Tragedia sul lago di Giacopiane, in provincia di Genova, oggi 20 luglio 2024: un uomo di 40 anni è morto inghiottito dalle sabbie mobili.
Gli inquirenti sono al lavoro per ricostruire i dettagli della vicenda, ma è probabile che il 40enne abbia ignorato i segnali di divieto di tuffarsi nel lago e poi sia stato risucchiato da una massa di fango.
Inghiottito dalle sabbie mobili dopo essersi tuffato nel lago di Giacopiane: tragedia a Genova
Un compleanno che si è trasformato ben presto in un incubo: è quanto sperimentato da un gruppo di persone nel pomeriggio di oggi 20 luglio 2024 in provincia di Genova. Mentre si trovavano presso il lago di Giacopiane a Borzonasca (Chiavari), un 40enne residente a Santo Stefano d’Aveto (nordest ligure) aveva deciso di tuffarsi nelle acque del lago.
Passato un po’ di tempo non era ancora rientrato ed i suoi amici hanno chiamato i soccorsi. Dopo alcune ore di apprensione la tragica scoperta: con ogni probabilità il 40enne, mentre cercava di rientrare a riva, ha messo i piedi su una massa di fango che lo ha inghiottito, fungendo da sabbie mobili.
Un evento sfortunato, certo, ma va stabilito anche se i presenti abbiano ignorato intenzionalmente o meno i vari segnali d’avvertimento che vietavano di tuffarsi nel lago di Giacopiane, uno specchio d’acqua creato artificialmente negli anni ’20 per sfruttarlo nella creazione di energia idroelettrica, proprio per la presenza di sabbie mobili.
La dinamica dell’incidente è comunque ancora al vaglio degli inquirenti.
Le ricerche e i tentativi di soccorso
Non vedendo il proprio amico rientrare dopo il tuffo nel lago, le persone che erano con il 40enne hanno chiamato i soccorsi spiegando loro la situazione. Considerata la gravità del fatto, sono arrivati presso il lago i sommozzatori dei Vigili del Fuoco di Genova, un’ambulanza, i Carabinieri ed un elicottero Drago.
Le ricerche dell’uomo sono andate avanti per un paio di ore, fino alle 18, quando è stato ritrovato il suo corpo ormai senza vita. A nulla sono valsi i tentativi di rianimazione: ora spetterà alle autorità competenti stabilire con certezza la causa della morte.
Sono state avviate le indagini del caso, con i Carabinieri che hanno ascoltato i presenti al momento dell’incidente.
Il 17 luglio due persone, una madre con il proprio figlio, erano annegate al Lago di Garda: inutili i tentativi di soccorso.