Forse i 90 minuti più lunghi della storia. Un giro e mezzo d’orologio che per gli spettatori alla Convention dei Repubblicani di Milwaukee è sembrato un’eternità. Tanto è durato, infatti, il discorso di Donald Trump – iniziato intorno le 21.30 locali di venerdì 19 luglio 2024 (le 4.30 del mattino in Italia) -davanti alla platea gremita della sala congressi in Winsconsin, ma cosa ha detto l’ex presidente in corsa alle Presidenziali 2024?
Cosa ha detto Trump nei 90 minuti del suo discorso alla Convention dei Repubblicani?
Tanti, troppi gli argomenti condensati dal tycoon in un unico discorso alla convention repubblicana. Un po’ a braccio e un po’ pianificato, l’intervento ha mostrato così tanti lati di Trump da far girare la testa, eppure i suoi fedelissimi sono rimasti fino all’ultimo istante.
Certo, qualche segno di insofferenza è apparso sui volti della folla riunita e qualcuno ha avuto persino l’ardire di alzarsi e sgranchirsi le gambe, mentre l’ex presidente era infervorato nel suo discorso. Di ringraziamento le prime parole pronunciate. Accettata, infatti, formalmente la candidatura per la Casa Bianca alla convention repubblicana di Milwaukee: “Stasera, con fede e devozione, accetto con orgoglio la vostra candidatura a presidente degli Stati Uniti“.
L’orazione, però, non ha potuto che fare riferimento all’attentato dello scorso 13 luglio 2024, durante il comizio a Butler, in Pennsylvania. “Sarei potuto morire. Non dovrei essere qui stasera” con queste parole Trump ha iniziato il “doloroso” racconto di quei momenti:
Come sapete, un proiettile è arrivato a millimetri dal togliermi la vita. Vi racconterò cosa è successo, e poi non sentirete mai più questa storia da me, perché è troppo dolorosa. C’era la musica, la campagna stava andando bene, ero sul palco e la gente mi stava sostenendo in modo pazzesco. Erano tutti felici, ho cominciato a parlare in modo potente. A un certo punto ho sentito un suono vicino e ho sentito davvero male al mio orecchio, mi sono detto: “Wow, cosa è?” Ho abbassato la mano ed era piena di sangue. Mi sono sentito molto al sicuro perché avevo dio dalla mia parte.
Simbolico il bacio all’elmetto e alla divisa di Cory Comperatore, il vigile del fuoco morto durante l’attentato nel tentativo di proteggere la sua famiglia dagli spari. Per rendergli omaggio Trump ha anche chiesto di fare un minuto di silenzio.
Immigrazione, lavoro e futuro
Come nella campagna elettorale del 2016, il tycoon ha riproposto nuovamente i temi che più interessano i Repubblicani: immigrazione e lavoro. Argomenti centrali nel programma del tycoon, che guarda al futuro dell’America e afferra già la vittoria alle prossime elezioni di novembre.
Duro e brutale l’attacco ai migranti, accusati di essere i principali responsabili dell’aumento della criminalità negli Stati Uniti. Un’ondata di violenza che, per l’imprenditore, l’attuale presidente Joe Biden e tutta la sua amministrazione non sono riusciti ad arginare:
Metterò fine all’inflazione e metterò fine all’immigrazione illegale chiudendo il confine. Dobbiamo fermare un’invasione che uccide migliaia di persone. Sarà la più grande espulsine di migranti nella storia americana per rispondere alla più grande invasine nella storia che sta accadendo ora nel nostro Paese. Arrivano, i migranti da ogni angolo del mondo e questa amministrazione non fa nulla per fermarli. Clandestini usciti da prigioni e manicomi, terroristi a livelli mai visti
Chiaro il riferimento al muro di confine, la cui costruzione è cominciata nel 2018 fra Usa e Messico e interrotta solamente due anni dopo, nel 2020, con l’inizio del mandato di Biden.
Gli immigrati stanno sottraendo il lavoro agli americani nati nel Paese, compresi gli afroamericani. Siamo diventati una discarica per il mondo, che ride di noi. Dobbiamo salvare il Paese da una leadership totalmente incompetente. Abbiamo un’inflazione che sta rendendo la vita insostenibile alle famiglie come mai prima
Ha, poi, continuato Trump nel suo discorso, accusando il rivale di essere “il peggior presidente della storia“. Ma l’invettiva non ha guardato solamente all’interno degli Stati Uniti: frecciatina verbale anche alla Cina. La potenza asiatica, infatti, è finita nel mirino dell’ex presidente, intenzionato a inasprire i dazi del 100 o del 200 per cento.
La fine dei conflitti
Spezzettato e confusionario il lungo discorso, tranquillo solamente quando Trump ha letto le parole dal gobbo e rabbioso quando ha lasciato fluire spontaneamente le parole. Nello sproloquio di promesse, speranze e aspre critiche, però, rientrano anche i conflitti che hanno segnato gli ultimi anni.
Hanno trovato posto nel discorso del tycoon, infatti, sia la guerra in Ucraina che quella fra Israele e Hamas:
Ripristineremo la pace in America e nel mondo. Tendo una mana di lealtà e amicizia a tutti gli americani. Metteremo fine ad ogni singola crisi internazionale che è stata creata dall’amministrazione in carica, inclusa la orribile guerra tra Russia e Ucraina. Con me non sarebbe mai successo. E quella causata dall’attacco di Hamas contro Israele. Durante la mia presidenza l’Iran non aveva un soldo
La fine della Convention
L’intervento del candidato alle prossime Elezioni Presidenziali 2024 ha concluso, poi, il suo discorso fra gli applausi della folla e la pioggia di circa 100mila palloncini con i colori della bandiera americana, rosso, bianco e blu.
Sulle note dell’aria “Nessun dorma” della Turandot di Puccini, il tycoon ha baciato la moglie Melania, che lo ha raggiunto sul palcoscenico e che lo ha accompagnato nella sua trionfale marcia d’uscita.