Guerra in Ucraina, esplosioni udite a Kiev, attivata l’allerta antiaerea
Da mesi, ormai, si discute di un potenziale ingresso dell’Ucraina nella Nato. Il segretario generale Jens Stoltenberg ha fissato l’ipotetica data al 2034, ma immediata la reazione della Russia, che dichiara: “Sarà un dichiarazione di guerra in ritardo”.
È tutto pronto per lo scambio di prigionieri fra Kiev e Russia, nel 875esimo giorno della guerra in Ucraina, oggi 17 luglio 2024. La mediazione degli Emirati Arabi ha dato i suoi frutti, ma minacce importanti arrivano dal vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev, sulla possibile adesione dell’Ucraina alla Nato.
Per l’esponente del Cremlino, infatti, l’adesione programmata per il prossimo 2034 sarebbe una “dichiarazione di guerra” e che “Allora sarà possibile che il Paese non esisterà già più”.
Udite esplosioni a Kiev, scattati gli allarmi aerei
Il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, ha avvertito la popolazione attraverso un messaggio su Telegram che le misure antiaeree sono state attivate sulla capitale.
L’intervento è stato reso necessario dopo che, in serata, sono state udite alcune esplosioni in città, con il conseguente intervento degli allarmi aerei.
Klitschko ha aggiunto che un incendio è scoppiato nel distretto di Darnytsky, nella zona sud-est di Kiev.
Kiev: esercito combatte a Krynky ma postazioni sono “completamente distrutte”
Le forze di difesa dell’Ucraina meridionale riferiscono che le battaglie proseguono nel villaggio di Krynky, territorio chiave a Dnipro.
Tuttavia, il dispaccio afferma che le loro postazioni sono “completamente distrutte“.
Le armate ucraine si erano ritirate dal villaggio nella giornata di ieri.
Lavrov: “Stop armi a Kiev e guerra finirà”
Serghei Lavrov, ministro degli Esteri russo, è tornato ad accusare l’Occidente, determinato, a suo dire, a “far passare a tutti i costi l’ultimatum di Volodymyr Zelensky“.
Lo ha detto ai cronisti che lo attendevano all’Onu, aggiungendo che Mosca ha ancora la volontà di discutere della pace.
In questo senso, Lavrov ha detto che sarà sufficiente “sospendere la fornitura di armi all’Ucraina e la guerra finirà“.
Russia: “Complotto Iran per uccidere Trump? Menzogne degli Stati Uniti”
Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo, torna ad attaccare gli Stati Uniti.
Il motivo è la notizia, riportata da alcuni media Usa, secondo cui ci sarebbe stato un presunto complotto dell’Iran per assassinare Donald Trump, che avrebbe portato a un rafforzamento della sua sicurezza.
Zakharova parla apertamente di bugie e, secondo quanto riportato dalla Tass, chiude con una provocazione, ricordando “che sono stati gli Stati Uniti a eliminare regolarmente i personaggi pubblici, politici e governativi iraniani, e non solo quelli iraniani“.
Lettonia: “Ridurre legami economici con la Russia per dare più efficacia alle sanzioni”
Baiba Braze, ministra degli Esteri lettone, ha sottolineato oggi la necessità che la Lettonia riduca “il più possibile i suoi legami economici con la Russia e la Bielorussia“.
Secondo la Braze, infatti, “la sicurezza economica è una pietra angolare della sicurezza nazionale tanto quanto la sicurezza militare“.
Un ulteriore distanziamento da Mosca, infatti, permetterebbe alle sanzioni internazionali contro il Cremlino di essere più incisive.
Shmyhal: “Finanziamento Ue rafforza la nostra lotta per la libertà”
Denys Shmyhal, primo ministro ucraino, saluta con favore lo stanziamento dell’Unione europea di quasi 4,2 miliardi di euro in sostegno all’Ucraina.
Un aiuto che, spiega, rafforzerà “la nostra stabilità macrofinanziaria nel mezzo di una lunga lotta per la libertà” e che porta il totale dei finanziamenti dell’Ue a circa 12 miliardi di euro.
