Quando si festeggia Sant’Anna? Tra pochi giorni ricorre la festività di Sant’Anna, madre di Maria Santissima. In molte zone di Italia la Santa è anche patrona cittadina e, di conseguenza, saranno tantissimi gli eventi per celebrare al meglio la ricorrenza.
Tra le città più importanti che venerano Sant’Anna come protettrice troviamo Caserta. Il culto sarebbe poi molto più sentito al meridione e in special modo in diverse aree della Campania e della Sicilia.
Quando si festeggia Sant’Anna: data e storia
Il giorno dedicato alla celebrazione di Sant’Anna è il 26 luglio. Fu Papa Sisto IV a istituire nel corso del 15esimo secolo questa festività nel culto, ma fu Papa Gregorio XIII ad estenderla a tutto il credo cattolico solo un secolo più tardi. La figura di Sant’Anna è però universalmente riconosciuta e venerata anche dalla chiesa copta ed ortodossa.
Sant’Anna era la moglie di Gioacchino. Secondo la tradizione i due diedero alla luce Maria, futura madre di Gesù.
Tuttavia i testi biblici non fanno mai menzione ai genitori di Maria. Le prime testimonianze scritte circa la vita di Anna e Gioacchino le troviamo negli apocrifi Protovangelo di Giacomo. Con il passare degli anni si trovano notizie di maggiori dettagli sulla loro storia, fino ad arrivare alla Legenda Aurea di Jacopo da Varagine, una delle più ricche raccolte medievali di biografie agiografiche.
Nei testi si descrive come Anna fosse sposata con Gioacchino, un uomo di ricca estrazione sociale e molto devoto a Dio. Nonostante i due desiderassero dare alla luce un figlio, il matrimonio non produsse alcun erede e ciò causò disperazione e tormento nella coppia.
Gioacchino venne anche umiliato in pubblica piazza per la sua sterilità, tanto che un giorno, colmo di dolore, decise di ritirarsi fuori città, tra i pastori. Rimase lontano dalla moglie per 40 giorni in cui si rivolse unicamente a Dio chiedendo la fertilità della coppia. Allo stesso modo, anche Anna si dedicò alla preghiera, sofferente per l’allontanamento del marito e per l’impossibilità di diventare madre.
La leggenda narra dunque che da lì a poco un angelo apparve davanti agli occhi di Anna, annunciando che il Signore aveva accolto la sua supplica. Non solo la donna sarebbe rimasta incinta, ma in tutto il mondo si sarebbe conosciuta la sua prole. Quasi contemporaneamente lo stesso angelo apparve anche dinanzi a Gioacchino e lo invitò a ricongiungersi alla moglie.
I due si incontrarono a Gerusalemme e, sempre secondo il racconto medievale, bastò un semplice bacio casto a dare luogo all’immacolato concepimento di Maria.
Proprio questa leggenda è alla base delle invocazioni a Sant’Anna da parte di tutte quelle coppie sterili o che hanno difficoltà nel concepire un figlio.
Preghiera a Sant’Anna
Se dell’eterne grazie
Ricolmo andar tu vuoi
Che ai preghi della Vergine
A larga man su noi
Dio spargendo va,
Rivolgi ad Anna il ciglio
E il cor divoto e pio;
Se implori il suo sussidio,
Contento il tuo desìo,
Pago il tuo cor sarà.
Se morbo reo ti crucia,
Se la tua fama annèra
Truce calunnia, e misero
Di sorte avversa e fiera,
Provi la crudeltà:
Rivolgi ad Anna, etc.
S’empia passion sconvolgerti
Vorrà del cor la pace;
Se il torvo mostro d’Erebo
Colla gola vorace
Crudel minaccierà;
Rivolgi ad Anna, etc.
D’incerta causa l’esito,
Del parto il gran perìglio
Ti turba, oppur desideri
L’amato don d’un figlio
In fresca o in vecchia età?
Rivolgi ad Anna, etc.
Sia laude al Padre, al Figlio
Ed all’Amor superno,
Qual era da principio,
Ora nel giro eterno,
Del tempo che verrà.
Di chi è la protettrice
I fedeli rivolgono preghiere a Sant’Anna in qualità di protettrice di tutte le madri e delle donne in dolce attesa. Il suo culto ha ispirato la fondazione di svariate congreghe religiose, dalle Suore di Sant’Anna di Torino e Piacenza, alle Suore di Sant’Anna di Lachine nel Quebec, senza dimenticare quelle di Bangalore, Madras e Phirangipuram in India.
Sant’Anna è ritenuta di fatto la protettrice delle donne incinte e delle partorienti proprio perché la sua gravidanza fu un miracolo, ebbe un parto felice e sereno, una figlia sana divenuta esempio di purezza e, nonostante l’età, anche latte sufficiente per allevarla e crescerla.
È per questo che le donne in attesa di un figlio o le partorienti devote la invocano, in questo modo viene chiesta la sua intercessione per avere ciò che ebbe lei.