La decisione dei nove comuni che compongono il Cuv – il Consorzio urbanistico volontario che riunisce le amministrazioni del territorio di Malpensa – di ricorrere al Tar contro l’intitolazione dell’aeroporto a Silvio Berlusconi, così come annunciata ieri dalle agenzie di stampa, non è ancora definitiva. I diversi amministratori, infatti, stanno ancora sondando quali vie, istituzionali e politiche, percorrere per ottenere lo stop a una decisione arrivata senza un previo confronto con il territorio.
Il cambio di denominazione dell’aeroporto, richiesto da regione Lombardia, approvato dal consiglio dell’amministrazione dell’Enac e avallato dal ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha infatti spiazzato non solo la famiglia dell’ex premier – informata a cose fatte, così come dichiarato da Pier Silvio Berlusconi – ma anche gli amministratori dei comuni legati a Malpensa, sorpresi da un annuncio inaspettato.
Ricorso al Tar contro l’intitolazione di Malpensa a Berlusconi, il sindaco Bellaria: “Non c’è ancora una decisione”
Per questo, a fronte dell’approvazione del cambio di denominazione dell’aeroporto di Malpensa, divenuto “aeroporto Silvio Berlusconi”, i comuni del Consorzio urbanistico volontario hanno avviato una discussione interna per verificare le strade da percorrere per far ascoltare la voce del territorio, così come spiega a Tag24 Stefano Bellaria, sindaco di Somma Lombardo e presidente, per questo semestre, del Cuv:
«Al momento la decisione di ricorrere al Tar riguarda più il comune di Somma Lombardo che sta verificando le strade da percorrere con il comune di Milano e con altri comuni. Non c’è ancora una decisione di tutti i nove comuni del Cuv. Ci tengo a precisare per evitare mal di pancia e, soprattutto, a sottolineare come la questione dell’ intitolazione dell’aeroporto debba essere condivisa dal territorio».
Intitolazione di Malpensa a Berlusconi, il sindaco Bellaria: “Errori di metodo e di merito”
Secondo il sindaco di Somma Lombardo, in particolare, nella decisione di intitolare l’aeroporto di Malpensa a Silvio Berlusconi, sono stati compiuti almeno due errori:
«Il primo errore è nel metodo. Quando si discute della dedica di una infrastruttura si dovrebbe innanzitutto provare ad ascoltare il territorio.
Pur non volendo peccare di provincialismo, dobbiamo infatti ricordare che è proprio qui, a Malpensa, nel territorio di Somma Lombardo, che è nata l’aeronautica in Italia. Nei nostri comuni c’è dunque una tradizione che non esiste in altre aree del nostro Paese. Per questo sarebbe importante che il ministro lavori a soluzioni e modalità che tengano insieme e uniscano e che, al contrario, non suonino come provocazioni.
Il secondo errore è nel merito. Il mio punto di vista – condiviso anche da altri sindaci del territorio, con cui certamente troveremo una sintesi – è che l’aeroporto dovrebbe essere dedicato a un personaggio legato al mondo dell’aeronautica».
Aeroporto di Malpensa, il sindaco Bellaria: “Il nome di Berlusconi è ancora troppo divisivo”
C’è poi una terza ragione, legata alla scelta di un nome – e di una storia – che certamente ancora divide il Paese:
«Sarebbe importante che il nuovo nome dell’aeroporto fosse inclusivo. Essendo passati pochi anni dalla vicenda politica e umana di Silvio Berlusconi, il mio timore è che il suo nome risulti più divisivo che altro.
Noi oggi abbiamo la possibilità di avanzare una proposta che tenga insieme i comuni che hanno amministrazioni di differente colore politico. Provando a volare alto, mi passi l’espressione, potremmo ritrovarci più uniti. La vera sfida, a mio giudizio, è dedicare l’aeroporto di Malpensa a una personalità che, rappresentando la storia del volo e del nostro territorio, possa davvero tenerci insieme».
Malpensa, le proposte del sindaco di Somma Lombardo: “Dedichiamo l’aeroporto a Caproni o Ercoli-Finzi”
A questo proposito, il sindaco di Somma Lombardo ha già avanzato due proposte che riflettono le storie di due personaggi che, con i loro percorsi, hanno contribuito enormemente allo sviluppo dell’aeronautica italiana:
«Mi sono permesso, nei giorni scorsi di avanzare due nomi. Il primo è quello di Gianni Caproni che, proprio a Malpensa, nel maggio del 1910, svolse il primo volo della storia dell’aeronautica italiana con il suo aeromobile Ca.1. A fianco dell’aeroporto, non a caso, sorge ancora oggi la struttura che fu della fabbrica Caproni – la quale per decenni ha costruito aeromobili che hanno volato in tutto il mondo – e che oggi, ammodernata, ospita Volandia, il più grande parco e museo del volo di Europa».
Il secondo nome è, invece, quello di Amalia Ercoli- Finzi:
«Un’altra idea che abbiamo avanzato riguarda il nome di una donna, ancora vivente, ovvero Amalia Ercoli-Finzi, soprannominata la signora delle stelle.
Nata a Gallarate, la Ercoli-Finzi è stata la prima donna italiana laureata in ingegneria aeronautica . Non solo: nel corso della sua carriera ha collaborato nelle principali imprese spaziali che si sono succedute dagli anni Sessanta in poi. Una parte della celebre sonda Rosetta è frutto di una sua progettazione. Addirittura, una delle prossime sonde che andrà nello spazio con l’ESA, l’Ente Spaziale Europeo, si chiamerà Amalia in suo onore.
Questi due nomi testimoniando quanto dicevo prima: il nostro territorio è ricco di personalità che hanno legato la propria vita alla storia dell’aeronautica e dello spazio, contribuendo allo sviluppo non solo del nostro Paese ma di tutto il mondo».
Ricorso al Tar contro l’intitolazione di Malpensa a Berlusconi, il sindaco Bellaria: “Chiediamo al ministro Salvini un confronto”
A pesare, in questa vicenda, non è solo un cambio di denominazione ritenuto divisivo, ma anche la mancata condivisione del processo decisionale con i comuni che vivono quel territorio. Per questo, come ci racconta il sindaco Bellaria, gli amministratori locali stanno discutendo di come procedere, valutando anche il ricorso al Tar se non si aprirà un tavolo istituzionale di confronto:
«Il primo obiettivo è provare a chiedere al ministro di ascoltare il territorio prima di andare avanti, così da trovare una posizione condivisa. Per noi la via istituzionale e politica, quando percorribile, è sempre quella auspicabile, anche perché l’istanza che rappresentiamo riguarda tanto i sindaci di centrosinistra quanto quelli di centrodestra.
«Nel frattempo, stiamo valutando quali sono le motivazioni per proporre un ricorso al TAR. Ci sono alcune sentenze passate, non necessariamente legate alla Lombardia, che rimarcano il fatto che l’intitolazione di un luogo importante per la collettività debba richiamare figure che meglio incarnano la storia, la tradizione e il progresso civile e culturale di quel territorio. La vicenda umana di Silvio Berlusconi, al di là dei giudizi, appartiene ancora oggi alla cronaca e non alla storia.
Il senso dell’attività istituzionale è quello di trovare una sintesi: si può avere maglie diverse, ma quando si amministra si deve provare a ragionare per tutti, provando a volare alto. Questo è il senso della nostra richiesta”.