Come ogni buona pratica quotidiana che si rispetti, anche la meditazione dovrebbe essere un’attività di routine. Come fare la doccia, lavare i denti, magiare, meditare meriterebbe la menzione speciale di ‘momento sacro della giornata’, nella vita di tutti fin dalla prima infanzia. Dopotutto è il modo più sano per raccogliere buone energie, rimettersi in pace con se stessi e con gli altri.
Bisognerebbe meditare a casa, sul posto di lavoro… La meditazione è ricerca di intimità con se stessi
C’è chi visti i benefici auspica l’ora di meditazione sul posto di lavoro, immaginando la pausa come una “fermata dove i passeggeri possano scendere dal treno solo per contemplare il paesaggio, o un angolo della nostra casa in cui imparare a stare con se stessi, e lasciare che il cuore e la mente rivelino da sé come stiamo: lasciando cadere opinioni, pregiudizi, lasciare scivolare quelle degli altri su di noi – afferma Giovanna Volpetti, insegnante di yoga e meditazione – un luogo e un tempo per rallentare, per spogliarci di ogni cosa e trovare un’ intimità con noi stessi nel silenzio.”
Meditare per vivere meglio il presente
Presi dalla foga di vivere e del fare, la vita scorre veloce e neppure ce ne accorgiamo. Così, un pò per consapevolezza, un pò per vivere meglio il presente, meditare vuol dire stare meglio nel presente, il tempo che passa. Fare ed essere allo stesso tempo. A giudicare dallo stato emotivo sociale s’intuisce la necessità di dover sensibilizzare a simili attività.
Adulti e bambini: in quale fase della vita è più facile fare meditazione?
“La fase della nostra vita in cui è più facile meditare è l’infanzia. Quando siamo bambini: ecco perché è così importante per noi adulti lasciarci guidare dalla loro essenza, non bruciare le loro tappe evolutive, quei tempi di meraviglia in cui l’istante che si vive è un’immediata immersione nel presente – ha aggiunto l’insegnante Volpetti – dovremmo disimparare per apprendere da loro e ritrovare quel vuoto mentale. Quando siamo adulti, immersi nelle nostre vite stressogene potremmo renderci conto di quanto sia importante rallentare, invertire la rotta, ritrovare il silenzio, senza appigli, senza echi, senza distrazioni.”
L’Occidente e la meditazione
Un pò per cultura, un pò per poca conoscenza, e un pò per disinteresse, la sparuta percentuale di persone che non conosce la meditazione l’associa, erroneamente, ad una forma di preghiera orientale, lontana da noi, di fatto le vite stressogene occidentali impongono di dover praticare simili attività.
Meditare crea silenzio
“La meditazione è un allenamento che crea silenzio. Il silenzio è quella pausa tra un pensiero e l’altro che accade durante le pratiche meditative, la porta di accesso a un luogo tutto da sperimentare, così intimo e personale che per essere compreso è necessario calarsi nell’esperienza. Lo yoga è un percorso che si sceglie di seguire, un modo di stare al mondo. Il respiro e il corpo sono le ancore che lo yoga ci propone per percorrere il viaggio quotidiano verso la consapevolezza del momento presente- si è congedata Giovanna Volpetti – tale consapevolezza si coltiva rallentando, ricercando il silenzio e ci consente, di vivere ogni nostra azione, ogni nostra emozione, ogni nostro pensiero, ogni nostro respiro con presenza, lasciando da parte l’autonarrazione mentale che ci porta sempre altrove e verso la nevrosi.”