La questione migranti si conferma spina nel fianco e terreno di scontro dai toni sempre molto accesi per il governo. La visita oggi, 17 luglio 2024, di Giorgia Meloni in Libia per il Forum Trans-Mediterraneanneo sulle migrazioni, è stata accolta con rabbia dalla ong Sea Watch. L’organizzazione, in un post sui social, ha augurato alla premier italiana all the worst, “tutto il peggio” per la sua collaborazione con il Paese africano.

Secca la replica della Meloni, sempre via social: “Andremo avanti, che gli piaccia o meno“.

Meloni in Libia e l’attacco di Sea Watch: “Politica migratoria distopica del governo”

Un viaggio, quello a Tripoli, che non è stato affatto gradito da una delle organizzazioni non governative più attive nel salvataggio dei migranti che attraversano il Mediterraneo.

La Libia, infatti, è da tempo accusata di tenere prigionieri coloro che cercano di fuggire da quella dittatura, rinchiudendoli in condizioni disumane in prigioni più simili a lager.

Andare a discutere con il governo libico di come migliorare le condizioni dei migranti e rendere più sicure le rotte migratore, mentre nel Mediterraneo continuano le stragi, appare, dunque, l’ennesima decisione politica inquietante per la ong, che ha espresso tutto il suo disappunto sui social:

“I politici del governo italiano Meloni e Piantedosi sono oggi in Libia per lavorare con il primo ministro della Libia occidentale Dabaiba sulla loro politica migratoria distopica. Di qualunque cosa parlino, probabilmente mira ad aumentare il numero di uccisioni nel Mediterraneo. Auguriamo loro tutto il peggio”.

La replica della premier: “Governo italiano continuerà a lavorare, che a loro piaccia o meno”

Non si è fatta attendere, sempre attraverso i propri canali social, la risposta della presidente del Consiglio. Una replica altrettanto dura altrettanto dura e veemente.

Meloni accusa la ong di non avere nulla da dire sugli scafisti che si sono arricchiti uccidendo migliaia di persone e ribadisce che l’esecutivo “continuerà a lavorare per fermare la tratta di persone, l’immigrazione clandestina e le morti in mare“, concludendo con un risolutivo “che a loro piaccia o meno“.

Una risposta decisamente stizzita, dovuta però, è bene sottolinearlo, a una traduzione automatica molto ‘libera’ del post di Sea Watch. “Tutto il male possibile dal profondo del cuore” è una frase che ha un tono e un significato ben diverso dall’originale “all the worst“.

Proprio per questo, il profilo Sea Watch Italy è intervenuto con un lungo thread su Twitter per argomentare le accuse alla Meloni, augurandole di veder “fallire i propri meeting e i propri accordi con assassini e torturatori” e il peggio a livello politico.

Nell’incontro avvenuto a Tripoli, la presidente del Consiglio ha ribadito la sua idea di una collaborazione tra Europa e Africa per affrontare congiuntamente e in modo coordinato la sfida globale delle migrazioni.

Meloni ha dichiarato che i migranti illegali sono nemici di quelli legali, spiegando che molti di questi ultimi non sono potuti approdare in Italia negli ultimi anni “perché ne avevamo troppi irregolari“. Da qui la necessità della lotta “alle reti criminali di trafficanti di esseri umani e gli interventi di sviluppo per l’Africa – il piano Mattei – per mettere un freno alle condizioni drammatiche che spingono le persone a emigrare.