzia delle entrate funziona in modo che il reddito minimo cresca in maniera inversamente proporzionale al coefficiente di redditività, stabile a seconda della professione e del Codice Ateco a una percentuale prefissata. Pertanto, più basso è il coefficiente di redditività e più alta è la crescita percentuale del reddito.

Coefficienti di redditività e reddito minimo, a cosa servono?

Il livello minimo di reddito che un professionista può raggiungere è quello relativo al minimo di proposta dell’Agenzia delle entrate. Nel caso di un avvocato, tale livello è fissato in 19.487 euro, tetto al quale si andranno ad adeguare le proposte del Fisco per redditi sotto-soglia.

Al livello di una proposta di 19.487 euro, corrispondono fatturati del 2023 per 22.500 euro (rigo LM 22) e un reddito al 78% di 17.550 euro (rigo LM 34). La proposta di 19.487 euro (rigo LM 63) produce un incremento dell’11,04 per cento.

Nel caso trattato, in definitiva, l’incremento proposto dall’Agenzia delle entrate appare contenuto a fronte di un alto coefficiente di redditività (del 78%).