La mafia l’ha ucciso il 19 luglio del 1992: ma le sue parole restano esempio di coraggio e giustizia. Paolo Borsellino, che ha dedicato la sua vita alla lotta contro Cosa Nostra, viene ricordato per le sue attività in veste di magistrato, ma anche per gli insegnamenti tramandati alle generazioni future.

Queste le sue frasi celebri che continuano a essere condivise e ricordate anno dopo anno.

Le frasi celebri di Paolo Borsellino, il magistrato ucciso dalla mafia nel 1992

Paolo Borsellino ha parlato più volte della sua lotta alla mafia, facendo riferimento anche alla sua morte.

Politica e mafia sono due poteri che vivono sul controllo dello stesso territorio: o si fanno la guerra o si mettono d’accordo.

La lotta alla mafia dev’essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità.

Mi uccideranno, ma non sarà una vendetta della mafia, la mafia non si vendica. Forse saranno mafiosi quelli che materialmente mi uccideranno, ma quelli che avranno voluto la mia morte saranno altri.

Se la gioventù le negherà il consenso, anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo.

Bisogna parlare della mafia e non avere paura, sostiene Borsellino:

Parlate della mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene.

Non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura, altrimenti diventa un ostacolo che impedisce di andare avanti.

È bello morire per ciò in cui si crede; chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola.

Gli aforismi celebri sulla paura e sulla morte

Paolo Borsellino è morto 57 giorni dopo il suo collega e amico Giovanni Falcone, ucciso sempre dalla mafia il 23 maggio 1992. Celebre le sue parole sulle ‘teste di min***a’:

Giovanni, ho preparato il discorso da tenere in chiesa dopo la tua morte: “Ci sono tante teste di min***a: teste di min***a che sognano di svuotare il Mediterraneo con un secchiello; quelle che sognano di sciogliere i ghiacciai del Polo con un fiammifero; ma oggi signori e signore davanti a voi, in questa bara di mogano costosissima, c’è il più testa di min***a di tutti… Uno che aveva sognato niente di meno di sconfiggere la mafia applicando la legge.

Nonostante i rischi, Borsellino sottolinea come sia necessario che continui a combattere contro Cosa Nostra:

La sensazione di essere un sopravvissuto e di trovarmi, come viene ritenuto, in estremo pericolo, è una sensazione che non si disgiunge dal fatto che io credo ancora profondamente nel lavoro che faccio, so che è necessario che lo faccia, so che è necessario che lo facciano tanti altri assieme a me.

La paura è umana, ma combattetela con il coraggio.