Questa mattina ha fatto scalpore una intervista data al Corriere della Sera da Matteo Renzi in cui annuncia che l’idillio con Elly Schlein non è destinato a durare solo il tempo della partita del cuore (con tanto di assist per il gol della segretaria dem). No: il segretario di Italia Viva ha preannunciato che all’Assemblea nazionale del suo partito porterà la proposta di un ricongiungimento organico al centrosinistra. Senza alcun veto, nemmeno nei confronti del Movimento Cinque Stelle. Ma, nella giornata di oggi, che risultati ha ottenuto? Non tanto incoraggianti, a dire la verità. In primis, perché, all’interno di Italia Viva, non tutti lo seguono. E poi perchè Giuseppe Conte, sprezzante, gli ha risposto: “La politica è una cosa seria”.

Renzi e il campo largo senza veti con il Movimento Cinque Stelle: Italia Viva spaccata. Fregolent contro Marattin

E quindi: non era solo calcio. Alla partita del cuore, quel gioco di squadra con Elly Schlein che ha portato al gol della nazionale politici e all’esultanza con tanto di abbraccio con Renzi, è stato illuminante anche fuori il rettangolo verde. Renzi oggi l’ha messa così:

“Forte del successo delle Europee, il Pd di Schlein ha detto: vogliamo costruire l’alternativa e per farlo non mettiamo veti. Questo significa che cade il veto che su di noi era stato messo nel 2022. Ma anche noi abbiamo un obbligo, allora: non possiamo mettere veti sugli altri, a cominciare dai Cinque Stelle. Il no ai veti, però, deve essere reciproco”

Apriti cielo. Le prime reazioni quantomeno discordanti sulla nuova linea politica dettata dall’ex premier a Italia Viva, sono arrivati proprio dall’interno del suo partito. Leggere Luigi Marattin sui social per credere, ad esempio:

“Dopo la pesante sconfitta dell’8 e 9 giugno, Matteo Renzi, presidente di Italia Viva, aveva annunciato un congresso di Italia Viva per fare due cose: scegliere la linea politica (tra “Margheita 2.0” e “nuovo Terzo Polo”) e, cosa molto meno importante, per scegliere il nuovo presidente nazionale. Poco più di un mese dopo, leggiamo sui giornali che la prospettiva pare essere cambiata: a compiere la scelta più importante dalla nascita di Italia Viva (cioè quale collocazione politica avere) non saranno gli iscritti ma l’Assemblea Nazionale, i cui membri sono tutti nominati da Matteo…”

Come dire: Marattin, che con Andrea Costa, ne giorni scorsi, ha lanciato un manifesto propedeutico alla sua candidatura a futuro leader di un nuovo soggetto liberal-democratico, ne ha fatto una questione di merito e di metodo. Secondo lui, entrambi sbagliati da parte di Renzi. Ma i membri di Italia Viva, a tal proposito, sono spaccati. Prova ne sia queste dichiarazioni rilasciate a Tag24.it dalla senatrice Silvia Fregolent, coordinatrice del partito in Piemonte:

“Se si vuole battere un centrodestra unito, bisogna unirsi: Renzi ha ragione. Luigi Marattin è contro? Lui non può parlare nè di regolamento nè di statuto. Avrei voluto vedere questo suo attivismo in campagna elettorale. Ma in Piemonte dove, in occasione delle ultime regionali, Italia Viva era schierata con il resto del centrosinistra, lui ha rifiutato la scelta dell’88,8% degli iscritti e ha sostenuto il centrodestra di Cirio. Le sue sono miserie. L’Italia ha bisogno di una alternativa chiara al centrodestra. Non è serio dire di volta in volta mi schiero a secondo dei provvedimenti. E non si può dire che la Meloni è una populista e poi, alle regionali del Piemonte, schierarsi con il suo fido Delmastro”

La risposta (sprezzante) di Conte

Nemmeno la risposta di Giuseppe Conte si è fatta attendere più di tanto: ai microfoni di Tag24, il presidente del Movimento Cinque Stelle si è mostrato inamovibile di fronte alla mano tesa da Renzi:

“Negli ultimi anni, Matteo Renzi si è sempre vantato di aver mandato a casa, in piena pandemia, il governo Conte. Ha detto: l’unica cosa buona che ho fatto è questa. E oggi, che fa? Dice che Conte è un interlocutore privilegiato? Per noi del Movimento Cinque Stelle la politica è una cosa seria!”

E a chi gli faceva notare di continuare a porre un veto, l’Avvocato del popolo ha ripetuto:

“E’ una cosa seria la politica! Prego, altre domande…”

La posizione del Partito Democratico

E il Partito Democratico? Il perno (copyright di Elly Schlein) attorno al quale dovrebbe ruotare l’intero centrosinistra, come la mette? A commentare l’intervista di Renzi è stato il senatore Francesco Boccia:

“Bene le sue parole, ora però bisogna praticarla l’unità: bisogna passare dalle parole ai fatti”

La prima prova dei fatti? Francesco Boccia ce l’ha ben in mente: pensa alle elezioni regionali di Emilia-Romagna e Umbria (“E magari anche della Liguria”). Per le quali, Renzi, del resto, nella stessa intervista al CorSera di stamattina, si è detto pronto a sostenere il centrosinistra di Michele de Pascale e Stefania Proietti. Come dire: alla partita del Cuore, il duetto Renzi-Schlein non era un’azione isolata.