L’arrivo di un cucciolo di gatto è un momento carico di gioia e tenerezza. Il piccolo felino è un batuffolo irresistibile, tutto da coccolare, sempre pronto a giocare e a esplorare con curiosità il mondo intorno a lui. Vederlo diventare grande è un’esperienza unica, che arricchisce chi ne se ne prende cura. Come avviene per ogni altro animale domestico, decidere di adottare un gattino comporta anche una grande responsabilità, in quanto bisogna riservargli attenzioni, cure e tanto amore per farlo crescere in salute e assicuragli un’esistenza serena. Ecco una guida con alcuni utili consigli per gestire il suo ingresso in famiglia.
Come allevare un gattino?
Prima che il micetto arrivi a casa, preparate tutto l’occorrente per rendergli i primi tempi nel nuovo spazio domestico confortevoli. Una cuccia adatta alle sue dimensioni, attrezzata con tessuti morbidi e piccoli giochi, sarà perfetta. Nei primi tempi, il suo rifugio non dovrebbe permettergli la fuga, in modo che possiate essere sempre presenti durante le sue prime esplorazioni.
Durante l’inserimento in famiglia, cercate di non lasciarlo solo a lungo, quindi non più di 2/3 ore, e sempre in un luogo sicuro dal quale non possa uscire. Come tutti i cuccioli, potrebbe sentire una forte ansia da abbandono, che va mitigata con la vostra costante e amorevole presenza.
Abituatelo fin da subito all’uso della lettiera, in modo da preservare l’igiene di tutta la casa. Per il gatto, sotterrare i propri bisogni è un istinto naturale, per questo non dovrebbe essere difficile indurlo ad usarla. In commercio esistono vari tipi di substrati assorbenti, dunque provatene più di uno per scoprire quale il cucciolo predilige.
Anche il tiragraffi può essere un valido strumento per direzionare la sua istintiva necessità di affilarsi le unghie su un oggetto consono, evitando così di ridurvi in pezzi i tessili di casa. Educarlo sin dai primi giorni di presenza in casa al suo corretto utilizzo è dunque una scelta pratica, anche se le sue unghie non sono ancora troppo sviluppate.
Come tutti i cuccioli, potrà combinare qualche pasticcio. Di fronte agli inevitabili disastri, non sgridatelo in maniera aggressiva, ma siate calmi e fermi nel far sentire il vostro disappunto, inducendolo invece a comportamenti positivi. Quando compie dei progressi e fa ciò che ritenete più opportuno, elogiatelo e dategli qualche piccolo bocconcino prelibato: in questo modo state creando un rinforzo positivo che lo aiuterà a crescere sereno.
L’alimentazione deve essere quella appropriata alla sua età, e sarà composta soprattutto da cibi morbidi e freschi, costituiti soprattutto da proteine e grassi. Dalle sei settimane, il gattino può mangiare anche le crocchette, ma sarà meglio ammorbidirle con dell’acqua per facilitare l’ingestione. Il cibo va somministrato 5/6 volte al giorno in piccole porzioni.
A che età si può adottare un gattino?
La legge italiana parla chiaro: un gattino non può essere adottato prima dei 2 mesi di vita. Questo disposto normativo non vale per i micetti randagi quando non è possibile ricongiungerli a mamma gatta: in questo caso, prevale il buon senso che impone di prestare al trovatello tutta l’assistenza possibile per assicuragli la sopravvivenza, impossibile senza cure adeguate.
La norma che prevede la possibilità di prendere in carico un gattino solo dopo che ha compiuto i 60 giorni è dettata da necessità relative al suo benessere, fisico ed emotivo. Nei primi mesi di vita, infatti, il micio ha bisogno delle cure materne per rendere forte il suo sistema immunitario e apprendere una serie di competenze utili alla sua crescita.
Inoltre, la vita all’interno di una cucciolata lo stimola a sviluppare una buona socialità e a imparare i limiti alla sua naturale vivacità: i momenti di gioco con i fratellini, infatti, gli insegnano le modalità per relazionarsi con curiosità alla presenza di altri animali.
Convivenza tra animali domestici: cosa fare quando arriva un cucciolo
Se avete altri animali domestici in casa, dovete lasciare il tempo tanto agli ospiti abituali quanto al nuovo arrivato di familiarizzare. Nei primi giorni, è utile dedicargli spazi della casa separati ed esclusivi. I primi incontri dovranno sempre essere di breve durata e soprattutto effettuati sotto la vostra attenta supervisione.
Solo dopo esservi assicurati che tutti gli ospiti a quattro zampe della vostra famiglia siano in grado di convivere in serenità, senza zuffe o attacchi, allora potrete lasciarli liberi di interagire tra di loro. Se permangono delle ostilità relative a spazi o al momento della pappa, continuate a dedicare luoghi esclusivi ad ognuno dei pelosetti e servitegli il cibo in ciotole separate.
Anche il momento delle coccole dovrà essere equamente elargito, per non dare adito a gelosie e conseguenti ripicche. Assicuratevi poi di controllare sempre il manto dei vostri animali, per rilevare la presenza di parassiti o infezioni, in modo da evitare che gli altri animali possano essere contagiati o infestati. In questi casi, teneteli separati fino a fine cura e lavate i tessili di casa ad alte temperature.