Cartolarizzazione per chi ha debiti: ecco le novità sui pignoramenti. Due emendamenti al Dl Agricoltura puntano ad estendere l’istituto della cartolarizzazione a tutto il comparto del recupero crediti.
In discussione al Senato due emendamenti M5S e Pd al Dl Agricoltura, che mirano ad estendere le cartolarizzazioni a tutto il comparto del recupero crediti. L’immobile “spossessato” al debitore potrà essere ceduto in locazione con la partecipazione di un’associazione di promozione sociale. È prevista la possibilità di mutare il credito in mora in un mutuo rateale.
Cartolarizzazione per chi ha debiti: gli emendamenti ed i dati
Dopo dieci anni di contrasti, creditori e debitori sono vicini ad un compromesso sul mercato dei crediti deteriorati. In discussione al Senato sono stati presentati due emendamenti delle opposizioni (Movimento 5 Stelle e Pd) al Dl Agricoltura che puntano a diffondere l’istituto delle cartolarizzazioni a tutto il settore del recupero crediti. Dalla crisi economica del 2007-2008 ad oggi, in Italia il settore del credito deteriorato è passato da 50 a 600 miliardi di euro.
A pesare sul comparto sono i mutui residenziali, ovvero i finanziamenti pensati per chi decidesse di acquistare un immobile. Mezzo milione di nuclei familiari non sono in grado di onorare i pagamenti e rischiano di perdere il bene immobiliare per insolvenza. In Italia gli immobili e le aziende di soggetti debitori sono venduti all’asta dai fondi subentrati agli istituti di credito, come previsto dalla normativa del 2016. Raramente recuperano più di 30 punti percentuali del prestito precedente.
Aste giudiziarie in contrazione
Secondo uno studio realizzato da Reviva, nel comparto residenziale gli immobili vengono messi in vendita a poco più di 1/3 del valore di mercato: 700 euro al mq contro i quasi 2mila euro. La ricerca mette in evidenza uno spreco di ricchezza per i creditori che non riescono a recuperare quanto dovuto.
Un analogo spreco riguarda per i morosi che perdono l’immobile, ma devono coprire con l’istituto bancario l’ammontare residuo non coperto dalla vendita. Lo scorso anno il numero di aste giudiziarie si è contratto a 150mila, il 20 percento in meno rispetto al 2022. I beni immobiliari vengono aggiudicati poco per volta e i Tribunali stanno smaltendo gli arretrati in modo progressivo.
Cartolarizzazioni: a cosa servono?
La cartolarizzazione sociale prevista dalla Legge n. 130 del 1999 permette agli istituti di credito di vendere in blocco i propri crediti deteriorati a società terze, che si occupano della procedura di recupero dei crediti mei confronti dei morosi. La finalità del meccanismo sugli immobili è permettere ai proprietari che non riescono ad onorare le rate di continuare a rimanere all’interno della propria proprietà immobiliare senza doverla perdere.
Dopo il primo step rappresentato dall’istanza del debitore, il secondo passaggio consiste nell’individuare l’importo del debito ed il valore della rata che il debitore può versare con cadenza mensile. Con il processo di cartolarizzazione, il bene immobiliare rimane a disposizione del debitore, che si impegna ad onorare una rata di importo accessibile. Dopo un certo numero di rate il debitore ha la possibilità di riscattare l’immobile acquistandolo.
Asta giudiziaria: come evitarla?
Un nucleo familiare che non riesce a pagare la rata del mutuo e vede pignorato il proprio immobile può richiedere una domanda per sottoscrivere un contratto di locazione sull’immobile pignorato da parte di una terza società prima che l’immobile sia venduto all’asta giudiziaria. Il vantaggio è rappresentato dal fatto che il debitore non sarà mai costretto a lasciare l’immobile e potrà continuare a vivere nella casa, ma dovrà versare il canone di affitto alla terza società.
La cartolarizzazione non viene attivata in automatico, ma scatta dopo un’approfondita valutazione del reddito familiare. Altra interessante novità è rappresentata dal fatto che si potrà trasformare il credito in mora in un contratto di mutuo a rate. Spesso tale prassi è considerata vessatoria e svantaggiosa per i debitori più fragili.