Con l’arrivo di Morata al Milan si sblocca il mercato rossonero. Ibrahimovic e Moncada sono al lavoro da settimane e stanno agendo su più fronti. Fonseca nel frattempo ha conosciuto la squadra e ha iniziato a preparare la prossima stagione nel ritiro a Milanello. L’obiettivo è semplice, ridurre il gap con l’Inter e fare meglio della scorsa stagione. Non sarà semplice, ma i tifosi se lo aspettano. Per commentare il mercato del Milan e l’arrivo di Morata, Fulvio Collovati, ex calciatore con un lungo passato in rossonero e opinionista sportivo, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Mercato Milan, tutto fatto per Morata: Collovati a Tag24

Morata al Milan, adesso è cosa fatta. Il club non lo ha ancora reso ufficiale, ma ha confermare il trasferimento ci ha pensato il giocatore. Ieri infatti si è recato nel centro sportivo di Los Angeles de San Rafael, dove l’Atletico Madrid è in ritiro, per salutare i compagni. All’uscita dalla struttura non ha nascosto il suo futuro e ha dichiarato: “Abbiamo passati bei momenti e anche brutti, ma questo è il calcio. Adesso il Milan? Sì, devo prima fare le visite mediche, ma sì“. Mancano solo gli ultimi dettagli dunque, e l’attaccante spanolo sarà rossonero. Ibra e Moncada lo hanno puntato sin dall’inizio e ora Fonseca non potrà abbracciare il primo acquisto per la prossima stagione. Per commentare il mercato del Milan e l’arrivo di Morata, Fulvio Collovati, ex calciatore con un lungo passato in rossonero, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

D: Morata è del Milan: una garanzia per l’attacco rossonero? Cosa ci si aspetta dallo spagnolo?

R: E’ un giocatore molto conosciuto, ma non so se sia una garanzia. Non è certo uno da 20 gol e lo abbiamo visto nella Juventus, nell’Atletico e nel recente Europeo. Corre tanto, si sacrifica e potrebbe essere perfetto al fianco di Leao. Se il Milan però si aspetta uno che segna in continuazione, sbaglia di grosso. Mi auguro che sia così, ma ho qualche dubbio.

D: L’attacco potrebbe essere completato da Fullkrug oppure Abraham, che ne pensa? Ha una preferenza rispetto a questi due nomi?

R: Diciamo che se dovessi scegliere tra i due, preferisco Fullkrug, perchè è un attaccante da area di rigore. Al tempo stesso mi domando, Camarda cosa fa? Siamo sempre al solito discorso e non possiamo relegarlo ad essere la quarta o quinta punta, o a dover andare in Serie C. Non è così che funziona. Poi ci stupiamo se vediamo Yamal che gioca in Nazionale a 16 o 17 anni. I giocatori buoni non stanno solo in Spagna, li abbiamo anche noi.

D: Perchè noi non abbiamo questo coraggio?

R: Sono le società e gli allenatori. Tutti pensano solo alla loro carriera e ai risultati immediati. Lanciare un giovane comporta anche dei rischi e delle difficoltà. Bisogna aver pazienza e mettere in conto anche che possa alternare buone prestazioni a gare a vuoto. Bisogna avere coraggio e in pochi lo hanno. La maggior parte vogliono giocatori già pronti.

La strategia del Milan

D: Le certezze di questo Milan sono Maignan, Theo Hernandez e Leao?

R: Direi di sì, ma il Milan, da quello che vedo, sta trattando Pavlovic e tanti altri nomi importanti. Credo che stiano facendo una squadra di ottimo livello. Resta il fatto che a mio avviso devono ancora rinforzare la difesa, che è stato il punto debole dello scorso anno.

D: Moncada agisce su più fronti, ma i tifosi sono preoccupati per l’immobilismo del momento sul mercato. Tempi troppo lunghi o ha fiducia nella dirigenza rossonera?

R: Il mercato ormai arriva fino al 31 agosto. Manca un mese e mezzo e non deve esserci fretta. Vent’anni fa era tutto diverso e si correva per prendere il calciatore migliore. Oggi invece ci sono mille opportunità, per cui gli addetti ai lavori agiscono con consapevolezza, cercando di tirare e di spender meno. Il campionato inizierà a metà a gosto e praticamente ci sarà la possibilità di correre ai ripari anche dopo aver visto le prime partite. Nei panni di un dirigente farei la stessa cosa, è un tira e molla, una sorta di gioco di carte. Chi vuol comprare vuole spendere meno, e chi deve vendere vuol ricavare di più.

D: Crede nel progetto Fonseca e quali sono le ambizioni del club?

R: Bisogna essere onesti, Fonseca è un punto interrogativo. Il Milan non ha preso Conte, che è una garanzia di rivoluzione e di risultati. Ha preso invece un bravo allenatore, ma al tempo stesso uno che si deve mettere in discussione. Credo che stiano facendo una buona squadra, ma il resto è tutto un grosso punto interrogativo.