Lavoro, in quali settori crescono maggiormente gli stipendi? Ecco la classifica dei salari medi e dei settori dove sono saliti di più.

Secondo l’Ocse, l’Italia si colloca al ventunesimo posto in classifica per quanto concerne i salari medi anni. Lo scorso anno la Retribuzione annua lorda media ha subito un incremento di quasi due punti percentuali rispetto all’anno precedente. Rispetto all’anno 2015 l’incremento è stato di oltre sette punti percentuali. A registrare il maggiore incremento della Retribuzione annua lorda è stata la classe operaia, ma ad essere maggiormente pagati sono gli Amministratori Delegati. Nelle grandi aziende la crescita dei salari è molto più contenuta.

Lavoro, in quali settori crescono gli stipendi?

Nella classifica Ocse riguardante i salari medi l’Italia si colloca al ventunesimo posto con quasi 44.900 euro all’anno. Il Belpaese è ben distante da Stati Uniti, Lussemburgo, Islanda, Belgio, Austria, Francia e Germania. Lo scorso anno la Retribuzione Annua Lorda è aumentata di quasi due punti percentuali. Rispetto a nove anni fa la Ral ha subito un incremento di oltre 7 punti percentuali. La crescita va analizzata tenendo conto di importanti elementi sulle divergenze salariali: località geografiche, variabili anagrafiche, sesso e mansioni.

È quanto emerge dal JP Salary Outlook, rapporto dell’Osservatorio JobPricing. A crescere sono i salari degli operai che hanno registrato un aumento davvero significativo (specie su base annua). Ad essere più pagati sono gli Amministratori Delegati, che hanno ricevuto nove volte l’ammontare dei meno retribuiti (la classe operaia). Lo stipendio dei CEO è circa nove volte maggiore la cifra dei salari medi incassati dagli operai.

A crescere meno sono gli stipendi delle grandi aziende, che hanno registrato la crescita inferiore nel corso dell’ultimo anno. Ad essere più pagato è il comparto dei servizi finanziari, che è cresciuto di più nel corso degli ultimi 8 anni.

Salari: permane il divario tra Nord e Sud Italia

Il gap salariale tra Nord e Sud Italia è di circa 3.700 euro. Nel corso degli ultimi anni è emersa la teoria della convergenza tra le regioni italiane, ovvero la teoria per cui i redditi di tutte le economie finiscono per convergere.

Sono proprio le economie sottosviluppate a crescere in modo più veloce, ma il gap è ancora piuttosto evidente. Liguria, Lombardia, Piemonte e Trentino sono le regioni che hanno le retribuzioni più elevate, mentre la Basilicata e la Calabria hanno le retribuzioni più basse in assoluto. Dove si guadagna di più? Milano supera il resto dell’Italia.

Lavoro, crescono i salari degli under 35

Secondo i dati, la crescita dei salari è di oltre 33 punti percentuali nel corso dell’avanzamento carrieristico. La crescita maggiore si verifica tra i 55 ed i 64 anni. Nel corso degli ultimi otto anni la crescita dei salari degli under 35 è stata maggiore rispetto a quella registrata negli altri gruppi di fascia anagrafica differente. A fare la differenza è il titolo di studio: un laureato guadagna il 45,5 percento in più rispetto ad un non laureato.

Lavoro, le differenze salariali tra mansioni

I dati JobPricing mettono in evidenza delle differenze salariali che intercorrono tra figure dirigenziali, quadri, impiegati ed operai. Nel 2023 la RAL media nazionale è stata di quasi 30.900 euro: per le figure dirigenziali la Retribuzione Annua Lorda è stata pari a quasi 105mila euro, la Ral dei quadri è stata pari a 56.500 euro, quella delle figure impiegatizie è stata pari a quasi 32.700 euro e quella degli operai è stata pari a poco più di 26mila euro.

Lavoro: quali sono i settori su cui puntare?

Per trovare immediatamente lavoro è bene puntare su determinati settori in crescita. Quali sono? Con l’incremento delle minacce informatiche, la cybersecurity è un comparto in forte crescita che offre tantissime opportunità professionali. Altro settore in forte crescita è quello dell’economia circolare, che promuove il riciclo delle risorse. Altro settore in forte crescita è quello della salute e benessere.