L’istruzione è una vittima silenziosa della guerra civile in Myanmar. Un nuovo rapporto di Myanmar Witness ha messo in evidenza diversi episodi di violenza che hanno colpito le scuole. L’impatto del conflitto sulla prossima generazione, il cui avvenire sarà profondamente influenzato dalla crudeltà del conflitto, nella nazione del sud-est asiatico, è devastante.
Il Myanmar registra un aumento devastante degli attacchi alle scuole
In Myanmar si intensificano i combattimenti. La guerra civile, che devasta il paese dal 2021, ha portato anche a un aumento degli attacchi distruttivi contro le scuole. Myanmar Witness, in un rapporto pubblicato sabato 20 luglio, ha rivelato che questi attacchi hanno ulteriormente messo a dura prova il sistema scolastico del paese del sud-est asiatico.
Il progetto del Center for Information Resilience ha documentato 174 attacchi a scuole e università nel periodo successivo al colpo di stato del 2021 in Myanmar. Nonostante il governo militare neghi di aver preso di mira i civili, il gruppo ha riportato 64 vittime e 176 feriti a seguito di questi attacchi. Myanmar Witness attribuisce la maggior parte della responsabilità per la distruzione delle scuole agli attacchi aerei condotti dall’esercito. Secondo il gruppo, molti di questi casi potrebbero essere collegati all’uso militare degli edifici scolastici, anche se non è possibile verificare completamente tali affermazioni. Il rapporto indica che anche le forze di resistenza hanno effettuato attacchi alle scuole, sebbene in modo meno distruttivo e meno frequente rispetto agli attacchi condotti dall’esercito.
L’istruzione in Myanmar
Le opportunità di vita per le generazioni future sono compromesse dalla devastazione causata dal conflitto. Allo stesso tempo, la visione del mondo della prossima generazione è profondamente influenzata dall’istruzione. La distruzione delle scuole o il loro uso militare limitano l’accesso all’educazione, impedendo ai giovani di sviluppare le competenze e le conoscenze necessarie per costruire un futuro migliore.
La situazione che coinvolge le scuole è parte di una crisi umanitaria che diventa sempre più grave in Myanmar. Secondo i dati di Save the Children, le iscrizioni scolastiche in Myanmar sono diminuite dell’80 per cento dal 2020, inizio della pandemia di Covid-19, fino al 2022. L’organizzazione riporta inoltre che 7,8 milioni di bambini non frequentavano la scuola a metà del 2022, un numero che rappresenta circa la metà dei bambini nel Paese.
Tre anni fa, l’esercito ha preso il potere dal governo eletto di Aung San Suu Kyi. Le proteste contro il colpo di stato sono state diffuse e prevalentemente pacifiche ma sono state represse con la forza. Oltre 3 milioni di persone sono state sfollate dalle loro abitazioni a causa dei combattimenti, in gran parte a partire dal 2021.