Il mare blu di Fregene farà da sfondo agli arresti domiciliari di Gabriel Christian Natale Hjorth, l’adesso 23enne coinvolto nell’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, di Somma Vesuviana, nel Napoletano: questa la sentenza emessa lo scorso 15 luglio 2024 dalla Corte d’Assise d’Appello di Roma, ma la Procura Generale della Capitale ha presentato ricorso.

Procura di Roma: presentato il ricorso contro i domiciliari a Hjorth per l’omicidio di Mario Cerciello Rega

A neppure 24 ore dalla lettura della condanna a 11 anni e 4 mesi di arresti domiciliari per Gabriel Hjort, emessa dalla Corte d’Assise d’Appello di Roma, i magistrati della Procura Generale capitolina hanno depositato la richiesta di ricorso al tribunale del Riesame.

Il ragazzo americano, al momento, sta scontando la pena nella casa della nonna a Fregene, mentre il suo amico e autore materiale dell’omicidio, Lee Elder Finnegan, si trova nel carcere romano di Rebibbia, dove ha già quasi scontato metà della sua condanna (15 anni e 4 mesi).

La sentenza di ieri, 16 luglio 2024, tuttavia, ha lasciato amareggiata la moglie del vicebrigadiere Cerciello Rega e i familiari, attoniti davanti all’ennesima “ingiustizia”, dopo la riduzione di pena agli 11 anni e mezzo, lo scorso 3 luglio 2024, dall’originale richiesta dell’ergastolo. Poi, è passati a una condanna, rispettivamente, di 22 anni per Hojort e 24 anni per Finnegan.

I fatti del 2019

Un tentato furto, la chiamata in piena notte – fra il 25 e il 26 luglio 2019 – nell’elegante quartiere Prati a Roma. L’immediato intervento di due carabinieri, il vicebrigadiere Mario Cerciello Rega e il collega Andrea Varriale, poi, il tragico, sconvolgente, epilogo.

I due militari, infatti, sono riusciti a risalire all’identità dei due ladri: due studenti americani, Gabriel Christian Natale Hjorth e Lee Elder Finnegan, all’epoca diciannovenni. Quella notte, i ragazzi, alla disperata ricerca di un pusher, hanno rubato lo zaino di un uomo, Sergio Brugiatelli, “accusato” dai giovani di aver indicato loro lo spacciatore, che si era rifiutato di vendere loro la droga.

Cercando di recuperare la refurtiva, i carabinieri e i due 19enne hanno finito per avere una colluttazione, nella quale Lee Elder Finnegan uccide con 11 coltellate il vicebrigadiere. Per l’omicidio i due studenti sono stati processati e condannati, per un totale di 26 anni e mezzo di carcere.

Il commento di Gasparri: “Bene il ricorso. Serve un’ispezione della Corte d’Appello”

Sta seguendo da vicino gli ultimi sviluppi del processo per l’omicidio di Cerciello Rega, Maurizio Gasparri, capogruppo per Forza Italia al Senato, che ha parlato già ieri, 16 luglio 2024, a TAG24. l’ex ministro berlusconiano è, però, tornato a commentare la decisione della Procura Capitolina riguardo la presentazione del ricorso:

Bene ha fatto la Procura generale della Capitale a presentare un appello al Tribunale del Riesame contro la concessione degli arresti domiciliari ad uno dei due americani coinvolti nell’omicidio del Maresciallo Cerciello. È assurdo che un assassino sconti un reato così grave a casa. Senza neanche pagare nessun tipo di risarcimento. Chi sbaglia deve rispondere delle proprie azioni. Per questo, con una interrogazione ho chiesto al ministro della Giustizia un’ispezione alla Corte di Appello di Roma, che sollecito fortemente. Continuerò a seguire la vicenda da vicino, accertandomi che sia fatta l’ispezione e assicurandomi che nessuno si pieghi davanti a degli assassini. Siamo vicini alla famiglia e ci auguriamo che venga fatta giustizia al più presto