Se fai parte anche tu della generazione Y o millenials, allora sarai stato attratto e rapito dal glamour scintillante, dalle coreografie perfette e dal fascino delle boy band degli anni ’90 e 2000.

Dietro tutto questo successo, però, si cela una verità sconvolgente che pochi conoscono. “Dirty Pop, la truffa delle boy band” è la nuova mini docuserie di Netflix che ti porterà dietro le quinte del mondo della musica pop e ti farà scoprire i segreti oscuri e le manipolazioni che hanno segnato la carriera di alcuni dei gruppi musicali più amati.

Attraverso indagini approfondite e testimonianze sorprendenti, questa serie svelerà gli scandali, gli inganni e le macchinazioni che hanno contribuito a costruire e distruggere le stelle del pop.

Tutto ciò che pensavi di sapere sulle tue star preferite, potrebbe non essere vero. Preparati a esplorare il dark side del successo nel mondo delle boy band.

Quando esce “Dirty Pop la truffa delle boy band” su Netflix e quante puntate sono

La mini docuserie “Dirty Pop, la truffa delle boy band” esce su Netflix, in Italia, mercoledì 24 lgulio.

In questa data uscirà il primo episodio e, a seguire, un episodio a settimana. Al momento non si ha certezza sul numero di episodi totale di questa prima stagione.

Quando esce “Dirty Pop, la truffa delle boy band” su Netflix, di cosa parlerà

Questa docuserie narrerà la storia del talent manager Lou Pearlman, l’artefice dietro la maggior parte delle più grandi boy band e artisti degli anni ’90.

Attualmente, i dettagli su questa serie sono scarsi. Tuttavia, il post di Netflix sul proprio account X ufficiale offre un’anticipazione davvero interessante.

Il post recita: “La docuserie traccia l’ascesa e la caduta di Lou Pearlman, il magnate della musica che ha creato e sfruttato alcune delle più grandi boy band degli anni ’90, tra cui i Backstreet Boys, gli *NSYNC e gli O-Town.”

Chi era Lou Pearlman? Lou Pearlman era un talent manager americano che ha formato e sviluppato gruppi pop come i Backstreet Boys e gli NSYNC, tra gli altri. All’insaputa dei membri dei suoi gruppi, però, il manager utilizzava i loro nomi per attirare persone in un enorme schema Ponzi che ha truffato milioni di investitori.

Per questa truffa gigante, Pearlman è stato condannato a 25 anni di carcere, dopo aver rubato oltre 300 milioni di dollari agli investitori.

Ecco il trailer ufficiale. Clicca qui.

L’intervista di Lance Bass, membro degli NSync, al the Guardian

In un’intervista con The Guardian, il membro degli NSYNC Lance Bass, ha raccontato il momento in cui ha capito che c’era qualcosa che non andava nelle finanze gestite da Lou Pearlman.

Bass ha spiegato che il gruppo veniva pagato solo 35 dollari al giorno e, dopo tre anni di lavoro, sono stati invitati a una cena nel 1998 per ricevere la loro parte dei guadagni accumulati fino a quel momento.

Ebbene, nonostante il successo, i dischi venduti, i sold out dei concerti, quella sera a ogni membro del gruppo sono stati assegnati solo 10.000 dollari per tutti gli anni di duro lavoro.

Bass ha affermato: “È stato allora che ho capito che ci stavano approfittando, c’era qualcosa che non andava. Abbiamo subito iniziato a chiamare gli avvocati“. Grazie all’aiuto legale, il gruppo è riuscito a sciogliere i propri contratti e ha scoperchiato la rete di crimini finanziari di Lou Pearlman.

Lou Pearlman ha costruito un impero sulla base di truffe e abusi

Lou Pearlman si è rivelato un vero e proprio predatore. Nascosto dietro l’immagine del talentuoso manager, ha costruito un impero fondato su inganni e abusi. Ha sottratto milioni di dollari ai giovani artisti che gestiva attraverso contratti iniqui e nascondendo i loro guadagni reali.

Invece di trattarli come le star che erano, li ha considerati semplici dipendenti, li ha pagati una miseria rispetto ai profitti astronomici generati dalle loro performance.

Il suo comportamento inquietante non si limitava alle truffe finanziarie. Il soprannome “Big Poppa”, infatti, assume un significato sinistro alla luce delle accuse di molestie sessuali che lo hanno perseguitato.

Numerosi testimoni hanno dipinto un quadro agghiacciante di un ambiente tossico, dove giovani ragazzi venivano manipolati e sfruttati. Le loro testimonianze hanno parlato di un uomo che usava il suo potere per soddisfare i propri istinti, piuttosto che per promuovere le carriere dei suoi artisti.

Le azioni di Lou Pearlman hanno gettato un’ombra oscura sull’industria musicale, e hanno dimostrato come il successo possa nascondere realtà molto più inquietanti. Le vittime di queste truffe e abusi portano ancora oggi le ferite di un’esperienza che ha segnato profondamente le loro vite.

Guarda il primo episodio su Netflix, in arrivo il 24 luglio.