Quando torna Sofia Goggia? Questa è la domanda che gli appassionati dello sci alpino si stanno ponendo da ormai qualche mese. L’infortunio è arrivato lo scorso 5 febbraio, quando l’azzurra si è fratturata la tibia e il malleolo tibiale destro durante una sessione di allenamento mattutina sulla pista Casola di Ponte di Legno, una pista ben nota per le sue difficoltà tecniche. Da quel momento l’atleta sta affrontando un lungo periodo di recupero e riabilitazione che potrebbe compromettere la sua stagione in corso e la preparazione per le competizioni future. Il recupero da una frattura della tibia e del malleolo è lungo e complicato e necessita di un periodo di immobilizzazione e fisioterapia intensiva per recuperare la forza e la mobilità. Un percorso a cui Sofia Goggia si sta sottoponendo e che sta portando all’azzurra tanta sofferenza, come dichiarato in un’intervista al Corriere della Sera.
Quando torna Sofia Goggia? Le parole dell’azzurra
Dopo un lungo periodo di inattività Sofia Goggia è tornata sulla neve nei primi giorni di giugno, per riprovare le sensazioni degli sci. Il ritorno in pista non è stato però così semplice per l’atleta azzurra, che sta affrontando una vera e propria battaglia con il dolore e che ha pure rinunciato ad andare in vacanza:
Vacanze? Zero. Ho fatto 10 giorni a maggio, andrò 3 giorni al mare a fine luglio, dopo che sarò stata in Austria per impegni con la Red Bull. Ricomincerò a inizio agosto, poi fino alla partenza del 19 per l’Argentina con la squadra sarà una partita di ping pong. Ora devo capire come abbattere il dolore quando metto lo scarpone. Come disse Annibale valicando le Alpi, se non troveremo una strada, la costruiremo. Sperimenterò soluzioni in carbonio, sottili e su misura, da inserire tra calza e scarpone. Sono come parastinchi da calcio e dissipano le pressioni: devo trovare il set up per il training a Ushuaia.
Poi l’azzurra è entrata nello specifico in merito al suo infortunio e alla causa del dolore:
Le ossa danneggiate per ora sopportano solo sedute blande. Io non mi lamento mai: con le ginocchia che mi ritrovo sarebbe impossibile sciare ad alto livello, ma ormai sono abituata. Ora è diverso: il dolore c’è. Il problema è la guaina del tendine tibiale anteriore, recisa per mettere la piastra: ha una parte adesa e una libera ed è quest’ultima che mi fa vedere le stelle. Alle prime curve ho pianto sotto la maschera.
“Per i dottori avrei dovuto riprendere dopo sei mesi”
L’intervista è proseguita quando Sofia Goggia ha parlato dei tempi di recupero indicati dai dottori:
Per loro avrei dovuto riprendere lo sci dopo 6 mesi. Secondo il dottor Panzeri il dolore non passerà e dovrò gestirlo. Lavoro in palestra e faccio atletica, ma non posso ancora correre a causa delle parestesie che danno una percezione alterata della sensibilità. Il c.t. Gianluca Rulfi mi ha poi palesato lo scenario peggiore: saltare la stagione, levare le placche a novembre e lavorare nell’ottica dei Giochi 2026: è un’ipotesi da considerare. Però se troverò la quadra con scarpetta e scarpone tutto andrà in crescendo. Ed è ciò che mi auguro.
La sciatrice ha ricordato i mesi successivi all’infortunio e ha poi svelato un retroscena su Lindsey Vonn:
Nei mesi successivi. Ho avuto un periodo di black out nel quale sì, ho pensato che non sarei più stata sciatrice d’alto livello. Ho patito terribilmente questo incidente. Lindsey Vonn diceva che i dolori peggiori sono quelli che nessuno vede: chi mi sta a fianco deve averlo percepito. A proposito: ho incontrato Lindsey. Mi ha detto che non può darmi consigli perché non si è mai rotta un osso in 5-6 parti grosse, più i frammenti. Però mi ha incoraggiato: “Tu sai come fare”.
Non sarà dunque facile il recupero dell’azzurra, che però ce la sta mettendo tutta per tornare il più presto possibile sulle piste da sci. La determinazione e la forza di volontà saranno due elementi fondamentali per tornare competitiva, che alla Goggia non sono mai venute meno.