Conte: “Parlamento Ue parte malissimo”
Giuseppe Conte attacca su Facebook lo stanziamento deciso dall’Ue di altri 4,2 miliardi di aiuti per l’Ucraina.
Il presidente del Movimento 5 Stelle accusa il Parlamento Ue di partire “male, malissimo“, continuando “sulla strada della guerra e delle armi a oltranza“.
Per Conte la via percorsa è caratterizzata da “più guerra, più escalation e nessuna svolta per i negoziati di pace“.
Il leader Cinquestelle conclude che il Movimento continuerà a votare “contro una guerra fuori controllo“.
Von der Leyen: stanziati 4,2 miliardi di euro per l’economia ucraina
“Il popolo ucraino sta combattendo una guerra atroce. E allo stesso tempo ha bisogno di scuole e ospedali funzionanti, accesso all’acqua e all’elettricità, treni, strade e ponti per far funzionare il Paese. Ecco perché il nostro Fondo europeo per l’Ucraina continua a fornire un sostegno vitale per affrontare tutte queste sfide. Nonostante le difficoltà, l’Ucraina sta portando avanti riforme fondamentali per la sua ripresa e per avanzare sulla strada dell’Unione europea. Questo ha spianato la strada al via libera della Commissione per un pagamento aggiuntivo di quasi 4,2 miliardi di euro all’Ucraina, e confido che il Consiglio lo approverà rapidamente. L’Unione europea continuerà a sostenere l’Ucraina per tutto il tempo necessario”.
Queste le parole della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen in merito ai fondi stanziati per l’Ucraina.
Cremlino nega fallimento dell’offensiva nel nord-est ucraino
Il Cremlino nega che l’offensiva delle sue truppe nella regione nord-orientale di Kharkiv in Ucraina sia fallita, dopo che la regione russa di Belgorod ha annunciato che, a causa dei bombardamenti, limiterà l’accesso a 14 località vicine alla frontiera con l’Ucraina.
Fondo di 53 milioni di euro per la realizzazione progetti legati al trasporto per l’Ucraina
Nel programma dell’Unione europea “Meccanismo per collegare l’Europa” (CEF) sono stati approvati i fondi da destinare a quattro progetti presentati dall’Ucraina per lo sviluppo delle infrastrutture dei trasporti. La notizia arriva dal Ministero per lo sviluppo delle comunità, dei territori e delle infrastrutture dell’Ucraina. Il contributo che l’Unione Europea verserà sarà pari a circa 53 milioni di euro.
Distrutto passaggio per i civili sul fiume Oskol in Ucraina
Nella comunità di Kupyansk, nella regione di Kharkov, in Ucraina, i soldati russi hanno distrutto con un razzo l’attraversamento del fiume Oskol riservato al passaggio dei civili.
Voto favorevole di FdI per la risoluzione su Kiev; contrari su Orban
“Fratelli d’Italia ha votato a favore della risoluzione sul supporto all’Ucraina, ribadendo il proprio sostegno a Kiev e al popolo ucraino”.
Queste le parole del capodelegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo, Carlo Fidanza in merito al voto sulla risoluzione per Kiev.
Poi sulle iniziative del primo ministro ungherese Orban, aggiunge:
“Pur avendole già giudicate in maniera critica nei giorni scorsi, abbiamo votato contro la prima parte che conteneva un attacco strumentale al governo ungherese che nulla ha a che fare con le sorti dell’Ucraina. Coerentemente con questa impostazione abbiamo sostenuto le parti riguardanti il piano di Pace di Kiev e l’auspicio che la stessa Ungheria sblocchi i finanziamenti in favore dell’Ucraina”.
Ucraina: due morti in attacco Kiev su regione russa di confine
Sarebbe di due persone morte il bilancio di un attacco con drone delle forze di Kiev nella regione russa di Belgorod, al confine con l’Ucraina. Lo ha annunciato il governatore Vyacheslav Gladkov.
Il parlamento UE approva risoluzione sostegno Ucraina
Il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione per aumentare il sostegno militare all’Ucraina. Nella prima sessione di voto della nuova legislatura l’Eurocamera ha dato l’ok alla risoluzione con 495 voti favorevoli, 137 contrari e 47 astensioni, E’ la prima risoluzione sull’Ucraina del nuovo Parlamento europeo.
