Il giornalista del Wall Street Journal, Evan Gershkovich, è stato condannato a 16 anni di carcere. Gershkovich, arrestato in Russia, ha ricevuto il verdetto del tribunale dopo aver trascorso 16 mesi in detenzione. La condanna di Gershkovich ha attirato l’attenzione internazionale, con molte organizzazioni e governi che hanno espresso preoccupazione per la libertà di stampa e i diritti umani in Russia.
Russia, Evan Gershkovich è stato condannato a 16 anni di carcere
Il tribunale di Ekaterinburg ha dichiarato Evan Gershkovich colpevole di spionaggio. L’inviato speciale del Wall Street Journal in Russia era stato arrestato dal Servizio di sicurezza federale nel marzo 2023. Il processo, avviato il 26 giugno scorso, si è svolto a porte chiuse. Il governo statunitense e i suoi sostenitori hanno denunciato le accuse rivolte al giornalista americano come infondate.
L’accusa aveva richiesto “18 anni di carcere in una colonia penale di massima sicurezza” per Gershkovich ma il giornalista ha respinto tutte le accuse e si è dichiarato non colpevole. Il verdetto è arrivato in tempi brevissimi. Venerdì 19 luglio Gershkovich è stato condannato a 16 anni di carcere.
L’arresto del giornalista
Lo scorso marzo, l’inviato del Wall Street Journal è stato arrestato mentre stava svolgendo un reportage nella città di Ekaterinburg, negli Urali. Mosca sostiene che Gershkovich stesse raccogliendo informazioni segrete sulle capacità militari della Russia, in particolare su uno dei principali produttori di armi del Paese, il costruttore di carri armati Uralvagonzavod, per conto della Cia. Questa accusa è stata respinta sia dal giornale che dal Dipartimento di Stato americano.
Il giornalista 32enne aveva lavorato per l’Afp a Mosca dal 2020 al 2022. Nel marzo 2023 si trovava in Russia come l’inviato speciale del Wall Street Journal con accreditamento ufficiale per lavorare come giornalista, concesso dal Ministero degli Esteri russo. Dopo l’arresto, Gershkovich è stato trattenuto nella prigione di Lefortovo a Mosca, fino all’inizio del processo. Poche settimane dopo il suo arresto, le autorità statunitensi hanno chiesto il rilascio immediato del giornalista. Successivamente, è stato trasferito di nuovo a Ekaterinburg.
Le reazioni del Wall Street Journal
Il processo è stato concluso dopo solo tre sedute. Per alcuni, la rapidità del verdetto aveva alimentato le speranze di un possibile scambio di prigionieri. Questa possibilità non era esclusa, considerando l’intervista del presidente russo, Vladimir Putin, al giornalista americano, Tucker Carlson. All’inizio di febbraio, Carlson aveva chiesto a Putin se ci fosse una possibilità di rilascio di Gershkovich. Il presidente russo aveva risposto che i negoziati erano in corso ma non è arrivato una buona notizia.
La direttrice capo del Wall Street Journal, Emma Tucker, ha condannato il verdetto:
Questa condanna vergognosa e farsa arriva dopo che Evan ha trascorso 478 giorni in prigione, detenuto ingiustamente, lontano dalla sua famiglia e dai suoi amici, impossibilitato a fare giornalismo, tutto per aver svolto il suo lavoro di giornalista.
Il giornale ha riportato che le autorità russe non hanno fornito alcuna prova pubblica a sostegno delle accuse contro Gershkovich.
Gershkovich è il figlio di immigrati ebrei che si sono trasferiti negli Usa dopo aver lasciato l’Unione Sovietica. È anche il primo giornalista americano dalla Guerra Fredda ad essere accusato di spionaggio in Russia.