Paura e sgomento a Casal Lumbroso, nella zona Ovest di Roma. Un maxi incendio causato da terreni circostanti di sterpaglie è divampato all’improvviso in via di Casal Lumbroso a Roma, accerchiando le abitazioni e alcuni capannoni che sono lì da anni. Sul posto sono intervenuti prontamente i vigili del fuoco, coordinati dalla polizia, dai carabinieri e dalla polizia di Roma Capitale.

Un vasto spiegamento di forze, anche perché lì ci sono tante famiglie che ci vivono e che per ore sono state costrette a restare fuori e lontano dalle proprie abitazioni. C’era chi è dovuto rientrare di corsa per raggiungere i propri famigliari, chi è stato obbligato ad uscire di casa per non correre il rischio di rimanere intossicato. “Un vero inferno, ma succede ogni anno, non se ne può più di questi incendi improvvisi“, ha spiegato una delle tante persone che erano lì fuori sul piazzale accanto ale forze dell’ordine che non facevano passare nessuno.

Roma, incendio a Casal Lumbroso oggi, impiegati circa 50 vigili del fuoco, polizia, carabinieri e vigili urbani: fiamme domate

Le fiamme hanno lambito le abitazioni, le famiglie sono state evacuate per sicurezze e allontanate dalla zona dell’incendio che ha preso tutta la parte di Via Casal Lumbroso, che non è piccola anzi è lunga e in alcuni tratti stretta, dove ci sono case, villette, due comprensori e due capannoni. Uno di questi, che vendeva materiale per ferramente all’ingrosso, è totalmente distrutto. Ma chi è disintegrato è il proprietario del capannone, un ragazzo che ha messo in questa attività tutta la sua vita. “Ho perso tutto, la mia vita è finita oggi”, le sue pochissime e drammatiche parole.

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Il fuoco che circonda le abitazioni a Casal Lumbroso (Foto Tag 24)

Davanti a sé la sua attività che va in frantumi e non smette di bruciare, con i vigili del fuoco che sono entrati nella sua proprietà e hanno spento e domato l’incendio. Lui (che non ha voluto dire il suo nome ndr), non fa che andare avanti e indietro, smarrito. Ora si cercheranno la cause di questo disastro, anche se c’è chi sa e spiega: “Succede ogni anno, ogni volta la stessa storia anzi che hanno pulito i terreni, altrimenti le fiamme chissà dove arrivavano“, dice Fabrizio a Tag 24 che aspetta di poter passare per tornare a casa a salvare il suo cane e i suoi gatti che sono rimasti all’interno dell’abitazione mentre tutto lì intorno brucia.

Ma succederà poco dopo le 19, dopo quasi quattro ore e mezzo di attesa. “E’ stato un incubo, un inferno vero“, avvisa con la voce rotta dalla commozione una signora che guarda persa nel vuoto e osserva quel fumo infame che si propaga nell’aria e si alza nel cielo, fino a coprire il sole e a rendere l’aria irrespirabile.

L’incendio di Casal Lumbroso a Roma, con le fiamme vicino alle abitazioni

La polizia locale ha dovuto chiuso diversi tratti di strada. L’incendio, divampato per cause in corso di accertamento, si è sviluppato in un terreno privato. Da lì si è innalzata una nube nera, maleodorante a causa di materiale plastico che è bruciato. Già perché nei diversi terreni che sono lì attorno, uno di questi è quasi una discarica dove qualche male intenzionato, prende e butta di tutto.

Ci sono frigoriferi, televisori e pezzi di pneumatico ma anche tanta altra sporcizia che brucia e puzza. “Ma non sono persone che abitano qui a fare questo“, si affretta a dire il signor Alberto che abita lì da anni e non si capacita di quello che è successo. Lui ha quasi 80 anni ed è lì da ore, senza poter tornare a casa.

La rabbia della gente: “Basta con questo inferno, non ne possiamo più”

Sul posto sono intervenuti una sessantina di vigili del fuoco, personale della Protezione Civile, poliziotti con tanto di dirigenti che coordinavano le operazioni insieme all’aiuto dei carabinieri e dei vigili urbani. Tutte le forze dell’ordine si sono messe a disposizione delle persone, ci sono anche tre ambulanze della Croce Rossa che assistono le persone e hanno portato l’acqua.

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Le persone che vivono a Casal Lumbroso che attendono di rientrare a casa (Foto Tag 24)

La nube di fumo nera ad un certo punto è sparita, ma la puzza di bruciato, di plastica e ferro, resterà lì per diversi giorni. Ci sarà bisogno di una seria bonifica, anche perché quel materiale è pericoloso e può intossicare le persone che vivono in quella zona.

E’ una storia vecchia dicono, ma “qui nessuno fa mai niente, speriamo che sia la volta buona per fare qualcosa e sistemare. Ma ci crediamo poco“, dicono con un profondo senso di scoramento tante persone che, piano piano, e con l’amarezza nel cuore verso le sette di sera rientrano dentro casa con la gioia di rientrare, ma con la rabbia, la tristezza e la consapevolezza che da qui a breve tutto può riaccendersi all’improvviso. In un istante. Di nuovo.

L’incendio a Casal Lumbroso, l’intervento dei vigili del fuoco e la rabbia della gente