Nuovo scambio prigionieri tra Russia e Ucraina: 95 per parte
La Russia ha annunciato uno nuovo scambio di prigionieri di guerra con l’Ucraina. Lo ha annunciato il ministero della Difesa di Mosca, precisando che sono stati scambiati in 95 per parte.
Ucraina, il comandante ceceno Aludinov: “Guerra finirà entro l’anno”
“L’operazione militare speciale in Ucraina sarà completata entro la fine di quest’anno”.
Sono le parole del vicecomandante del corpo d’armata russo Apty Aludinov a Channel One. A riportarlo l’agenzia di stampa russa Tass.
“Mettiamola così: ho detto che l’operazione militare speciale sarà completata quest’anno. Ne sono più che certo.”
La Germania dona 10 milioni di euro per ricostruire l’ospedale pediatrico
La Germania donerà 10 milioni di euro all’Ucraina per ricostruire l’ospedale pediatrico “Okhmatdyt”, distrutto da un missile lo scorso 8 luglio.
A riferire la notizia la European Pravda, che riporta l’intervista del Rheinische Post a Svenja Schulze, Ministro per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico:
La distruzione dell’ospedale pediatrico dimostra con quanta spietatezza e disumanità la Russia stia conducendo questa guerra di aggressione… Non dobbiamo e non vogliamo accettare che questo luogo di cura per i bambini malati di cancro in Ucraina non esista più. Abbiamo offerto al governo ucraino un sostegno per la ricostruzione dell’ospedale, in modo che i bambini possano tornare a ricevere rapidamente le cure necessarie
L’ambasciatore ucraino in Germania, Oleksii Makeiev, ha espresso la sua gratitudine per il sostegno economico.
Bardella: “Stop all’invio di armi in Ucraina e no al suo ingresso nella Nato”
Dura la linea di Jordan Bardella, presidente del gruppo dei Patrioti per l’Europa, intervenuto durante la prima plenaria al Parlamento europeo dopo le elezioni:
La risoluzione che proponete oggi pone diversi problemi. Il fatto che ogni Stato membro debba destinare per principio lo 0,5% del Pil annuo all’Ucraina vuol dire per la Francia mettere 7 miliardi l’anno. Non siamo a favore della fornitura di armi che permettano di attaccare direttamente il territorio russo e all’ingresso dell’Ucraina nella Nato. Sono due opzioni che presentano un rischio escalation con una potenza nucleare
E aggiunge:
L’adesione dell’Ucraina all’Ue metterebbe in difficoltà la nostra agricoltura e la nostra economica, squilibrando gravemente la politica agricola comune. Questa risoluzione che condanna esplicitamente la visita diplomatica di Viktor Orban mette a rischio l’unità degli europei
La Cina sostiene la mediazione di Orban
Intenso colloquio telefonico fra il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, e il suo omologo ungherese, Peter Szijjarto.
La Cina ha voluto esprimere il suo sostegno alla mediazione di Orban nei negoziati per porre fine alla guerra in Ucraina.
Tuttavia, Wang ha spiegato che “tutte le parti dovrebbero raggiungere quanto prima un consenso sui principi di non espansione del campo di battaglia, di non escalation e di non soffiare sul fuoco per creare le condizioni per un cessate il fuoco e la ripresa dei colloqui di pace”.
La telefonata arriva a una settimana di distanza dall’incontro del premier ungherese con il presidente cinese Xi Jinping.
