La soddisfazione è evidente e talmente forte da far dimenticare, almeno per un giorno, le rivalità e le polemiche politiche. E così, al crollo del diaframma del tunnel di piazza Pia a Roma, cantiere del nuovo sottopassaggio della Capitale, opera simbolo del Giubileo, ecco sorridere il leader della Lega Matteo Salvini accanto al sindaco di Roma Roberto Gualtieri.

Una felicità che non viene scalfita nemmeno dalle consuete polemiche su soldi e finanziamenti, con sindaco e ministro che mostrano una coincidenza di vedute decisamente inusuale per la altrimenti sempre litigiosa politica italiana.

Cantiere piazza Pia, Salvini a Gualtieri sui fondi: “Attenzione particolare a Roma ma anche altre città hanno esigenze”

Applausi e sorrisi. Così viene accolto oggi, 17 luglio 2024, il crollo del diaframma che separa il nuovo sottopassaggio di piazza Pia e quello già esistente.

Un momento simbolico decisivo, nell’ambito di quei lavori per il Giubileo 2025 che il sindaco di Roma Roberto Gualtieri presenta da tempo come un’opportunità da non lasciarsi sfuggire per rimettere in sesto una Capitale che aspettava da tempo investimenti per iniziare a risolvere i tanti problemi che la affliggono.

Una visione condivisa anche dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini che esalta l’ottimo lavoro svolto per la città, approfittandone per rimarcare gli altri obiettivi che intende raggiungere, promettendo successi come nel caso di piazza Pia a Roma:

“Ci sono le opere per il Giubileo, per le Olimpiadi invernali, c’è la diga di Genova, il Mose, il ponte sullo sTretto, l’alta velocità. Stiamo correndo, per recuperare qualche ritardo accumulato in passato. Arriveremo in tempo sia per il Giubileo sia per le Olimpiadi”.

E l’ottimo umore del vicepremier non viene scalfito nemmeno dalla domanda di un cronista che gli fa notare come proprio il sindaco della Capitale abbia chiesto in tempi brevi una pianificazione degli investimenti su Roma per altri interventi da pianificare.

Tutti i sindaci chiedono più soldi, replica con una battuta Salvini e ribadisce l’enorme portata (“decine di miliardi di euro“) degli investimenti attuali in opere pubbliche, “come in Italia non si vedeva dal secondo dopoguerra“.

Nel clima disteso della giornata, Salvini termina il suo incontro con i cronisti, tra cui l’inviato di TAG24 Lorenzo Brancati, assicurando che Roma avrà una particolare attenzione ma che questo non significherà trascurare le esigenze di altre città perché, conclude, “per me non ci sono città di serie A o di serie B“.

Il sindaco al ministro: “Salvini comprende che è necessario colmare il gap infrastrutturale di Roma”

Lo stesso entusiasmo contraddistingue il sindaco Gualtieri.

Il primo cittadino della Capitale loda soprattutto la celerità con cui il risultato di oggi è stato raggiunto. Gualtieri è da sempre consapevole dei tempi ristretti per portare a termine gli interventi necessari, ribaditi anche alla firma del protocollo d’intesa in cui annunciò lavori “7 giorni su 7 per portare a casa i risultati.

Esserci riusciti è merito della “collaborazione tra tutti” dimostrata anche a livello istituzionale. Una coesione che emerge anche nelle sue parole quando tocca la questione degli investimenti su Roma, appena affrontata dal ministro.

Gualtieri ringrazia, dunque, anche il governo attuale per la “cifra record” di 10 miliardi sui trasporti investiti per Roma. “Molto più di 10 volte di quanto Roma ha investito negli anni scorsi“, ci tiene a sottolineare, per poi spiegare il motivo della sua richiesta di un’ulteriore pianificazione di interventi d’investimento:

“Ho detto che se si vuole colmare il gap infrastrutturale di Roma, dopo questi 10 miliardi in questi 10 anni occorre una programmazione di altri 20 miliardi. L’ho detto in privato anche al ministro e lui comprende benissimo che per realizzare le opere necessarie, occorre programmare”.

Una disponibilità a collaborare e lavorare di concerto come non si vede solitamente negli ambienti della politica italiana.

Certo, ulteriori investimenti significa anche nuovi cantieri e probabili disagi per la popolazione. Gualtieri affronta anche questo tema assai delicato, appellandosi a quella “missione“, come lui la definisce, che si è dato dal momento del suo insediamento: trasformare Roma. Per farlo, dice, serve “una terapia shock, dopo lo ‘zero’ negli investimenti sulla mobilità che hanno caratterizzato gli ultimi quindici anni della Capitale.