Molte famiglie beneficiarie dell’Assegno di inclusione potrebbero restare a bocca asciutta a luglio e non ricevere il pagamento se non hanno adempiuto ad un obbligo.

Essere titolari della prestazione a sostegno del reddito significa anche adempiere ad alcuni obblighi e rispettare scadenze ed istruzioni ben precise.

Le date del pagamento del mese di luglio sono prossime, ma chi non ha provveduto a fare quanto indicato nella nota pubblicata il 16 luglio, potrebbe non ricevere l’accredito.

Vediamo subito quali sono i mancati adempimenti che fanno rischiare di non ricevere il pagamento della prestazione a luglio.

Chi non riceverà il pagamento dell’Assegno di inclusione a luglio?

Il Ministero del Lavoro, il 16 luglio, ha pubblicato una nota con la quale chiarisce e conferma che, nel mese di luglio, alcune famiglie non riceveranno il pagamento di inclusione se non provvedono ad alcuni adempimenti.

Il documento consiste in una sorta di decalogo per i titolari della misura di sostegno al reddito. Spiega molto bene quando e perché si verificano i casi di decadenza e sospensione, oltre che altri aspetti fondamentali.

Chi non riceverà il pagamento a luglio? Rischiano tutte le famiglie che non hanno provveduto a recarsi presso i servizi sociali, senza giustificato motivo ed entro i termini indicati.

La nota ricorda anche che in assenza di convocazione, i beneficiari dell’Assegno di inclusione hanno sempre e comunque l’obbligo di presentarsi spontaneamente entro 120 giorni dalla sottoscrizione del PAD. Anche in questo caso, se non si provvede in tal senso, si rischia la sospensione del beneficio e il mancato pagamento della mensilità di luglio.

Quando viene sospeso l’Assegno di inclusione

La sospensione del pagamento dell’Assegno di inclusione avviene a partire dal mese successivo rispetto alla scadenza del termine per la presentazione.

Quindi, nel mese di luglio non riceveranno il pagamento della misura tutte le famiglie che avrebbero dovuto presentarsi presso i servizi sociali entro il 30 giugno. In particolar modo, si tratta di tutte le famiglie che hanno presentato la domanda entro il 1° marzo.

Proprio sulla decorrenza della sospensione del pagamento dell’Assegno di inclusione ci sono stati, tra i beneficiari, i dubbi maggiori. Con la pubblicazione della nota contenente tutte le informazioni necessarie, sono stati definitivamente (almeno per ora) chiariti i dubbi in merito.

20 giorni di tolleranza per non rischiare di non ricevere il pagamento a luglio

Ci sono, ovviamente, alcune cause di esclusione alla sospensione della misura. La sospensione viene meno nel momento in cui avviene l’incontro con i servizi sociali.

Cosa succede se l’incontro avviene dopo la scadenza del termine, ma comunque prima del pagamento della misura? Partiamo dal presupposto che il pagamento è fissato attorno al 27 del mese.
In questo caso, è stato chiarito che solo e unicamente le registrazioni di avvenuto incontro o presentazione che pervengono all’Inps entro il giorno 20 del mese successivo alla scadenza vengono rielaborate nel tempo utile per le relative disposizioni di pagamento.

Da quanto detto si deduce che qualora l’incontro non sia avvenuto entro il 30 giugno, ma entro il 30 luglio, allora le famiglie possono tirare un sospiro di sollievo. In questo caso, il pagamento dell’Assegno di Inclusione di luglio non è a rischio. Le famiglie beneficiarie, quindi, riceveranno come di consueto il pagamento della mensilità.

In caso contrario, però, il pagamento viene sbloccato solo a partire dal mese successivo alla data di inserimento in piattaforma. Va detto, però, che i beneficiari hanno comunque la possibilità di recuperare le mensilità non percepite, sotto forma di arretrati. In questo caso, la mensilità di luglio dovrebbe essere recuperata, presumibilmente, con il pagamento che avverrà nel mese di agosto 2024.