Thiago Motta ha finalmente parlato da allenatore della Juventus, presentandosi per la prima volta in conferenza stampa. Un’occasione per fare il punto sul mercato e per salutare in maniera definitiva Adrien Rabiot. Il contratto del francese è ormai scaduto da circa 20 giorni, ma i tifosi bianconeri speravano in un colpo di coda della società, per convincere il centrocampista a rimanere. Niente da fare invece. “Da amico, sarò molto contento se lui sarà felice altrove. Lo conosco da tanto e gli auguro sicuramente il meglio”, ha detto il tecnico. Ora però il diesse Giuntoli, che sta continuando ad agire sul mercato, dovrà trovare un sostituto e non sarà semplice. Ma in casa Juventus, chi prenderà il posto di Rabiot? Lo abbiamo chiesto ad Ascanio Pacelli, volto noto della tv e da sempre tifoso bianconero, che è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Juventus, chi sostituisce Rabiot? L’intervista ad Ascanio Pacelli
D: C’è stata la presentazione di Thiago Motta, che impressione ti ha fatto il nuovo allenatore?
R: Credo sempre nei progetti nuovi. L’età, l’esperienza e quello che ha già dimostrato, è a favore di Thiago Motta, anche se è ovvio che allenare la Juventus è diverso che farlo a Bologna. Ci sono tanti giovani e si deve trovare la chiave giusta. Mi auguro che con degli investimenti mirati, si possa ripartire ma soprattutto vorrei potermi divertire. Ci sta che si possa perdere qualcosa per strada, che non si vinca da subito la Champions, ma l’importante è poter creare un percorso valido per i prossimi 5/10 anni. La Juventus è sempre stata la base anche per la Nazionale e ormai non succede più. Sono molto fiducioso e credo in questo ragazzo.
D: Ora che il suo addio alla Juventus è ufficiale, chi prenderà il posto di Rabiot?
R: Rabiot è francese e ha dimostrato di essere francese! Dispiace perchè è un top player, e in questi anno ha giocato in un ambiente complicato. Penalizzazioni si, poi no, poi di nuovo si, è stato complicato per tutti e in primis per Allegri. Se mi chiedi però come si sostituisce, ti rispondo con giocatori diversi. Servono un paio di centrocampisti aggressivi. Per ora il colpo Thuram e Douglas Luiz sono azzeccatissimi. Mi aspetto Koopmeiners, che potrebbe non essere lo stesso dell’Atalanta, ma resta un profilo importante. Quando cambi tutto, non devi trovare uno con le stesse caratteristiche di quello che va via, perchè giocherai in modo diverso.
D: Non può essere solo Locatelli, quindi?
R: Direi proprio di no. Locatelli ha avuto un anno difficile, ma lo sport è anche questo. Ci sono momenti in cui il morale va giù e ora deve riprendersi. Lui ha caratteristiche di un certo tipo, è una sorta di Deschamps, ma lui accanto aveva un mastino come Davids. Servono la cattiveria e la voglia dei giovani, come ci ha mostrato e insegnato la Spagna nell’Europeo. Locatelli ha esperienza e capacità per poter lavorare con alla sua destra e alla sue sinistra, calciatori in grado di dare una marci in più.
Il mercato in entrata e in uscita
D: Mercato in uscita, Soulè e Chiesa sono in uscita. che ne pensi?
R: Ho tanti amici romanisti che non vedono l’ora di abbracciare Chiesa e Soulè. Io però, soprattutto quest’ultimo, me lo terrei. Non lo abbiamo pagato niente ed è vero che oggi potremmo ricavare circa 30 milioni, ma potenzialmente con qualche stagione buona, ne potrebbe valere 60/70. Con tutta la riconoscenza possibile per Chiesa invece, credo sia sacrificabile perchè il ciclo si è chiuso. Soulè però non lo darei mai via. E’ il nostro Yamal, un po come Yildiz. Sono giocatori che devi far crescere in casa tua. Possibile che non possano recuperare questi 25 milioni in altro modo? Io eviterei di prendere altri attaccanti e terrei lui. Ho letto anche di un possibile scambio con El Shaarawy. Con tutto il rispetto, ma io non avrei dubbi.
D: Hai fatto riferimento a Koopmeiners, ti aspetti che arrivi?
R: Credo che ora è il gioco delle parti. L’Atalanta spinge per provare a tenerlo e la Juventus le fa credere che per lei non sia fondamentale. Alla fine mi aspetto che possano trovare un compromesso. I bianconeri si devono alleggerire dei contratti di Rugani, Arthur e gente del genere. Non mi spiego come, una società così seria, possa aver fatto determinati contratti, che oggi pesano.