Bocciato il “piano Orban” per la pace in Ucraina
Il viaggio a Mosca del premier ungherese, Viktor Orban, non ha sortito l’effetto speranzi, anzi, forse proprio per questo il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha bocciato il suo “piano” per la pace in Ucraina:
Prendo nota delle tue idee e dei tuoi suggerimenti. Tuttavia, vorrei sottolineare i seguenti punti e chiarire le cose
Ha detto il presidente del Consiglio europeo, prima di spiegare le motivazioni del rifiuto:
La posizione dell’Ue sull’Ucraina è stata concordata all’unanimità dal Consiglio europeo ed è stata confermata l’ultima volta a giugno. Abbiamo fornito sostegno all’Ucraina per difendersi dalla guerra di aggressione della Russia e proteggere la sicurezza europea, come previsto dall’Agenda strategica
In secondo luogo, Michel ha ribadito che il Consiglio “non svolge alcuna funzione rappresentativa dell’Unione sulla scena internazionale e non ha ricevuto alcun mandato dal Consiglio europeo per agire a nome dell’Unione” e aggiunge anche un terzo motivo:
Non posso accettare la tua affermazione secondo cui abbiamo portato avanti una ‘politica favorevole alla guerra’. È esattamente il contrario. La Russia è l’aggressore e l’Ucraina è la vittima nell’esercizio del suo legittimo diritto all’autodifesa
Russia e Ucraina scambiano 90 prigionieri
Gli Emirati Arabi hanno portato avanti il lavoro di mediazione fra Mosca e Kiev e sono riusciti a ottenere un possibile scambio di 90 prigionieri di guerra.
La testata Bloomberg ha diffuso la notizia, citando fonti interne ai negoziati.
Dall’inizio della guerra fra i due oppositori vi sono stati degli scambi, ma nessuno così “grande”. Solamente lo scorso scambio, mediato sempre dagli Emirati Arabi Uniti, sono stati rilasciati altri 90 prigionieri.
Medvedev rincara l’avvertimento: “Nel 2034 l’Ucraina potrebbe non esistere più”
L’Ucraina potrebbe cessare di esistere entro il 2034
Ha rincarato la dose, il falco Dmitry Medvedev, durante un’intervista ad aif.ru nella quale ha affermato:
Non è una coincidenza che il segretario generale della Nato Stoltenberg abbia affermato apertamente che sarebbe uno scenario positivo se l’Ucraina si unisse all’alleanza nel 2034. Il che significa che non lo farà mai. A quel punto nessuno degli attuali leader della Nato rimarrà al proprio posto. È del tutto possibile che anche l’Ucraina non esisterà più
"There is no room for goodness. Just kill! Don't pity them, don't! (…) Only total executions. (…) No humanity. No pardon. They have no right to live. Execute, execute, and execute."
— Oleksandr Polianichev (@OPolianichev) July 16, 2024
Deputy Chairman of Russia's Security Council Dmitry Medvedev on what to do with Ukrainians. pic.twitter.com/HetYJWba0m
Giappone in soccorso di Kiev: prestati 3,3 miliardi di dollari
Il Giappone ha quasi concluso gli accordi con l’Ucraina per un prestito da 3,3 miliardi di dollari (circa 3 miliardi di euro).
L’operazione è resa possibile dall’utilizzo dei beni russi congelati, quasi il 6% del pacchetto totale di 50 miliardi di dollari del G7.
A riferirlo i media locali giapponesi, su fonti diplomatiche.
Medvedev minaccia Ucraina e Paesi della Nato
Pesanti come un macigno le dichiarazioni del vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev, il quale ha rivolto minacce all’Ucraina e ai Paesi membri della Nato.
Secondo la linea tracciata dal Cremlino, infatti, i Paesi Occidentali dovrebbero fare molta attenzione e valutare con “prudenza” l’ingresso dell’Ucraina nell’Alleanza Atlantica:
Le azioni che gli oppositori della Russia stanno intraprendendo contro di noi da anni, espandendo l’alleanza portano la Nato a un punto di non ritorno
Così ha esordito Medvedev, in commento alle affermazioni di Jens Stoltenberg circa un’adesione di Kiev nel 2034. E aggiunge:
Più tentativi di questo tipo ci saranno, più dure diventeranno le nostre risposte. Se questo manderà in pezzi l’intero pianeta dipende esclusivamente dalla prudenza della Nato
Avvertimento lanciato dal falco del Cremlino anche dopo il subentro di Mark Rutte al posto di Stoltenberg. Medvedev, infatti, ha ribadito che per Mosca, la nuova nomina non cambierà la posizione dell’alleanza ai suoi occhi:
Per la Russia non cambierà nulla, dal momento che le decisioni chiave non vengono prese dai paesi membri della Nato, ma da uno stato: gli Stati Uniti