Che effetto ha provocato l’apertura di Matteo Renzi al centrosinistra, al campo largo, compreso ai Cinque Stelle? La nuova linea politica del leader di Italia Viva che ha abbandonato la strada del Terzo Polo per unirsi a quello della coalizione guidata dal Partito Democratico di Elly Schlein può essere definita come un’azione sporadica, un assist bello ma fine a se stesso, oppure un seme destinato a germogliare per vincere la partita delle prossime elezioni politiche contro la destra di Giorgia Meloni? Ai microfoni di Tag24.it, oggi, 20 luglio, Riccardo Magi, il capogruppo di Più Europa a Montecitorio, non ha chiuso all’idea di Renzi. Ma a modo suo.

Renzi – Schlein, dopo l’assist anche il campo largo?

Nell’intervista che Renzi ha dato al CorSera annunciando la nuova linea politica di Italia Viva, tutta protesa verso il centrosinistra, l’ex premier ha fatto questo ragionamento:

“Noi alle Europee abbiamo sfiorato il 4%. Dunque, abbiamo un consenso che alle prossime politiche può fare la differenzain almeno una trentina di collegi marginali. Saremmo decisivi”

Sta di fatto che quel “noi” si riferiva alla lista Stati Uniti d’Europa, di cui socia è stata anche Più Europa. E quindi: il partito di Emma Bonino e Riccardo Magi è d’accordo con l’ultima svolta renziana? “Una cosa è un campo di calcio, un’altra il campo largo – ha puntualizzato Magi al nostro inviato Michele Lilla – Noi non siamo abituati a grandi stravolgimenti tattici, a repentini ribaltamenti di campo. A ripetere per anni ‘mai con qualcuno’ (il riferimento è ai Cinque Stelle, ndr) e poi improvvisamente, senza che sia accaduto qualcosa di politicamente rilevante, cambiare idea. Noi – e questo ‘noi’, naturalmente, Magi lo indica per noi di Più Europa – siamo abituati a seguire con una certa coerenza e credibilità degli obiettivi politici…”

Riccardo Magi, come arrivare al campo larghissimo

Un attimo di fiato. Poi, in ogni caso. anche Magi, che una ventina di giorni fa, a Bologna, fu sullo stesso palco di tutti i leader del centrosinistra invitato alla festa dell’Anpi, la mette così:

“Detto questo, è importante confrontarsi con le altre forze di opposizione, democratiche, progressiste, liberali ed europeiste per trovare delle proposte alternative al governo di destra, come il salario minimo”

Certo, più facile a dirsi che a farsi.