A questo punto la domanda è lecita: mica Matteo Salvini sta preparando un altro Papeete? Un’altra rottura clamorosa con i suoi alleati di governo per porre fine al Governo di cui lui stesso fa parte? Ormai, gli attacchi agli alleati della Lega si fanno sempre più frequenti. E quello di oggi, 20 luglio 2024, è lungo poche parole, ma non per questo meno velenoso.

Salvini e il Papeete: quando l’estate brucia il governo

Di Matteo Salvini tutti ricordano l’estate del Papeete: correva il 2019 e il leader della Lega era vicepremier del Governo giallo-verde, il Conte uno. Ma, volendo capitalizzare il grande risultato che la Lega ebbe a maggio in occasione delle Europee (il 34,3%), il “Capitano” pensò bene di forzare la mano anche a livello nazionale contro il Movimento Cinque Stelle. Mojito alla mano, a torso nudo, mentre era la guest star di una festa organizzata nel lido pugliese del suo amico Massimo Casanova, Salvini chiese “i pieni poteri” per conquistare Palazzo Chigi. Fatto sta che il 20 agosto, riunito il parlamento per la fiducia a Conte, per una operazione di palazzo di Matteo Renzi, nacque una nuova maggioranza: quella giallo-rossa, con il Movimento Cinque Stelle e il Partito Democratico. Anziché andare al governo esprimendo il premier, quindi, la Lega andava all’opposizione.

L’attacco di oggi a Forza Italia

Per questo precedente, le parole che la Lega ha indirizzato oggi, in pieno weekend estivo, contro la sua alleata di governo Forza Italia fanno quantomeno insospettire:  

“Votare con la Schlein per una poltrona è imbarazzante. Meglio senza vicepresidenti che con Verdi e sinistre”

Il riferimento, naturalmente, è al voto di fiducia che, a livello europeo, il partito di Tajani ha dato a Ursula von der Leyen e la Lega, pilastro dell’ultradestra dei Patrioti di Orban, no.

La mossa di Martusciello

Sta di fatto che, nella stessa giornata di oggi, 20 luglio, il capodelegazione di Forza Italia proprio presso l’europarlamento, Fulvio Martusciello, quasi in risposta all’accusa della Lega, in una nota, ha tenuto a precisare:

“Sta montando la rabbia dei parlamentari del Ppe dopo il mancato voto dei Verdi a Ursula Von der Leyen. Gli ambientalisti, infatti, avevano promesso di votarla in cambio di molte poltrone nelle commissioni parlamentari. Ma non lo hanno fatto ed ora pretendono ugualmente che martedì i loro europarlamentari vengano eletti. Noi, però, consideriamo i Verdi fuori dalla maggioranza: non hanno nulla a che vedere con il nostro programma e, per quanto ci riguarda, sono all’opposizione”