Un’amichevole tutt’altro che serena tra Como e Wolverhampton, la partita è finita in rissa e con delle accuse di razzismo da parte del club inglese a cui la società italiana risponde condannando con fermezza ogni forma di violenza.
Amichevole Como-Wolverhampton, rissa e accuse di razzismo
Prima la rissa in campo, poi le accuse di razzismo, è un’amichevole infuocata quella di mezza estate giocata tra Como e Wolverhampton: le due squadre si sono affrontate a Marbella in un match programmato nella pre-season.
Utile a dare minutaggio nelle gambe dei giocatori e condizione, la partita era stata organizzata per permettere alle due società di proseguire la propria programmazione in vista dell’inizio dei rispettivi campionati.
Il Wolverhampton ha siglato la prima ed unica rete del match al 61esimo minuto grazie a Doherty. Qualcosa durante la partita, però, è andato storto e nella metà del secondo tempo Hwang Hee-chan avrebbe ricevuto un insulto a sfondo razziale da parte di un giocatore del Como causando un alterco che si è poi tramutato in rissa.
Da questa è stato generato un cartellino rosso per Podence che ha lasciato gli uomini di O’Neil in 10 per il resto della partita. Vantaggio che non è andato sfumandosi e che i Wolves hanno saputo mantenere fino alla fine.
La pronta risposta del Como
Al duro messaggio inizialmente pubblicato dal Wolverhampton il Como ha prontamente risposto con un comunicato in cui difende il proprio difensore, sicuro che quanto detto non sia avvenuto in cattiva fede ma legato al nome del giocatore e ad un semplice sfottò da campo:
“‘Il nostro club non tollera il razzismo e ne condanna ogni forma nel modo più assoluto.
Abbiamo parlato con il difensore in questione per capire cosa è stato detto. Egli ci ha riferito che il commento che ha fatto, rivolgendosi a un suo compagno di difesa, è stato: ‘Ignoralo, pensa di essere Jackie Chan’.
Avendo parlato a lungo con il nostro giocatore, siamo certi che si riferisse al suo nome e ai continui riferimenti a Channy fatti dai suoi compagni di squadra in campo.
Per quanto riguarda il nostro club, il nostro giocatore non ha detto nulla di intenzionalmente denigratorio.
Siamo delusi dal fatto che la reazione di alcuni giocatori del Wolves abbia visto l’incidente gonfiarsi a dismisura.’
Mirwan Suwarso – rappresentante ufficiale della proprietà”.
Dalla risposta del club si evince il tono infastidito soprattutto dall’atteggiamento del Wolverhampton e dall’esagerazione di una situazione che poteva essere tenuta sotto controllo e gestita diversamente rispetto a quanto avvenuto.
Il duro comunicato dei Wolves
Il presunto gesto razziale, infatti, non è passato inosservato e lo stesso tecnico ha poi voluto denunciare con disappunto quanto accaduto pochi minuti prima in campo nell’intervista del post partita. Parole poi riportate anche dal comunicato stampa del club inglese che ha voluto sottolineare la delusione di quanto accaduto e spronare il Como a prendere provvedimenti:
“L’allenatore Gary O’Neil ha dichiarato che Hee Chan Hwang ha il pieno sostegno del gruppo dei Wolves, dopo aver denunciato un’espressione razzista durante la partita di precampionato di lunedì con il Como 1907.
A metà del secondo tempo l’attaccante ha denunciato l’episodio, che ha provocato la reazione rabbiosa dei suoi compagni di squadra, con conseguente espulsione di Daniel Podence.
Subito dopo l’incidente, O’Neil ha parlato con Hwang e gli ha offerto la possibilità di abbandonare la partita, ma il sudcoreano era deciso a continuare e a giocare i 90 minuti.
O’Neil ha dichiarato: ‘Channy ha sentito un’osservazione razzista, il che è davvero deludente. Ne ho parlato con Channy, verificando se volesse togliere la squadra o uscire lui stesso, ma lui era intenzionato a far continuare la squadra e a farle fare il lavoro di cui aveva bisogno. È davvero deludente che sia successo, che se ne debba parlare e che abbia influito sulla partita: non è l’ideale e cose del genere non dovrebbero esistere.
È molto deluso, ovviamente, ed è comprensibile. Sono orgoglioso del fatto che abbia voluto continuare e mettere la squadra al primo posto in un momento difficile per lui. Sapeva che si trattava di una trasferta pre-campionato e voleva che i ragazzi lavorassero e avessero minuti a disposizione, anche se lui aveva subito un’offesa enorme. Channy starà bene, avrà tutto il nostro sostegno e domattina andremo a prenderlo per assicurarci che stia bene’.
Il razzismo o la discriminazione, in qualsiasi forma, sono assolutamente inaccettabili e non dovrebbero mai essere lasciati in sospeso“.